Autore: Luciana Boccardi
Pubblicato da Fazi - Febbraio 2021
Pagine: 340 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade
ISBN: 9788893258463
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“Anno 1938. Stavo per compiere sei anni: ero appena tornata dalla campagna dove mi avevano mandato quando era accaduta “la disgrazia” e dove ero rimasta molto a lungo senza quasi mai vedere nessuno della mia famiglia, che pensavo mi avesse abbandonata.”
Una storia di sofferenza e speranza, di sopravvivenza e affetto familiare. Una storia vera, che ha dell’incredibile.
Luciana Crovato, in arte Boccardi, ci racconta oggi la sua storia. Veneziana, classe 1932, Luciana ha vissuto un’infanzia tutt’altro che tranquilla, prodromo di una vita altrettanto tempestosa. Figlia di un musicista comunista e di una giovane rampolla della borghesia veneziana, la piccola Lu ha alle spalle un retaggio familiare alquanto particolare: i primi capitoli de La signorina Crovato, che risalgono l’albero genealogico materno e paterno, raccontano di un nonno professore, abitante a Fiume quando ancora questa faceva parte dell’Impero Austro-Ungarico, di una famiglia aristocratica per parte materna e di un profondo amore per la musica che lega le varie generazioni dei rami paterni. La piccola Lu, figlia di Marcella Salvadori e Raoul Masin Crovato, non ha avuto però un’infanzia rosa e fiori. Il padre, comunista fin nel midollo, non era ben visto dalla società fascista al tempo imperante, e già sarebbe bastato questo a rendere le cose difficili, se non fosse accaduta la «disgrazia».
Come racconta Lu, tutto è iniziato da un atto di coraggio del suo papà, che per salvare una famiglia da un incendio si butta tra le fiamme. Ne esce così profondamente ustionato che ci vorranno mesi perché si possa dichiarare lo scampato pericolo. Durante la lunga degenza ospedaliera, nessuno dei parenti può davvero occuparsi della piccola Luciana, che a tre anni inizia un’epopea fatta di continui spostamenti di famiglia in famiglia, venendo così a conoscenza della semplice ma autentica realtà dell’entroterra veneto degli anni Trenta.
Dopo quasi un anno di separazione finalmente la famiglia Crovato può ricongiungersi ma le difficoltà non sono finite. Raoul, ormai sfigurato, cieco, malvisto dal governo fascista, non può sperare di trovar lavoro, e mamma Marcella è costretta a fare doppi turni, dando lezioni di piano per arrotondare ma riuscendo solo a stento a garantire il sostentamento familiare.
Gli anni del fascismo più nero sembrano i peggiori: Luciana deve rispondere delle convinzioni paterne a scuola, ove le sono precluse numerose attività; Raoul inizia a darsi al vino e al complotto, la tensione in casa aumenta. Con la Guerra, la situazione già drammatica peggiora ancora: niente soldi, niente cibo. La povertà attanaglia i Crovato e li mette duramente alla prova. Ma sta qui il segreto del racconto di Luciana Boccardi: nel raccontare una storia di sofferenza, disagio e povertà l’autrice rivela di contro anche tutto l’affetto che, sempre e comunque, tiene unita la famiglia. Le serate più dure sono anche quelle in cui dal misero appartamento dei Crovato risuona forte la musica, unica vera consolazione in tempi di crisi, elemento di unione e solidarietà, mediatrice dei conflitti e risolutrice di ogni tensione.
Assieme, i Crovato supereranno la Guerra, la fame, la povertà. Assieme faranno musica, e saranno una famiglia. Questa la morale che Luciana Boccardi vuol darci: costi quel che costi, l’amore avrà sempre la meglio.
Approfondimento
Un testo leggero e innocente, che racconta con occhi di bambina un periodo buio della storia italiana e della storia personale dell’autrice. Luciana Boccardi, giornalista e scrittrice, critica di moda, decide di tornare bambina e portarci con lei in un viaggio che mette in luce tutto il suo coraggio, la capacità di scavare nei meandri nella memoria e di mettere a nudo anche i ricordi peggiori, trasformando una vita che potrebbe parere destinata alla sofferenza nel racconto di una famiglia sempre e comunque unita, nonostante tutto.
Accostando una voce di bambina con un acuto senso critico, la Boccardi ci racconta una storia di speranza, tenacia, resistenza. E a chiudere La signorina Crovato viene un po’ di nostalgia al pensiero di dover salutare questa compagna di viaggio che si è rivelata tanto brava nel condurci per mano.