Autore: Elsa Morante
Pubblicato da Einaudi - Luglio 2014
Pagine: 402 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Einaudi tascabili. Scrittori
ISBN: 9788806222642
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Arturo Gerace abita un'isola su cui conduce una vita selvatica, essenziale, e sempre in contatto con la Natura. È però un sognatore, soprattutto quando si tratta di fantasticare sugli agognati viaggi assieme al difficile padre. In questo libro, i suoi ricordi spaziano lungo l'intera linea della sua vita, tra amicizie, amori impossibili ed illusioni perdute.
Questa dunque è la tua casa, e tu ci tornerai sempre, ne sono sicuro, perché, a casa, sempre ci si ritorna; e anche per te è un giardino fatato, questa mia isoletta.
Oggi parliamo di un grande classico della letteratura italiana, ovvero L’isola di Arturo di Elsa Morante. Si tratta di un libro talmente ricco di spunti che risulta piuttosto impegnativo descriverlo nello spazio di una recensione. Possiamo dire che si tratta – nelle varie sfumature – di un romanzo dal carattere fortemente psicologico, in quanto tratteggia la vita del protagonista, Arturo Gerace, da una prospettiva orientata sul mondo interiore del ragazzo. Un vissuto sviluppato in maniera sempre più complessa e conflittuale, in special modo durante la fase in cui l’inasprirsi del rapporto con il padre, Wilhelm, (uomo burbero ed emotivamente distante, sempre in viaggio e quasi perennemente assente…) giocherà in contrasto con l’idealizzazione mitologica che Arturo proietta sulla figura paterna, aspetto questo, che riscontreremo durante una parte abbastanza cospicua della storia.
A beneficio dei futuri lettori non fornirò troppi dettagli, focalizzandomi su un’analisi più generica. Analisi in cui sento di muovere una velata critica (che vuol essere soprattutto una constatazione), sullo stile in cui è improntato il racconto: a mio giudizio risulta troppo descrittivo, anche se tale peculiarità è probabilmente giustificata dall’ambientazione del romanzo. Esso è infatti incorniciato a Procida, con un’impronta che mescola sapientemente elementi reali e fantastici, caratteristiche queste, che fanno di Elsa Morante pioniera e innovatrice dell’epoca letteraria in cui è vissuta.
Approfondimento
Anche l’estate, invece, sarebbe tornata immancabilmente, uguale al solito. Non la si può uccidere, essa è un drago invulnerabile che sempre rinasce, con la sua fanciullezza meravigliosa.
Per quanto riguarda i punti salienti se ne trovano tra i più disparati. Parliamo di un romanzo spiccatamente formativo, soprattutto per il target giovanile. Fermo restando la soggettività delle opinioni che andrò a esporre, ciò che ho ravvisato nella figura di Arturo e nel romanzo in generale, risiede in una sequenza di avvenimenti propedeutici alla maturazione psicologica dell’individuo. Mi spiego meglio: l’amore tormentato e conflittuale che Arturo nutrirà verso Nunziatella (lascio al lettore il gusto di scoprire il personaggio femminile, poiché lo stile delle mie recensioni non ama perdersi in dettagli che possano rivelare troppo della trama), o ancora, la nascita del fratellastro, rappresenteranno per Arturo uno dei numerosi bivi esistenziali con i quali sarà costretto a confrontarsi, obbligandolo, per così dire, nella ricerca di un equilibrio non privo di ostacoli e contraddizioni.
Tutto questo mentre l’inesorabile incedere della vita stessa, delle esperienze e dei traumi ad essa connessi rendono piena idea di una continua evoluzione, volta all’ineluttabile perdita di ogni illusione adolescenziale. In definitiva, si tratta di un romanzo profondamente riflessivo che, pur scorrendo in maniera un po’ lenta in talune sezioni, può lasciare molto in termini di emozioni, evocazioni e di lezioni apprese.
Alessandro Testa