
Autore: Salvatore Basile
Pubblicato da Garzanti - Maggio 2016
Pagine: 302 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Narratori moderni

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Il viaggio di rinascita di Michele, capostazione dall’esistenza monotona e solitaria, che ritrova magicamente il suo diario d’infanzia, scomparso vent’anni prima insieme alla mamma che lo ha abbandonato alla tenera età di sette anni. Quello che sembra essere uno strano scherzo del destino si trasforma in una ricerca dolorosa e nel ritorno di Michele alla vita, quella vera.

Perché nessuno ritorna, anche se lo promette. Soprattutto se lo promette.
In un giorno pieno di vento il piccolo Michele torna a casa da scuola, corre desideroso di rivedere sua madre ma, spalancando la porta, la trova in piedi davanti ad una valigia aperta che stringe tra le mani il piccolo, prezioso diario segreto del figlio. Gli chiede il permesso di portarlo con sé promettendo di restituirglielo al suo ritorno, poi chiude la valigia e sale sul treno.
Dopo vent’anni Michele ha ereditato il lavoro del padre come capostazione del paesino di Miniera di Mare, vive ancora nella casa in cui è cresciuto all’interno della stazione ferroviaria e aspetta ancora che l’unico treno che passa di lì gli riporti sua madre. Ma la madre l’ha tradito, non ha mantenuto la promessa e la tristezza di Michele è talmente profonda da avvolgere tutta la sua vita, una quotidianità che è come rimasta bloccata nel tempo e nello spazio. L’uomo vive da solo, non vede nessuno e non esce mai dalla stazione, nemmeno per fare la spesa che si fa recapitare a casa. Ogni giorno lo stesso schema, gli stessi gesti, lo stesso cibo insapore, una minima alterazione nella tabella e Michele si sente smarrito, il cambiamento lo atterrisce. Eppure lui non si sente solo, a fargli compagnia ci pensano gli oggetti che le persone ogni giorno dimenticano sul treno, collezionati e custoditi con cura maniacale. Con quegli oggetti Michele parla, con loro si sente tranquillo e ogni paura scompare, perché le cose non possono preparare valigie, non possono partire e non possono fare vuote promesse.
Il destino, però, decide di sovvertire ogni regola e un giorno Michele, durante la consueta ricerca degli oggetti smarriti nei vagoni del treno, ritrova il suo diario di bambino, quello che sua madre aveva portato via con sé tanti anni prima. Che vuol dire? Sua madre era su quel treno? E dov’è ora? Michele chiede aiuto all’unica persona che gli abbia ispirato un po’ di fiducia: Elena, conosciuta per caso ed entrata come un tornado nella sua quotidianità sconvolgendola completamente. Sarà lei a convincerlo del fatto che l’unico modo per conoscere la verità sia partire alla ricerca di chi ha lasciato il diario sul treno, ad aiutarlo nell’organizzare il viaggio e quasi a costringerlo a partire.
Elena, che sa bene cosa sia il dolore, vuole alleviare quello che vede negli occhi dell’uomo che per lei è più di un amico. Quello di Michele sarà un viaggio reale alla ricerca di se stesso, del suo passato ma, soprattutto, alla scoperta della vita con tutte le sue sfaccettature, positive e negative, con le persone che non sono tutte uguali e, alla fine, la conquista più difficile per Michele sarà capire che degli altri, a volte, ci si può anche fidare.
Non ti preoccupare…tutti credono pazzo chi cerca di essere felice.
Lo strano viaggio di un oggetto smarrito è un romanzo emozionante e profondo. La storia di Michele è di una dolcezza quasi disarmante, il suo ritorno alla vita reale è decritto in maniera delicata, permettendoci di addentrarci nelle sue ossessioni e di seguire insieme a lui il percorso che porta alla riconquista dell’affettività e della fiducia verso il mondo esterno.
Sul suo cammino Michele incontra persone che si riveleranno fondamentali per la sua rinascita. Elena, innanzitutto, che manda giù con un solo soffio il castello di carte da lui pazientemente eretto negli anni, stravolgendo ogni abitudine con la sua inarrestabile parlantina e la sua inguaribile gioia di vivere. E poi Erastos, personaggio enigmatico di cui subito pensiamo male ma che, sorprendentemente, ci insegna che l’unica cosa che conta sul serio nella vita è essere felici, esserlo con ogni mezzo e senza badare all’opinione degli altri. Tutti tasselli di un puzzle che si ricomporrà solo alla fine.
Approfondimento
Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile è un’opera prima notevole, scritta con un tocco poetico e romantico. La mente di Michele viene scandagliata con grande maestria e i suoi dubbi, le paure, i momenti di smarrimento diventano, nel corso delle pagine, i nostri, lo capiamo e tifiamo per lui.
Di certo la storia risente di qualche piccola ingenuità narrativa e, per il lettore, alcuni risvolti saranno facilmente prevedibili ma, questo, non rovina minimamente il dolce e commovente finale.
Valeria Rago