Autore: Fabio Pinna
Pubblicato da Giovane Holden Edizioni - Marzo 2019
Pagine: 40 - Genere: Poesia
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Spessosottile
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Ognuno di noi, singolarmente considerato, è sempre una Metà. Ognuno di noi è sempre alla ricerca della propria Metà. E solo quando l’avrà trovata ne annuserà l’ebbrezza che è l’Insieme. Incontrarsi per poi scontrarsi, unirsi per poi dividersi, ritrovarsi per non lasciarsi più andare. Metà e metà. Ensemble.
Ho sempre creduto nell’amore. Ci ho sempre creduto a prescindere dal numero di volte nelle quali il mio cuore si è spezzato con la stessa delicatezza del vetro soffiato. L’amore, quello vero, è in grado di farti diventare inappetente o vorace, a seconda dello stato d’animo, riesce a farti sorridere come un ebete e farti piangere come un bambino, l’amore, quel sentimento tanto antico quanto complesso, che spesso non ti spieghi, che il più delle volte non riesci a esprimere a parole, ma che identifichi con il sorriso di tuo figlio, con lo sguardo della persona amata, con l’attesa di una telefonata, con un letto lasciato vuoto e il cuscino ancora caldo del suo profumo, dalla tazzina del caffè lasciata nel lavabo, da quella pizza divisa a metà.
Le sfumature, i contorni e il calore dell’amore sono stati descritti dal nostro autore, Fabio Pinna, in questa silloge; con grande plauso è riuscito a racchiudere in queste 20 poesie tutte le sfaccettature dell’amore, riuscendo a farcele assaporare in un modo che mai avremmo pensato per descrivere l’amore: d’altro canto, solo un cuore puro può descrivere l’amore tanto da farcelo vivere. Qui troviamo tutti gli aspetti di questo sentimento che a tratti ti distrugge, quell’amore che ti innalza, quell’amore che ti rende sospeso nel limbo dell’attesa.
«Muoio per l’attesa di una risposta scontata
sfondatore seriale di porte aperte
mi faccio bastare un segno indecifrabile
che non vale il tempo per te» (verso tratto da “Rivoluzioni”)
Metà e metà. Ensemble, è una raccolta di poesie che accarezza l’idea dell’amore e della vita insieme, dove l’autore ci descrive il proprio stato d’animo usando agenti atmosferici e metafore moderne, alla ricerca della sua metà, metà che magari ha smarrito, metà che magari ha perso, metà che poi torna e con la quale spera di ricongiungersi per assaporare ogni attimo insieme (Ensemble).
«Facciamo cadere dal letto la fretta e la furia
dagli occhi saran gli ultimi ti voglio bene» (verso tratto da “Scatenati come un temporale”).
Non si può non notare il suono di melodia che hanno questi versi, nonostante, appunto, la loro “modernità”, un modo molto dolce di dire alla nostra metà “Resta con me, non avere fretta di andare via, anche se questi saranno i nostri ultimi momenti insieme”.
Per ognuno di noi esiste quella Metà assoluta che si incastra alla perfezione con la nostra anima e combacia con il nostro cuore, un po’ come dice Platone nel suo “Simposio”: quella metà dalla quale siamo stati separati tanto tempo fa, esiste, e noi, bramosi di ricongiungerci a essa, non possiamo fare a meno di passare la nostra vita alla ricerca di Essa, con la piena convinzione che prima o poi la ritroveremo.
In fondo, Fabio Pinna, forse – e secondo il mio umile pensiero -, vuole trasmetterci proprio questo attraverso le sue liriche, ognuno di noi da solo è metà e per poter provare quelle emozioni che irradiano e ti partono da dentro, sente quella estrema di necessità di completarsi e di cercare l’altra metà.
«…metà te
metà me
come te» (verso tratto da Metà e Metà)
Approfondimento
Ho letto e riletto questa raccolta parecchie volte per tanti motivi: principalmente perché sono parole che mi hanno toccata, che mi hanno commossa, che mi hanno fatto intuire la grande profondità d’animo dell’autore, il suo modo di esprimere e sentire l’amore, questo modo di descrivere con una delicatezza estrema questa ricerca dell’altra metà, e allora me lo immagino mentre compone le sue liriche con la penna in mano che si muove al ritmo delle parole.
Sono tante le citazioni che mi hanno colpita e citarle tutte, qui, mi sembrerebbe di violare non solo il suo pensiero, ma anche di non riconoscergli l’importanza e l’attenzione che queste poesie meritano: ognuna di loro, infatti, ha bisogno di essere “gustata” e non semplicemente che venga letto frettolosamente qualche verso, ecco perché invito caldamente ognuno di voi a tenere sul comodino questa piccola raccolta d’amore, di leggere una poesia alla sera, magari insieme alla “propria metà”, e poi commentarla e di viverla insieme.
Non è stato semplice decretare la mia preferita perché le ho sentite tutte, le ho immaginate e le ho vissute, ma su una in particolare mi sono soffermata, leggendola e rileggendola e, si perché no, persino sospirando…
«Al silenzio che fa male
Aggiungi il tuo rumore
Insegnami che è musicaAnche se sono fuori tempo
e una parte stona
e ballo in un mondo pieno
di musica di nessunoinsegnami
che sei tu
l’ultima cosa da aggiungere»(La fine che faccio o magari l’inizio)
Ed è proprio con questa poesia che voglio, ancora una volta, invitarvi alla lettura, perché non c’è inno più bello di queste parole dove solo il rumore dell’altra metà può riempire i nostri silenzi generandone musica.
Alessandra Di Maio