Autore: Luca Rachetta
Pubblicato da Edizioni Creativa - 2011
Pagine: 104 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Nuove Voci
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Dei moderni bamboccioni di 40 anni che stufi del precariato si uniscono per dare vita alla setta dei giovani vecchi per ordire una congiura contro la società.
Nella cittadina di Castel Chimerico vive il quarantaduenne Giovanni Eufemi, precario nella professione, in politica e in amore. Insegnante con contratto a tempo determinato, membro del partito di maggioranza relativa in seno al consiglio comunale senza però un effettivo peso politico all’interno dello stesso, eterno fidanzato della quarantenne Eleonora: su Giovanni Eufemi pare che gravi una maledizione che lo condanna all’incompiutezza, che il nostro protagonista attribuisce allo Stato, ai compagni di partito e, in definitiva, alla vita in genere, le cui trame sembrano essere state ordite da pupari attempati impegnati a boicottare i più giovani. Una sorta di gerontocrazia imperante tiene infatti lontano dai posti di maggiore responsabilità e soddisfazione coloro che insidiano l’ordine costituito, ai quali si appioppa l’appellativo di “giovani” anche oltre i quarant’anni per convincerli ad attendere, ad avere pazienza, nell’attesa di completare un iter di formazione che a Giovanni sembra tuttavia infinito e, in fin dei conti, insensato. I suoi più cari amici, tutti coetanei, non è che se la passino meglio, essendo alle prese con una condizione di instabilità esistenziale complicata da un forte scoraggiamento, venato in aggiunta di vittimismo e di malcelata rassegnazione. Il protagonista e i suoi amici, gravati dal peso insostenibile di un inesorabile fallimento, giungeranno infine a un punto di non ritorno… Alla “setta dei giovani vecchi”, ossimorica e mostruosa creazione della nostra società, non rimarrà così che riunirsi per l’ultima volta, per l’ultima, terribile “cospirazione” di protesta contro la società stessa. O forse contro la natura umana…
“Giovanni Eufemi, residente nella cittadina di Castel Chimerico, era arrivato alla rispettabile età di quarantadue anni senza avere ben chiaro in testa un concetto basilare: la differenza tra la gioventù e la vecchiaia.” Inizia così il nuovo romanzo di Luca Rachetta, abile osservatore di vite e di piccoli accadimenti quotidiani, capace di estrarre da sguardi e conversazioni la profondità della nostra natura, insieme a tutte le dinamiche che la governano e guidano, intrecciando vite. Lo scrittore, illuminandone di sottili, impercettibili, spesso ignorate, non ci sottrae ad un’alba innaturale e al progressivo scomparire di ombre, figlie di una ragione che non ha sempre tutto così chiaro e sotto controllo. Ogni svolta, ogni processo compongono un quadro diverso di ciò che siamo: difficile da descrivere ma semplice da comprendere. Anche in questo libro l’autore ci trascina dentro vite e personaggi allungando il nostro sguardo per vedere, fra le righe, lo sfilare della nostra vita con le sue emozioni, pensieri e convinzioni.
Eletti ad osservatori prescelti e lusingati come solo uno scrittore riesce a fare, Luca ci spinge sempre più velocemente in un viaggio che da leggero diventa impegnativo, ricco di precipizi e zone insolite. Così, senza pretese, lasciando libertà al lettore di rivivere e vedere nelle parole ciò e chi più desidera, Luca Rachetta rende azioni comuni di uno spessore diverso, separandole dal mondo, staccandole come un frutto maturo, isolandole per non confonderle con la coreografia, distillandole per darci lo spazio necessario a comprenderle, facendoci così riflettere sulla natura umana e sul suo esporsi prepotentemente nelle piccole cose, nei piccoli delitti e crudeltà, nei momenti di abbandono e in sorrisi immotivati, così come il futuro delle persone e il loro carattere sono la solidificazione di ciò che ha detto, pensato e sognato in precedenza. Sottolinea un mondo nascosto, tanto evidente da essere invisibile e, senza l’ego che spesso caratterizza lo scrittore di grandi storie, inventore di nuovi mondi con trame complicate e a volte inafferrabili, Luca in La setta dei giovani vecchi spinge verso un tramonto semplice, facendoci apprezzare gli odori del sottobosco, le nostre più piccole pieghe, dissapori e dolori tenui ma profondi, proprio dalla profondità porta in superficie questo mondo magico: unica e reale logica, unico e vero processo, unico e reale colpevole delle grandi dinamiche che regolano il mondo.
Lucia Montauti