
Autore: Milena Privitera
Pubblicato da Algra Editore - Maggio 2019
Pagine: 108 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scritti

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Un libro che tutti dovrebbero tenere sul comodino, storie di Donne - e di vita vissuta - che ci mostrano, non solo la bellezza di un’Isola amena e intrisa di tradizioni e storie, vissute e sentite con il cuore ma, al contempo, la durezza della vita e le difficoltà del vivere quotidiano. Ciononostante questo romanzo ci mostra come i siciliani non smettano mai di lottare e di mostrare quanta profondità di animo c’è in ognuno di loro e nel loro essere gente vera e di cuore.

La Sicilia nel cuore è un romanzo suddiviso in due periodi, l’800 e il 900 e narra la storia di quindici donne, tutte straniere, otto nel periodo dell’800 e sette nel periodo del 900, che, per motivi diversi, si trovano a solcare e a vivere intensamente il suolo siciliano: molte delle nostre “eroine” lo fanno con voluttà, per scelta, perché sentono forte il richiamo verso questa Terra così appassionata ma al tempo stesso così rude, così magnetica che ti attira quasi fosse, appunto, una calamita: basta infatti che un pezzettino di Sicilia ti entri nel cuore, che sia per il profumo del mare che ti pervade le narici, che sia per il sole che ti accarezza la pelle, per decidere di non volertene andare più.
In un attimo di contemplazione ebbe l’impressione che in quei luoghi il firmamento, la cui immensa volta si mostrava al suo sguardo nel suo più grande splendore, si confondesse con i raggi di luce e le stelle le apparissero più brillanti. L’immensità del paesaggio le diete la consapevolezza di un privilegio unico: lei era la Prima donna che avrebbe raccontato l’Etna a modo suo.
Eppure, si direbbe, cosa c’è di così prezioso, di così magico che attira in questa località piuttosto che in un’altra magari “più civilizzata”? A maggior ragione che vengono narrati due periodi in cui, d’altro canto, ci troviamo nel “vero passato” dell’Isola: la condizione delle Donne, e dei carusi, in particolare, colpisce più di ogni altra.
Le Donne, reiette e con poca probabilità di mostrarsi in pubblico, se non nelle occasioni di festa, sono viste dalle nostre osservatrici, come sottomesse alla superiorità maschile e ciò, già all’epoca, viene vista come una condizione opprimente e difficile da accettare, la stessa Julia Kavanagh metterà in evidenza, e per iscritto in un suo diario, proprio questa condizione «La bellezza persino tra le aristocratiche sembra un lusso che le donne del sud non si possono permettere, affaccendate come sono e costrette in attività che ne mortificano la femminilità…» ma questa sua “denuncia” verrà placidamente redarguita come una sorta di analisi sociologica piuttosto che un raccontare ciò che si vede.
I siciliani decritti nelle loro tipiche caratteristiche, quali quelle di portare in testa la coppola, evidenziandone l’incarnato olivastro della pelle, osservando con stupore i carusi che corrono e ballano scalzi senza curarsi di nulla, la passione e il donarsi completamente a quelle che sono le tradizioni popolari, vissute da tutti i siciliani con gioia e gaudio.
Ma in Sicilia tutto è pervaso da un’aurea speciale che non può non farti innamorare di ciò che vedi, che sia qualcosa che inevitabilmente ti colpisce l’anima con veemenza o che sia qualcosa di magico che ti resterà per sempre impresso nel cuore: l’opera dei pupi e i giganti Mata e Grifone, con la loro seducente e romantica storia di amore, i bambini troppo piccoli strappati alle famiglie e alla possibilità di studiare per essere spediti a lavorare nella “zolfatara”: triste ma comune realtà dell’epoca.
La Sicilia nel cuore, è dichiarazione d’amore verso questa terra, scritto con la penna ma sentito con il cuore: in esso c’è tutta la sicilianità – e l’amore, appunto, per questa terra – dell’autrice.
Non può, infatti, non saltare agli occhi la cura dei dettagli, le descrizioni così reali quasi da poterle vedere dinnanzi agli occhi mentre le si legge, quelle sensazioni così vere, così pure e profonde che non puoi non sentirle come tue, come vissute interamente e direttamente sulla tua pelle.
Scritto in maniera egregia, sapiente l’utilizzo di termini tipici della “sicilianità”, proprio questi termini conferiscono al romanzo quel tocco decisivo per farlo diventare un inno a questa Terra.
Il fatto poi che l’autrice si sia “servita” di Donne, poco conta che siano straniere quanto piuttosto il fatto di appartenere al genere femminile, lo rende un romanzo davvero irresistibile, anche perché, devo sinceramente ammettere, molte di queste Donne non hanno nulla da invidiare a ben illustri uomini: sono Donne che hanno vissuto, Donne alle quali non è mancato il coraggio di viaggiare, di affrontare le avversità del destino, Donne che hanno saputo e voluto scegliere cosa fosse meglio per la loro vita.
Approfondimento
La Sicilia nel cuore è un libro che va letto d’un fiato ma con calma, sembra un paradosso ma è così: ti prende a tal punto che inizi a leggere una storia dietro l’altra senza sosta, senza fermarti, ma, al contempo, lo assapori, lo gusti come si gusta un tramonto siciliano sulle Isole Eolie, con il sole che lentamente si prepara ad abbracciare il mare per lasciare il posto al cielo stellato, un libro che puoi “annusare” cogliendone la fragranza dei profumi tipici di questa terra: profumo di agrumi e coraggio.
Il romanzo, invero, spazia tra le amene località siciliane, passando per Catania dove impera “a montagna” meglio nota come la maestosa Etna, si passa per Taormina e il suo Teatro Greco, raggiunto da una nostra eroina appositamente per essere dipinto, di modo che le pennellate possano rendere vivido ciò che gli occhi vedono, si affrontano luoghi poco raccomandabili ad una nobildonna pur di vedere la caratterista “Opira dei Pupi”, e si parla anche del Terremoto del 1908 che ha letteralmente devastato Messina: ebbene, ho amato, da siciliana doc, ogni singola storia, ho rivissuto le località della mia Terra, ho ripercorso ciò che questa ha da offrire, ma in particolare ho sentito nel profondo del cuore, tanto da non poter fare a meno di commuovermi, tre storie: il terremoto di Messina, narrato, però, attraverso una delicata storia di amore e di coraggio, la tragica condizione dei carusi costretti a lavorare nella Zolfatara di Trabonella, una storia che non può non toccarti l’anima perché ti pone dinanzi ad uno squarcio di vita e che ti sbatte in faccia, con la veemenza e la potenza di uno scoppio, le condizioni di miseria dell’epoca, condizioni che spingevano le famiglie a privarsi dei propri figli, poco importa se ancora in età tenera, coscienti del fatto che avrebbero potuto non far più ritorno a casa, pur di racimolare pochi spiccioli per sopravvivere: e, in questa storia, narrata da una Donna, si intreccia la storia di un’altra Donna, una madre che sfidando ogni regola vuole riappropriarsi di ciò che le è stato strappato: suo figlio.
Infine, la storia di una famiglia ebrea, che si trova a dover fare i conti con le emanande Leggi Razziali, «Stanchi di vivere perché ci sentiamo soli e senza speranza».
La Sicilia, al contempo, è anche una Terra che custodisce in sé storie di vita vissuta, storie di padri costretti a lasciare la loro terra natia in cerca di un futuro migliore, conservando nel cuore quella Sicilia che con tristezza hanno lasciato e che sperano, presto o tardi, di tornare ad abbracciare.
Un libro che tutti dovrebbero leggere, un libro che ci insegna ad amare una Sicilia fatta di storia, cultura e passione, una Sicilia, se vogliamo, anche rude, ma vera e viva.
Alessandra Di Maio