Autore: Luigi Maria Epicoco
Pubblicato da Rizzoli - Maggio 2022
Pagine: 192 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Varia
ISBN: 9788817160957
ASIN: B09Y8PXLL5
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«L'uomo è un essere imitativo, apprende la vita con gli occhi. Questo è il motivo per cui in ogni tempo e in ogni luogo ha sempre fissato lo sguardo su qualcuno per capire se stesso.»
Ed è proprio questa sua peculiare caratteristica ad aver dato origine a testi come l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, ma anche testi sacri come la Bibbia o in tempi più recenti la Divina commedia, le commedie di Shakespeare, o spostandoci verso i giorni nostri anche lo stesso Harry Potter. Testi che toccano l'immaginario collettivo presente in ciascuno di noi e lo guidano, attraversando così i secoli e le generazioni. Tra queste opere ce n'è una che, secondo Epicoco, si presta più delle altre a essere la chiave di lettura del presente: l'Eneide di Virgilio.
«Alcuni passaggi decisivi della vita di Enea e della sua personalità mi sono parsi i più congeniali a illuminare il tempo attuale.» E così, dopo una riscrittura in chiave narrativa di quei passaggi, l'autore con-divide con noi una riflessione più ampia del tema di fondo allo scopo di «ricollegare l'immaginario con la storia attuale e con le possibili scelte e opportunità che ci si aprono davanti.» La scelta di Enea di-venta così la rilettura di un'opera fondante della nostra cultura e al contempo uno strumento per interpretare la contemporaneità. Una lente attraverso la quale riflettere sul presente che «scarseggia di speranza e ha bisogno di guardare e di credere nella primavera in attesa sotto la neve dell'inverno che stiamo vivendo.»
Il testo La scelta di Enea di Luigi Maria Epicoco si prefigura di tracciare “una fenomenologia del presente”, come si legge nel sottotitolo. Fotografa in modo molto efficace l’attuale panorama sociale, soprattutto dopo la pandemia. L’uomo è un essere imitativo questo è il motivo per cui in ogni tempo e in ogni luogo ha sempre fissato lo sguardo su qualcuno per capire se stesso. Nascono così le grandi storie che attraversano i secoli.
La fine di Troia e la conseguente fuga di Enea con il padre Anchise sulle spalle diventano una metafora di un viaggio che Epicoco percorre attraverso le diverse stagioni della vita, soffermandosi in particolare sulla vecchiaia e il dialogo che essa deve avere con le nuove generazioni e viceversa. È inevitabile non ritrovare all’interno del libro un riferimento all’esperienza cristiana. L’autore parte dalla convinzione che il messaggio del Vangelo e soprattutto la persona di Gesù siano lo sguardo più realistico e allo stesso tempo più positivo che si possa avere sul mondo e sulla vita. Epicoco stesso chiarisce che per lui, Gesù è colui che meglio di Enea ha tenuto insieme ogni frammento e ogni sfaccettatura della realtà, del cielo e della terra, della vita dell’uomo. Ecco perché molte riflessioni contenute in queste pagine hanno come sfondo l’immaginario biblico.
Epicoco scrive: “Dobbiamo salvare il seme: salvando il seme salveremo il mondo che, in fondo, per chi crede, è salvare un viaggio che ci conduce a una meta che ancora nessuno di noi ha perfettamente idea di come sia e di quale sia il suo nome, il nome della fine del viaggio”. L’autore ci ricorda che “neanche Enea poteva conoscere il nome e la fine del suo viaggio. La sua morte è una morte strana, la morte che non ce lo fa ritrovare. Qualcuno pensa che siano stati gli dei a rapirlo, ma forse dietro questa morte che non può essere indicata e rinchiusa dentro un sepolcro è prefigurata un’altra morte, una morte che qualcuno un giorno avrà vinto per tutti e proprio per questo non può essere più rinchiusa in nessun sepolcro. Partecipiamo così a questo tipo di risurrezione tutte le volte che partecipiamo a questo tipo di inizio.”
Approfondimento
L’autore è riuscito a sviluppare una precisa lettura ermeneutica della vicenda di Enea in chiave antropologico/spirituale. Leggere questo testo aiuta a capire quanto sia importante camminare insieme, non vivere da isole, insieme alla storia, all’ambiente, insieme ai familiari, insieme ad ogni essere vivente verso la stessa direzione, quella del rispetto e della condivisione. Non ci si salva da soli e non ci si salva senza radici.
Eliana Papa