Autore: Emmanuelle de Villepin
Pubblicato da Longanesi - Aprile 2016
Pagine: 240 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: La Gaja scienza
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Christiane è una donna di ottantasei anni, alle prese con i problemi sentimentali di sua figlia Catherine, abituata a osservare la vita con rigore e logica e che mal sopporta l'ironia e la leggerezza che da sempre contraddistinguono sua madre.
Christiane vive a Parigi. Un giorno, con sua enorme gioia, vanno a stare da lei sua figlia Catherine e la nipote ventenne Luna. Catherine è in piena crisi esistenziale, stanca di subire i ripetuti tradimenti del marito e di trovarsi a perdonarlo ogni volta. Si rifugia da sua madre, alla ricerca di conforto e tenerezza, in un momento in cui si ritrova vulnerabile e ferita.
Christiane le offre protezione e affetto, ma soprattutto le dispensa uno sguardo ironico e disincantato sull’esistenza, sull’amore e sulla vita di coppia. Tale visione del mondo divertita e a tratti anticonformista mal si adatta alla serietà e allo spirito alto-borghese di Catherine.
Il tratto distintivo di Christiane è la leggerezza con cui attraversa la vita, l’ironia con cui guarda alla sua esistenza e a quelle degli altri. È una donna dal passato ricco e avventuroso, reduce da un’esistenza appassionata e da un matrimonio felice, pur se volutamente costellato di tradimenti che in nulla hanno minato il legame che la univa al suo defunto marito.
Il periodo di convivenza di queste tre donne raccontato in La parte del diavolo, il dialogo di queste tre generazioni a confronto si arricchisce di brevi viaggi in Bretagna, alla riscoperta dei luoghi mitici e aristocratici dell’infanzia di Chistiane.
Sua nipote Luna, impegnata nella scrittura di una tesi su Rudolph Steiner, scopre che l’esistenza del grande personaggio si è ripetutamente intrecciata con quella della famiglia di sua nonna. Christiane, stimolata da figlia e nipote, si ritroverà a ripercorrere i fatti salienti della sua giovinezza e a rintracciare sentimenti che sensazioni che credeva sepolte.
La figura dei personaggi è tracciata con maestria da Emmanuelle de Villepin, in particolare quella di Christiane, una donna giovane e vitale nonostante l’età, molto più desiderosa di vivere di sua figlia. Il personaggio di Catherine, al contrario, appare scialbo e piatto, direi senza attrattive.
Quando si entra in una stanza con gli scaffali pieni di libri e dischi, ci si sente a casa, in una calda confusione polverosa. Aprire un libro, sfogliarlo, annusarlo se siamo soli, che squisita sensazione.E poi l’amore si deve vedere, il matrimonio è stato inventato per questo. L’amore va rivendicato, esibito: il matrimonio per gli umani e le biblioteche per i libri e i dischi.
Approfondimento
La parte del diavolo mi è piaciuto molto, soprattutto il confronto che si instaura tra madre e figlia, che finiscono col parlare di amore declinato nelle sue sfaccettature: matrimonio, passione, fedeltà…
Grazie al ritrovato dialogo con sua madre, Catherine inizia a riflettere in maniera più consapevole sulla sua vita, cercando di trovare dentro di sé le risposte che cerca da tempo. Soprattutto ne esce migliorata come figlia, non più in guerra costante con le idee di sua madre, ma riconciliata con l’anziana donna che le mostra un modo diverso di guardare alla vita e insieme all’amore.
Roberta Morico