
Autore: Francesco Caringella
Pubblicato da Mondadori - Maggio 2022
Pagine: 384 - Genere: Legal Thriller
Formato disponibile: Audiolibro, Brossura, eBook
Collana: Il giallo Mondadori
ISBN: 9788804737193
ASIN: B09XTD98H7

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Gilda Orefice viene trovata morta dopo tre giorni nel suo appartamento nel centro di Bari, l'autopsia dichiara la morte per strangolamento. L'unico indagato, il suo commercialista, si dichiara innocente e su di lui pendono solo prove indiziarie. In tribunale lo scontro è serrato e il dubbio tra assolvere un innocente o condannare un assassino non sembra così semplice da districare.

Era stata una scoperta anche per il vecchio Martucci. Da quando aveva avviato lo studio, Enrico aveva seguito una sola stella polare: per un avvocato non è importante se l’imputato è innocente o no. Conta solo che lo sembri, e giusto per il tempo del processo. È lì, dentro le aule del tribunale, che si gioca la partita della legge.
Gilda Orefice è una anziana signora che vive da sola, con i molti soldi ereditati dopo la vedovanza. Quando viene trovata morta nel suo appartamento sono già passati tre giorni e nessun segno evidente di omicidio. Eppure “Possibile che il cadavere fosse così composto? Forse sì, era possibile, ma il dubbio valeva un tentativo”. Questo pensa la PM Elisabetta Ciriaci che sposa la tesi dell’omicidio ritrovando prove di strangolamento nell’autopsia.
Unico indagato è il commercialista della signora, Giovanni Campanaro, uomo perbene, padre di famiglia, bello, educato, gentile con tutti i suoi clienti. Possibile che sia stato lui? Il dubbio si insinua già dai primi indizi che portano a crederlo a fasi alterne innocente e colpevole. Si seguono le vicende processuali che portano alla luce bugie pur di scagionare l’imputato. L’avvocato difensore Martucci fa di tutto per vincere la causa, l’ultima della sua brillante carriera. Durante il processo la domanda verte su condannarlo o meno alla luce degli indizi raccolti e delle testimonianze. Il magistrato Virginia Della Valle ha un duro compito da assolvere e non riesce a decifrare Giovanni perché alla fine la giustizia non porta alla verità.
E allora la domanda che ognuno di voi si deve porre oggi non è: “Com’è possibile?”. No, quella che si deve porre è: “Ho le prove necessarie per togliere la vita a un altro uomo?”. Togliere la vita, avete sentito bene, perché per un omicidio così mostruoso l’unica pena giusta è la reclusione a vita, ve lo dico subito. Pensate a quel che avete visto e sentito in quest’aula dove la legge è uguale per tutti, e chiedetevi: “Ci sono le prove per sbattere un uomo in galera fino alla fine dei suoi giorni?”.
Il giallo in La migliore bugia è veramente molto semplice: un omicidio e un unico indagato. Riprende i classici temi dei gialli classici con unico colpevole eppure descrive ogni personaggio che ruota intorno alla vicenda a partire dalla PM e dal magistrato. Vicende personali dell’accusa e della difesa arricchiscono il racconto e fanno capire risvolti psicologici dei professionisti che si affrontano in tribunale. Il nodo del libro sta proprio nell’ambito processuale e non nel giallo fine a se stesso.
Un legal thriller a tutti gli effetti che porta colpi di scena, testimoni più o meno decisivi, indizi e controprove, prime impressioni e approfondimenti che fanno stupire il lettore e fanno dubitare fino alla fine. Un dubbio che cresce durante la lettura, a tratti però un po’ tirata per le lunghe a mio avviso, con un finale che colpisce e risolve o ingarbuglia ancora di più la prospettiva su Giovanni Campanaro, uomo rispettabile e professionale. La storia tarda a centrare il punto, condannare o meno un uomo probabile colpevole di omicidio, perché i capitoli iniziali sono quelli di una prima indagine, di una conoscenza dei protagonisti successivi (avvocato, magistrato, PM).
All’inizio ho fatto fatica a ingranare la lettura, nei capitoli successivi ho trovato il giusto ritmo e più colpi di scena, ma anche un approfondimento maggiore sulla psicologia di un processo e la scoperta dei meccanismi che si attuano in un processo. Il romanzo è riuscito nel suo intento a farmi stupire e dubitare, peccato per la parte iniziale e per un lessico molto semplice.
Approfondimento
Le fasi processuali e le disfide tecniche nell’ambito processuale sono molto definite e ben spiegate. Infatti l’autore Francesco Caringella è stato commissario di polizia e magistrato penale a Milano durante l’inchiesta “Mani Pulite”, è anche Presidente di Sezione del Consiglio di Stato.
Non ha certo avuto bisogno di un aiuto esterno per descrivere i tribunali, i processi e chi ne fa parte e questo si avverte durante la lettura, la parte centrale è quella più solida.
L’autore Francesco Caringella non è al suo primo libro e infatti riesce con tagli precisi a lasciare il lettore con la giusta suspense. Ha già pubblicato per Mondadori altri tre libri sulla giustizia e la corruzione, precedente a questo romanzo il legal thriller Oltre ogni ragionevole dubbio con lo stesso personaggio di Virginia Della Valle.
Dal libro Non sono un assassino è stato tratto il film omonimo con protagonista Riccardo Scamarcio.