Autore: Mirko Zilahy
Pubblicato da Tea - Settembre 2020
Pagine: 912 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: I grandissimi TEA
ISBN: 9788850257706
ASIN: B08JTC593D
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Quando prenderete in mano questa trilogia e inizierete ad addentrarvi nella storia, conoscerete una Roma diversa da quella che è facile immaginarsi. La Roma affascinante, ricca di storia e cultura verrà macchiata da una serie di crimini che solo un uomo sarà in grado di risolvere.
«Il male è squilibrio, un buco nero che nasce dal nulla e attira stelle, pianeti, satelliti, mondi, per inghiottirli tra le spire di un gorgo buio come la pece.»
Munitevi di penna e taccuino, e fatevi inghiottire dal male che avvolge la nostra capitale.
«Non è quello. È che non ho più voglia.» Ci fu un istante d’imbarazzo tra i due, che rimasero in silenzio prima che Biga aggiungesse: «È normale Enrico. Sei fisicamente stanco e psicologicamente…»
È così che si uccide, La forma del buio, Così crudele è la fine.
Sono questi i tre romanzi di Mirko Zilahy raccolti in un unico e affascinante volume, La trilogia del caos, edito Longanesi.
Ci troviamo a Roma. Enrico Mancini è un profiler, specializzato in crimini seriali, a Quantico. È il più qualificato per risolvere la serie di omicidi che sta gettando nel caos la spettacolare capitale della penisola italica. Lui è senza ombra di dubbio il più adatto, perché il suo istinto non fallisce mai, sa nascondere le sue fragilità e il dolore causato da un terribile lutto. Ma i fantasmi del passato non gli daranno tregua e lui sa che c’è una sola cosa da fare: riportare Roma all’ordine.
Mancini e la sua squadra, si metteranno sulle tracce dei serial killer, cercando di risolvere questioni in sospeso e arrivando ad accettare la nuova piega che ha preso la loro vita. Perché l’oscurità non fa parte solo del mondo.
Approfondimento
Tre romanzi, tre serial killer, tre misteri da risolvere, tutti con la propria firma.
Scontato. Ogni serial killer che si rispetti ha un proprio modus operandi e una propria firma, vero. Ma questa trilogia non è solo una storia di omicidi.
Raccontato in terza persona, Zilahy ci permette di conoscere Mancini e i membri della sua squadra indizio dopo indizio.
Conosceremo una Roma diversa, una Roma illuminata da una luce oscura, una Roma che, come affermato dallo stesso autore, doveva contenere entrambe le suggestioni legate al territorio: l’antico e il moderno, il marmo e l’acciaio, l’arte e la morte. Obiettivo, quello di Zilahy, centrato in pieno.
Una capitale, quella di Zilhay, costruita su tre mattoni fondamentali: giustizia, realtà e identicità. Ci immergeremo in una storia fatta di mistero, paura, orrore, tristezza, amore e crescita; incontreremo la purezza dell’arte e dell’architettura romana contaminata dalla corruzione dell’uomo.
L’intera storia è curata e dettagliata, sotto ogni aspetto. Sono un’amante dei dettagli, sono questi che ti fanno appassionare alla vicenda che stai vivendo nel momento stesso in cui la stai leggendo. Ammetto di aver trovato alcune scene descritte fin troppo nel dettaglio, col risultato di avermi discostata dalla scena del momento. Ma questa è solo una piccola sensazione se la vado a confrontare con tutta la trilogia.
Ho amato lo stile dell’autore, la descrizione dei paesaggi, degli omicidi, dei luoghi dei ritrovamenti, ognuno sotto una leggera luce diversa in base al libro.
Ho amato la sua Roma: oscura e spettacolare. Il male e la cultura millenaria, un ibrido che fa da collante e che unisce questi tre libri. Il nucleo sono gli omicidi, ma c’è tutto un mondo che gira attorno a questo nucleo oscuro.
Ho amato la psicologia dei personaggi: le loro debolezze e i loro punti di forza; il loro passato burrascoso e il loro presente, pieno di incertezze, di sfide e di forza; la loro crescita, lungo il corso della storia.
Incontreremo un protagonista avvolto nel suo lutto, nel suo dolore, in un momento della sua vita in cui si chiederà se tutto ciò che fa abbia un senso oppure no.
«Ci sono persone per cui il passato è una dimensione esistenziale. […] mi riferisco a chi riesce a frequentare una sola realtà: quella del tempo trascorso. Per loro vivere vuol dire essenzialemente aggiornare il porprio passato.»
«Perché mi sta dicendo questo, professore?»
Biga gli lanciò uno sguardo di intesa: «Lo sai già, non è così?»
«Credo di sì.»
Vi affezionerete a Mancini. Vi affezionerete all’intera squadra e senza neanche accorgervene vi ritroverete lì con loro, pronti ad aiutarli a sconfiggere non solo il lato oscuro di Roma, ma anche quello che si portano dentro.
Un piccolo consiglio che mi sento di dare, a tutti coloro che decideranno di immergersi in questa storia è: fatevi sommergere.
Non è una trilogia facile da commentare, non è una storia facile da comprendere. Non è fatta per essere compresa al volo, se così fosse non sarebbe eccezionale come invece lo è.
Dovrete prendervi il vostro tempo, conoscere Roma, conoscere i personaggi, conoscere l’oscurità. Dovrete vivere, pagina dopo pagina, ogni più piccolo aspetto della storia.
Solo dopo aver fatto entrare dentro di voi il caos, sarete in grado di trovare l’ordine.
«Il caos, figlio mio, è un male necessario. È il padre della paura che è madre della fede. Senza la paura del demonio viene meno il timore di Dio. Senza i mostri, figlio mio, non esistono eroi.»
Sharon Zuncheddu