Autore: Eric-Emmanuel Schmitt
Pubblicato da E / O - Febbraio 2016
Pagine: 203 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Assolo
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Eric non si accontenta delle risposte precostruite alle domande che da millenni affollano la mente umana e anche la sua. D'un tratto la proposta di un viaggio nel deserto, milioni di chilometri quadrati di solitudine: sarà il momento della svolta?
Da qualche parte mi attende il mio vero volto.
È questo il mantra che EricEmmanuel ripete a se stesso in La notte di fuoco, attraversando il deserto del Sahara. Non sono molte le occasioni per immergersi in uno spazio vuoto e sconfinato, quasi al di là del tempo. Ecco perchè Eric coglie di buon grado l’occasione di poter partire per un viaggio in Algeria insieme al regista del film di cui dovrà scrivere la sceneggiatura.
È curioso di scoprire cosa ha spinto il protagonista Charles de Foucauld, nato e cresciuto in Francia come lui, a lasciare ogni cosa, prendere i voti e vivere in mezzo praticalmente al nulla. Lui, Eric, la fede non l’ha mai trovata. L’ha cercata, questo sì. I tentativi risalgono all’età di cinque anni, quando guardando il panorama di una città dall’alto chiese a suo padre: “dov’è Dio in tutto questo?”. Laureato con il massimo dei voti in filosofia, avrebbe certamente avuto un futuro brillante come professore all’università ma,
semplicemente, era stanco di dover seguire il flusso naturale delle cose: gli sembrava di star vivendo la vita di un’altro.
Quando Eric incontrerà Abayghur, un tuareg che vive secondo i ritmi della natura e dimostra con gesti semplici le proprie emozioni senza bisogno di unitili parole, qualcosa dentro di lui muta: riuscirà ad abbandonarsi completamente al deserto, che lo trasformerà in una persona del tutto diversa.
La notte di fuoco è il periodo decisivo della vita di ognuno di noi, la crisi mistica di cui tanto si sente parlare e che prima o poi arriva, sotto le forme più svariate. Il racconto in prima persona dell’autore di ciò che non è riuscito a comunicare ai suoi stessi compagni di viaggio è sorprendente. I luoghi, del tutto incosueti, sembrano inghiottire il lettore per poi sputarlo fuori nella realtà di tutti i giorni a libro chiuso. Resta della nostalgia addosso e tanta voglia di trovare il proprio “deserto” personale, nel quale far emergere le verità desiderate.
Approfondimento
La notte di fuoco da un’idea della vita e delle tradizioni delle popolazioni del deserto. Carico di significato è l’episodio in cui il tuareg che accompagna il gruppo di Eric, Abayghur, cambia frettolosamente abito con il quale ha percorso fino a quel momento il deserto e ne indossa uno più cerimonioso: passerà, senza neanche guardarla, di fianco alla pastorella di cui è innamorato. Questa figura surreale appare di colpo davanti agli occhi increduli dei presenti, ma non di Abaygur che ne aveva avvertito la presenza molto tempo prima. Ci vorranno dei mesi prima che i ragazzi scambino qualche parola e degli anni perchè si addivenga alla decisione di un possibile matrimonio.
Interessanti sono inoltre le varie tesi sulla creazione riportate dai compagni di viaggio di Eric, due dei quali, un’astronomo e un geologo, sostengono la superiorità della scienza rispetto alla religione e compatiscono il tuareg che si ferma a pregare, perchè facente parte di un popolo “arretrato”. All’opposto si colloca Ségolène, profondamente credente, che si dimostra una spina nel fianco dei due e un’interolocutrice abbastanza fastidiosa di Eric, chiamato in causa in qualità di filosofo.
Il protagonista si trova in mezzo a due fuochi: quello a favore dell’empiricamente dimostrabile ad ogni costo e quello della cieca fede in una divinità trascendente. Altro punto di forza e è la descrizione dei paesaggi: la terra desertica viene vista come un cantiere, dove la natura si è esercitata a creare avvallamenti, dune, rocce e che però adesso sembra un cantiere abbandonato.
Sonia Purpura