Autore: Jacopo De Michelis
Pubblicato da Giunti - Gennaio 2022
Pagine: 876 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: M
ISBN: 9788809949485
ASIN: B09NQ964D8
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La Stazione Centrale di Milano, un ispettore, misteri e macabri ritrovamenti: un viaggio mozzafiato che rimette in discus-sione tutto quanto…
Sentiva di essere giunto a quella fase decisiva di un’indagine in cui i tasselli cominciavano uno dopo l’altro ad andare al proprio posto, quasi senza più sforzo, lasciando intravedere l’immagine che l’avrebbero composto.
Questo è Riccardo Mezzanotte: perspicace, sveglio e meticoloso, ma anche impulsivo, incosciente e maestro nel cacciarsi nei guai. E quando in stazione vengono rinvenuti cadaveri di animali, il giovane ispettore della Polfer inizia a indagare, convinto che il caso sia molto più complesso di come appare. Nella diffidenza e nell’ostruzionismo di colleghi e superiori, la sua è una sfrenata corsa contro il tempo: deve fermare l’assassino prima che sia troppo tardi, oppure in stazione a essere ritrovati saranno cadaveri umani…
Udì a malapena le parole, le loro voci le arrivavano come un flebile sussurro nel vento, ma fu sufficiente per riconoscere la filastrocca, anche se le parole lei se le ricordava diverse.
Su un binario parallelo, solo apparentemente lontano anni luce da quello di Cardo, viaggia Laura Cordero: studentessa di Medicina, sensibile e con un dono che vive come una maledizione. Eppure, sarà proprio questo suo segreto a farle incontrare l’ispettore Mezzanotte: le loro strade si incroceranno e, insieme, dovranno riesumare misteri sepolti nel passato e scacciare i fantasmi che infestano il presente…
La tensione adrenalinica si respira in ogni riga di La stazione, in un crescendo perfetto. E persino nei passaggi più neutri, quando la narrazione sembra tirare un sospiro di sollievo, la calma è solo apparente. Sono tutti i tasselli di un puzzle: ognuno troverà il suo posto, la sua collocazione ideale. Ce ne sono, però, alcuni che ci richiedono uno sforzo di fiducia enorme, forse troppo grande. O forse è proprio quello che ci chiede l’autore, tra le righe: credere ciecamente ai meccanismi di un mondo oscuro e inafferrabile.
La stazione ci insegna a guardare oltre, a non fermarci in superficie. La verità, spesso brutale e dolorosa, si nasconde tra luci che abbagliano e ombre che confondono. Le pagine scivolano veloci tra montagne russe di emozioni e innumerevoli colpi di scena: i “No, non è possibile!” non mancheranno! L’assurdo diventa tangibile, la realtà si perde nell’immaginazione, e in più di un’occasione ci interroghiamo su cosa sia successo davvero. La scrittura incisiva crea immagini evocative e riesce, quasi sempre, a convincere e a rendere tutto possibile. O per lo meno plausibile.
Approfondimento
I personaggi del libro si dividono tra chi è luce, chi è ombra e chi invece è invisibile. Ci sono poi alcuni che vivono al buio, nelle viscere della terra, lontano dalla vita in superficie. Ma ci rendiamo conto che in alcuni casi chi sembra luce è invece ombra e viceversa: i confini diventano sfumati, le certezze si dissolvono e tutto ciò in cui abbiamo creduto vacilla.
Cardo e Laura sono a loro modo due outsider: il primo è spesso insofferente alle regole e agisce sempre “di pancia”, facendosi guidare solo dal suo istinto, mentre la seconda ha il dono che la rende speciale, vulnerabile e le fa percepire la realtà in modi spesso dolorosi e scomodi, da cui le è impossibile distogliere lo sguardo.
E poi c’è il rapporto di Cardo con suo padre, irrisolto e con un milione di punti di domanda che non riceveranno mai risposta. Spetterà proprio al giovane ispettore provare a sciogliere i dubbi, dare voce ai silenzi tra loro, in un dialogo a posteriori con la figura che ha sempre stimato e di cui ha seguito le orme. Mi sono piaciute moltissimo le parti dove il padre e il figlio sembrano quasi parlarsi e chiarirsi. È una conciliazione amara perché arriva troppo tardi, certo, ma far pace con quello che è stato e perdonarsi è l’unica via possibile per guardare al futuro con speranza. Perché ricominciare è difficile e faticoso, ma è come rinascere: mettere un punto, andare a capo e iniziare a scrivere e vivere i nuovi capitoli che ci aspettano…
Barbara Pellegrini
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