
Autore: Giorgio Faletti
Pubblicato da Baldini&Castoldi - 28/09/2017
Pagine: 96 - Genere: Fantascienza
Formato disponibile: Rilegato
Collana: Romanzi e Racconti
Guarda il Sole e aspetta la fine del mondo. Sola come non mai, Linda non scappa. Cammina verso il suo posto preferito, dove fin da piccola si rifugiava. Guarda con occhi nuovi l’esistenza sua e dei suoi compaesani. Unica certezza è essere viva ora come non mai a chiedersi perchè la vita sia, da sempre, troppo corta.

“Questa forse era la sola cosa che ci differenziava dal resto degli esseri viventi. E quanto poco questa qualità è stata capita, utilizzata, premiata. Quanto poco abbiamo saputo rifugiarci nel riso e nel sorriso, mentre vivevamo con una disperata paura della morte. Quante volte invece di ridere, abbiamo tirato fuori dalla tasca un cellulare per controllare i messaggi. Eppure terrorizzati dalla velocità con cui si consumava quella candela accesa da due parti che era la nostra esistenza, nel corso della storia non abbiamo fatto altro che uccidere, in modo che quella breve vita per molti fosse ancora più breve.”
È giunta l’ora, è l’ultimo giorno per tutti: la fine del mondo. Il Sole divorerà la Terra e l’astronomo tedesco che lo ha predetto ha dato anche un giorno e un’ora ben precisa. Nessuno gli avrebbe creduto se Madre Natura con i suoi segnali non gli avesse dato ragione: tutti gli animali della Terra sono come impazziti e vanno verso una sola direzione. Vanno tutti verso quell’area dove la Terra forse non farà così soffocante. Milioni di persone lasciano tutto e seguono gli animali come in una colossale transumanza. L’eterna illusione umana della salvezza. Ma non Linda. Lei non scappa, vuole stare al suo paese. E cammina immersa nei ricordi. Vede la chiesa dove la vedova e la cognata famose per lo spettegolare sono intente a preparare i bagagli per scappare, ancora illuse di una possibile futura esistenza che le faccia ritornare alla loro normalità. Ricorda le amicizie, gli amori, la prima notte con un uomo, la passione per il transessuale Adriano. Linda ha vissuto, almeno fino a questo momento. Arriva nella collina e aspetta. L’ora è ormai vicina e lei ricorda la mamma nel suo letto di morte mentre le chiede perché la vita è così corta. Linda non può che immergersi in quel ricordo e confermare la voracità della vita stessa e della sua immensa bellezza che troppe volte ci dimentichiamo di godere.
L’ambiguità della vita tra la sua concretezza di ogni giorno e la volatilità dell’eterno. Giorgio Faletti ti immerge, con la sua scrittura, nell’introspezione e nella ricerca. Una ricerca dell’animo umano e di risposte alle domande esistenziali di ogni essere pensante. Perché non siamo capaci di godere di ogni singolo momento, anche dei più difficili? Proprio noi uomini che abbiamo il dono della risata. Un libro “crudo” all’apparenza semplice. La protagonista Linda è come la coscienza di ognuno di noi, che davanti alla morte imminente non può che chiedersi se abbiamo vissuto, vissuto veramente.
Approfondimento
Il libro è lento, non ci sono colpi di scena, non c’è suspance. Ma è proprio per queste assenze che la storia ti trascina dentro come in un vortice lento e inesorabile da cui non puoi scappare. La fine la conosci: il mondo non ci sarà più, moriranno tutti. Il tuo subconscio sa che quella storia è anche la tua. Vivi i ricordi di Linda, ma anche i tuoi. Alla fine del libro non puoi non chiederti cosa faresti se al posto di Linda ci fossi tu ad aspettare la fine. Di lettura facile, il racconto in realtà è un elogio alla vita. Linda tutto sommato è felice, sa di aver vissuto tante cose e sa che dopo tutto la sua vita va bene così com’è.
Simonetta Pamela Cavalli
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