Autore: Azar Nafisi
Pubblicato da Adelphi - Aprile 2007
Pagine: 379 - Genere: Attualità / Reportage
Formato disponibile: Brossura
Collana: Gli Adelphi
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È vietato leggere i classici della letteratura come “Lolita”, “Il Grande Gatsby”, “Orgoglio e pregiudizio”. È vietato alle donne mostrarsi senza velo, ridere o truccarsi, perché ritenuti atteggiamenti sessuali. Questi sono solo alcuni degli aspetti della Repubblica Islamica in Iran, a cui un seminario clandestino composto da sole donne cerca di sfuggire almeno quelle poche ore alla settimana.
Leggere Lolita a Teheran, ambientato a Teheran, è un romanzo autobiografico. Racconta la storia di una professoressa di letteratura inglese, Azar Nafasi, dal 1979, data della salita al potere dell’ayatollah Khomeini, al 1981, quando decide di dare le dimissioni e creare un seminario privato. È proprio da qui che inizia il racconto: la professoressa Azar organizza ogni giovedì nel suo salotto un seminario di letteratura composto da sole donne, le sue sette studentesse più meritevoli. Gli incontri sono clandestini: devono rimanere segreti perché si leggono libri proibiti, considerati specchi della empia cultura occidentale.
In questo “spazio magico”, tra caffè e pasticcini, le ragazze possono sentirsi libere di esprimersi e di mostrarsi senza velo o senza nessun simbolo imposto loro dall’opprimente Repubblica islamica. Nel rifugio del salotto le studentesse ritrovano la loro personalità, i loro colori e il loro essere donna.
Gli autori e i loro libri vengono reinterpretati secondo le vicende personali delle ragazze e, seppur all’inizio con qualche timore, il gruppetto impara a lasciarsi andare e ad affrontare diversi temi, anche quelli più scottanti.
Il seminario dura circa due anni ed è per tutte un appuntamento irrinunciabile, la loro “ora d’aria” in quella prigione chiamata realtà.
Da lì Leggere Lolita a Teheran si sposta sulla vita di Azar come insegnante e sulla sua continua lotta per far comprendere l’importanza della letteratura non come semplice specchio della realtà ma come “epifania della verità”. Azar è fermamente convinta che i libri siano la vera forma di ribellione perché tramite essi si può capire la realtà e la propria condizione.
Durante i suoi corsi all’università, prima di Teheran e poi di Allameh Tabatabai, grazie o a causa del suo programma che prevedeva la lettura di Lolita, Il Grande Gatsby, Orgoglio e pregiudizio e Daisy Miller, Azar deve imbattersi nelle opinioni di diverse personalità: ci sono gli studenti fondamentalisti; i marxisti; le ragazze che nonostante il velo non riescono a nascondere occhi ribelli, occhi tristi o occhi impauriti.
Non bisogna tralasciare che sullo sfondo delle vicende viene descritta la lunga e logorante guerra contro l’Iraq, la quale non fa altro che peggiorare la situazione del popolo iraniano e mostrare ancora di più l’inutilità delle decisioni prese dai vertici del governo.
Tutti questi ricordi, a volte nitidi e a volte meno, non la lasciano nemmeno dopo essersi trasferita negli Stati Uniti e fanno parte ormai di lei.
Approfondimento
Leggere Lolita a Teheran è un libro di denuncia. Attraverso la vita di Azar Nafasi, il lettore comprende l’assurdità e la rigidità delle leggi della Repubblica islamica. Il racconto, diviso in sezioni a seconda del libro affrontato, ovvero “Lolita”, “Gatsby”, ”James” e “Austen”, offre un’immagine complessa dell’Iran degli anni ‘80. Il lettore si trova a percorrere due binari però collegati: uno conduce alla comprensione della situazione della donna all’interno di un governo fondamentalista, ovvero “il prodotto del sogno di qualcun altro”; l’altro affronta l’importanza della letteratura come strumento d’identificazione e di libertà.
Non si tratta di un libro facile, ha mille sfaccettature e molti temi di dibattito. Quello che però ho percepito è che, nonostante l’opprimente regime kohmeinista e le sue punizioni, in Iran c’è chi ha ancora voglia di cambiamento, di ribellarsi a partire dalle piccole cose come leggere libri proibiti, indossare vestiti coloratissimi sotto il chador, mettersi il velo in modo tale che di tanto in tanto una ciocca di capelli faccia capolino oppure rifiutare un matrimonio combinato.
Un consiglio infine che mi sento di dare è che il romanzo risulta ancora più chiaro se si ha già letto i libri presi in esame da Azar Nafasi.
Deborah Basili
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