Autore: Maurizio de Giovanni
Pubblicato da Mondadori - Febbraio 2022
Pagine: 252 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Scrittori italiani e stranieri
ISBN: 9788804737315
ASIN: B09PQQHMQR
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Dopo la morte della moglie, Massimo, professore di matematica in pensione, vive, introverso e taciturno, in una casa appartata su un'isola del golfo di Napoli. Pesca con metodo e maestria e si limita a scambiare rare e convenzionali telefonate con la figlia Cristina, che vive in una piccola città della ricca provincia padana. A interrompere il ritmo di tanto abitudinaria esistenza la notizia di un grave incidente stradale: la figlia e il genero sono morti, il piccolo Checco è in coma. Massimo deve assolvere i suoi doveri. Crede, una volta celebrata la cerimonia funebre, di poter tornare nella sua isola, e lasciare quel luogo freddo e inospitale. Non può. I sanitari lo vogliono presente accanto al ragazzino che giace incosciente. Controvoglia, il professore si dispone a raccontare al nipote, come può e come sa, la "sua" matematica, la fascinosa armonia dei numeri. Fuori dall'ospedale si sente addosso gli occhi della città, dove lo si addita, in quanto unico parente, come tutore del minore, potenziale erede di una impresa da cui dipende il benessere di molti. Da lì in poi quanto mistero è necessario attraversare? Quanto umano dolore bisogna patire? Per arrivare dove?
“Se mi senti, capisci questo: due sistemi, come per esempio due persone, o due anime, o due mondi, se entrano in contatto, per sempre, finché esisteranno, risentiranno l’uno dell’altro. Potremmo dire che questa scoperta, fatta da un solitario e silenzioso ragazzo nel secolo scorso, sia l’equazione che ci racconta. Potremmo proprio dirlo.”
Poi suonò il telefono, nell’alba squarciata.
E nulla fu mai più come prima.
Una minuscola isola, una vita da pensionato, il calore di un posto di mare in contrasto con la placida solitudine che abbraccia Massimo de Gaudio, professore di matematica in pensione. È burbero e solitario, sceglie la riservatezza ostinata da quando sua moglie è morta e sua figlia si è stabilita al nord, un nord visto come luogo remoto non ben identificato. Lo sanno tutti che preferisce star da solo: a nessuno, nemmeno alla figlia Cristina, verrebbe in mente di disturbarlo da quel limbo che si è scelto. Solo l’estate, che porta colore e odore di salsedine, lascia che Massimo riscopra il mondo esterno attraverso un bambino, Petrini Francesco detto Checco, di anni nove. È suo nipote.
Ma quanto ne sa Massimo di suo nipote e di sua figlia? Quanto corta è un’estate per poter colmare quello che in inverno diventa assoluta indifferenza? Con queste domande Massimo deve farci i conti l’alba in cui il suono del telefono lo sveglia di soprassalto: sua figlia e il marito sono morti, il piccolo Francesco è in ospedale a lottare tra la vita e la morte. Massimo parte quasi controvoglia, ma una volta arrivato nel paesino non ben identificato tra Milano e Torino, inizierà il vero viaggio: quello intimo e profondo, con sé stesso, nel tentativo di colmare la distanza col nipotino e soprattutto con la figlia ormai morta, combattendo una lotta contro il tempo che restituisca un perché a quanto è successo.
L’equazione del cuore è un misurato dialogo tra diversi generi: i monologhi e le riflessioni di Massimo sono bel diluite tra le tinte noir e gialle che a volte il romanzo prende, senza però abusarne. É la storia di un uomo e della sua solitudine, raccontata con la semplicità che appartiene alle vite pragmatiche e asciutte per decisione. É la storia di un uomo e della sua solitudine che cerca di far spazio ad altri mondi, che si apre all’equazione di Dirac e si trasforma per sempre. É la storia del viaggio di Massimo che muta sé stesso attraverso il contatto con un mondo che non è il suo, un mondo che ospita personaggi diversi e che lo condurranno, ognuno in maniera diversa, a un contatto con il ricordo di Cristina e la speranza per Francesco, che adora il nonno e ne fa un mito. Parlando al piccolo, Massimo capirà quanto erano legati già prima e quanto è importante per lui che continuino ad esserlo. Un personaggio asciutto, intelligente e sbrigativo, dotato di una sensibilità introversa che lo rende vero agli occhi del lettore: impossibile non prendere questo caleidoscopico personaggio in simpatia e seguirlo nelle sue scoperte, interiori e no.
Approfondimento
L’ultimo romanzo di Maurizio de Giovanni non è una puntata delle serie poliziesche best- seller a cui ha abituato i suoi lettori. É una storia a sé stante che si concentra sull’interiorità di un unico personaggio. É una storia che segue una sola vicenda e lascia che tutti i personaggi che gravitano attorno a Massimo siano solo un vivo contorno di un sistema con cui il protagonista è chiamato a fondersi, seguendo l’equazione del cuore.
Di scorrevole lettura, calibrato con un talento narrativo convincente, cattura il lettore in un profondo e incessante dialogo retroattivo sul tema dell’altro e della scomparsa, di cosa possa significare essere genitori e umani imperfetti. Questo romanzo non è solo una storia, è un invito a porsi domande. Un velata ma attenta analisi sul bene e sul male, su cosa sia giusto e se questo coincida sempre col bene morale.
Un personaggio, quello di Massimo, che non fa moralismi e non potrebbe nemmeno permetterselo, che non insegna niente al lettore ma mostra come sbagliare significhi aprire un ventaglio di conseguenze anche non previste, nel bene e nel male.
De Giovanni gioca su un finale che segue le profonde riflessioni del libro, che vuole raccontare, raccontare e basta. É una storia da prendere così com’è, una storia nella quale perdersi e ritrovarsi, alla fine, forse diversi.
Silvia Rodinò