Autore: Graeme Simsion
Pubblicato da Longanesi - 2013
Pagine: 303 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: La Gaja scienza
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Alla ricerca della donna perfetta Don Tillman, scienziato di successo, ha in mente un solo obiettivo: Progetto Moglie. Ha elaborato un algoritmo secondo cui troverà la candidata perfetta. Ma riuscirà davvero nel suo intento?
L’amore è un difetto meraviglioso. Questo il titolo del romanzo d’esordio dell’autore australiano Graeme Simsion. Già noto come sceneggiatore di opere cinematografiche, racconta alla fine del suo primo romanzo come è nata la storia e come sono stati creati i protagonisti Don Tillman e Rosie.
Tutto ebbe inizio, racconta l’autore, come una sceneggiatura, durante una camminata in Nuova Zelanda, nel 2007. Rosie, inizialmente era Klara di nazionalità ungherese. Negli anni successivi la trama è un po’ cambiata, diventando una commedia romantica. La strada verso la pubblicazione del romanzo è stata, invece, avviata nel 2012, dopo il primo posto al Victorian Premier’s Literary Award per i romanzi inediti. Da qui l’arrivo, nel settembre del 2012, del manoscritto nelle case editrici del mondo e in Italia, dove l’editore Longanesi, all’asta, se ne aggiudica i diritti. Quindi la partecipazione alla Fiera del Libro di Francoforte. Qui viene attribuita la facoltà di traduzione a 35 paesi. Alla fine dell’anno 2012 c’era una fervente attesa per l’uscita di questo romanzo, prevista per l’aprile 2013. Un successo. Tanto che è già in testa alle classifiche.
Don Tillman, protagonista maschile, racconta in prima persona la sua ricerca di una moglie perfetta. Simpatico per le sue ossessioni, quasi maniacali, fin dalle prime pagine, predispone, da ricercatore e da uomo di scienza quale è lui e quale pensa di dover essere in ogni circostanza, un algoritmo scientifico e un questionario per scartare le donne non adatte a lui. Come le inconcludenti, le disorganizzate, le ossessionate dalla moda, le fumatrici, le vegane… Tutti questi stereotipi di donne vengono escluse come non corrispondenti alla sua idea di moglie perfetta. Fino all’incontro con Rosie, fumatrice, vegetariana, che lavora in un pub e che sembrerebbe non avere tutte quelle caratteristiche che Don cerca in una compagna per la vita. Perché Don è un abitudinario, preferisce organizzare e programmare tutto. Anche l’improgrammabile. Come i sentimenti. Divertenti e spassosi sono i motivi per cui lui cerca di giustificare a se stesso la sua frequentazione con Rosie. Professore di genetica, sempre preciso e perfetto, ligio al suo dovere e al suo ruolo, cercherà ragioni professionali per aiutare Rosie a conoscere il suo padre biologico, fino a capire che tutte le persone, dagli amici Gene e Claudia, alla preside della sua facoltà, hanno dei pregi e difetti. Don Tillman cambierà atteggiamento e tutto questo grazie ad un programma che rivoluzionerà anche il suo lavoro di professore universitario, ideato per aiutare Rosie a trovare le sue radici: il cosiddetto Progetto padre.
Rosie è il suo esatto contrario. Forse è vero che l’algoritmo di Don non ha alcuna validità scientifica e che i poli opposti si attraggono, come in una calamita. Questa sembra essere la tesi sostenuta dall’autore Simsion. Rosie che non mangia pesce se non è ecosostenibile, che guarda film romantici e si commuove alle storie dei Ponti di Madison Country o Harry ti presento Sally. Rosie che non programma niente per le giornate, solo il godimento della compagnia reciproca e il piacere di fare le cose insieme ad un amico. Rosie che quando scompare sa far star in pensiero Don, colui che crede di non poter amare perché incapace di accettare i difetti e comportamenti altrui.
Gene e Claudia, la coppia sposata, amici entrambi del protagonista che aiuteranno i due nel loro rapporto sociale e Don a cambiare modo di fare. Ma anche loro pieni di difetti. Gene con la fissa di fare sesso con donne appartenenti a nazionalità diverse con la sua incredibile giustificazione scientifica: studiare il comportamento nella fase dell’accoppiamento del genere femminile nelle diverse parti della Terra. Claudia, la moglie, consapevole, suo malgrado dei tradimenti del marito, un po’ troppo remissiva all’inizio della storia, appare meno tollerante alla fine del romanzo. I due migliorano anche grazie a Don, che diventa una persona capace di insegnare qualcosa. Che il tradimento, nel mondo animale e umano, è inaccettabile. Charlene o Charlie, la preside della facoltà, personaggio tutto di un pezzo quando svolge la sua professione, ma che poi nel privato risulta essere molto stravagante. Daphne, l’indimenticabile amica di Don, l’unica in grado di capirlo fino in fondo, anche nei suoi comportamenti bizzarri.
Personaggi tratteggiati con simpatia dalla voce di Don. Ci voleva proprio una storia d’amore raccontata da una voce maschile. In grado di far comprendere alle donne certi comportamenti e atteggiamenti tipici degli uomini. Perché amare una persona significa accettarla per quello che è. Con i suoi pregi e difetti. Questa la lezione che Don imparerà grazie a Rosie. Non c’è scienza o modello di genetica che tenga di fronte all’amore. Che sia paterno o materno, o di un amico, o del proprio compagno. Niente può pianificare i sentimenti. E se Don avesse continuato con i suoi modelli scientifici da applicare ai suoi comportamenti sociali, sarebbe ancora a mangiare aragosta ogni martedì sera.
Maria Romagnoli Polidori