Autore: Viveca Sten
Pubblicato da Marsilio - Agosto 2020
Pagine: 400 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Farfalle
ISBN: 9788829706327
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“Gli sembrava quasi di sentire suo padre che rideva. Suo padre, che l’aveva sempre considerato un buono a nulla, che l’aveva sempre guardato con la delusione negli occhi. Si ricordava bene del cortile polveroso della scuola di Sandhamn, quando aveva dodici anni e aveva giurato a se stesso che un giorno avrebbe fatto vedere a tutti di cosa era capace.”
Una villa da capogiro, situata di fronte al mare, porta scompiglio tra gli abitanti di Sandhamn, una località sul mar Baltico situata in una delle isolette dell’arcipelago di Stoccolma. Il proprietario è Carsten Jonsson, un ambizioso finanziere che con quella casa costata un occhio della testa vuole mostrare a quella gente che da piccolo lo ha deriso e maltrattato chi è diventato.
Prima ancora del suo trasferimento una pioggia di reclami si era riversata sul comune del paese: quella villa era troppo vicina al mare, non rispettava i patti non scritti con gli abitanti del luogo e sconfinava nei terreni dei vicini. Ma i soldi mettono tutto a tacere e quelli a Carsten non mancano e neanche il senso di superiorità che essi danno a chi non è abituato a maneggiarli. Perché in realtà il ricco possidente che il signor Jonsson impersona di soldi suoi, in mano, ne ha sempre avuti pochi. Ha dovuto spesso attingere dalla ricchezza della donna che ha sposato per potersi fare un nome, e questo gli pesa più di tutto. Ma ora ha fiutato un affare d’oro: se tutto andrà come deve potrà guardare dall’alto in basso tutte le persone che mai hanno creduto in lui, a partire da suo suocero. Quella villa non è solo un luogo ameno dove trascorrere le vacanze estive, è il simbolo del suo potere, di ciò che lui ora è.
Vuole festeggiare Carsten, non bada a spese per farlo. Arrivato a Sandhamn con la moglie Celia e i figli Oliver e Sarah organizza un party indimenticabile al quale invita ogni singolo abitante del paese. Tra essi vi è pure Nora Linde, avvocato, e il suo compagno Jonas. Nora è un po’ titubante, non sa se partecipare o no all’evento, ma la curiosità, la voglia di ammirare da vicino quel monumento al lusso, riesce ad avere la meglio. A parte le lagnanze del vicino di casa, la festa pare andare così come il suo ideatore aveva sperato, ma, quando il buio invade la notte, un incendio brucia la dependance della villa e un uomo muore tra le fiamme. Sarà Thomas Andreasson, suo malgrado, a seguire le indagini, rinunciando per questo alle ferie che gli spettavano. Saranno tanti i nodi da sciogliere per riuscire ad avere una visione razionale del tutto. Grazie all’aiuto di Nora, Andreasson e i suoi colleghi porteranno luce in questa vicenda complicata riuscendo ad evitare il peggio.
Approfondimenti
Più di una volta mi sono chiesta, mentre la mia lettura proseguiva, quale fosse il vero obbiettivo dell’autrice. Questo romanzo nasce come un thriller, però gli omicidi passano quasi in secondo piano di fronte alla personalità complessa dei personaggi intorno ai quali è incentrata tutta la vicenda. Certo, nei thriller la psicologia ha un ruolo importante, ma qui mi pare che addirittura riesca a imporsi anche su tutto il resto, facendo si che il lettore si concentri più sull’uomo che sui fatti.
Senza dubbio è la figura di Carsten che padroneggia e prevale su tutte le altre. L’autrice riesce proprio a farcelo odiare descrivendocelo come un uomo pieno di sé e senza scrupoli, che non si riesce ad accettare nonostante si capisca la sofferenza si porta dietro. Il senso di rivalsa è talmente insito in lui da fargli dimenticare anche tutto il bello che la vita gli ha messo davanti, la sua famiglia in primis.
Celia forse un tempo l’aveva pure amata, ma ora cosa rappresenta per lui? La moglie stessa se lo chiede, ormai troppo stanca per sperare in un suo cambiamento. È una donna distrutta quella che Viveca Sten ci mette davanti agli occhi, una donna che desidera tanto una famiglia, ma che non riesce a essere neanche più una buona madre per i suoi piccoli
Celia non avrebbe mai ammesso come stavano le cose tra lei e il marito. Doveva stringere i denti e salvare il proprio matrimonio, a tutti i costi…Quanto avrebbe voluto che Carsten tornasse a guardarla con gli occhi di un tempo. E che i bambini corressero tra le sue braccia invece che tra quelle di Maria.
Il tema della ricchezza vista come possibilità di mettere i piedi sopra tutto, per quanto io sappia che spesso questo accade, mi ha davvero infastidita. Ma anche l’invidia che si respira a pieni polmoni in ogni dove del libro sicuramente non passa inosservata. Devo dire che in generale l’autrice sa benissimo come incollare il lettore alle pagine facendogliele vivere attraverso le parole. Mi è piaciuto molto come ha condotto tutto il gioco, trasformando vittime in colpevoli e mostrandoci quanto i soldi non possano comprare la felicità.
Saranno le figure di Nora e di Thomas che riequilibreranno questa visione negativa del mondo. Con la loro semplicità, l’amore per la loro famiglia e la voglia di aiutare gli altri scalderanno questo iceberg di falsità e dolore per mostrare a tutti che esiste un altro modo di vivere.
Aira Ria