
Pubblicato da Mondadori - Settembre 2019
Pagine: 300 - Genere: Biografico, Narrativa
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Romanzi e racconti

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Mario Buda in Italia è un calzolaio di Savignano. Negli Stati Uniti invece è un personaggio leggendario e la sua storia è la storia che ha cambiato anche gli americani.

L’evoluzione è una questione di adattamento. Non di superiorità.
Mario Buda è un giovane italiano insoddisfatto e irrequieto che parte per l’America in cerca di fortuna con un progetto ben chiaro in testa. Scopre, però, che in fondo anche negli Stati Uniti lui non è nessuno: non ha un lavoro, non ha una casa, non ha nulla che lo spinge a integrarsi. Vorrebbe solo fare il calzolaio, ma in realtà ce ne sono già troppi. Intrappolato in una vita scandita dal lavoro in fabbrica e da un amore che sembra poterlo salvare, a un certo punto capisce che non può essere tutto lì quello a cui aspira e che non deve accontentarsi di seguire la strada di tutti gli altri migranti italiani. Diventerà famoso, anzi famigerato; compirà un percorso difficile e crudele che lo porterà a essere un personaggio temuto e ricercato.
Accanto a lui vengono raccontati una serie di personaggi realmente esistiti (come il protagonista) e tristemente noti, che lo scrittore ci fa riscoprire attraverso tanti punti di vista differenti. Le storie si intrecciano tra di loro senza perdersi in descrizioni inutili, ma con una consequenzialità avvincente che spiega lo sviluppo della storia in quanto fatti realmente accaduti. Dalle lotte operaie allo spauracchio del comunismo, fino agli anarchici: tutti seguono un filo logico unico che porta il lettore ad analizzare i vari avvenimenti con occhi diversi e sentirsi completamente immedesimato nella trama. Il libro abbraccia un arco temporale ampio, ma ricco di eventi storici che hanno segnato profondamente i tempi moderni.
Nero d’Inferno è un libro che sembra ambientato ai giorni nostri. Troverete la speranza di chi scappa per andare in un posto migliore e la disperazione di chi si scontra invece con una realtà che non accetta il nuovo e lo straniero. Mario è in fondo uno dei qualunque migranti che attraversano il Mediterraneo e che partono con il sogno di essere liberi e di potersi integrare e vivere in un luogo accogliente e sereno. La realtà è invece un’altra: 100 anni fa come adesso non è cambiato nulla, solo la destinazione. È la storia che si ripete e dalla quale l’uomo sembra non aver mai imparato nulla. Alla fine il lettore avrà in mano ciò che lo porterà a decidere se i protagonisti siano stati giudicati per quello che effettivamente hanno commesso: il giudizio sarà equo o falsato da false piste e preconcetti? La giustizia avrà fatto il proprio corso o sarà stata ingannata da errori? Le pene comminate saranno giuste o esagerate? Alla fine avrà pagato il vero colpevole o solo i gregari? Sicuramente erano anni meno garantisti però, ieri come oggi, il colpevole è sempre più facilmente condannabile se è un estraneo proveniente da un’altra nazione.
Approfondimento
Questo è un libro da far leggere assolutamente a tutte quelle persone che non hanno la minima idea di cosa voglia dire lasciare la propria casa per andare in un luogo lontano, dove non riesci nemmeno a comunicare perché la lingua è diversa. La storia raccontata narra vicende reali che pochi conoscono fino in fondo e che ci scaraventano in un passato assolutamente recente, quando di immigrati erano non solo gli italiani, ma tutti gli europei che cercavano un futuro migliore all’estero. Se vogliamo davvero capire cosa provano coloro i quali sbarcano sulle nostre coste e cosa cercano, questo è un libro meraviglioso che spiega anche tutti gli errori che si possono commettere per ottenere i diritti di cui tutti dovrebbero godere.
Personalmente ho trovato tutto il libro molto avvincente: non si tratta del solito romanzo con personaggi creati ad hoc. In questo caso abbiamo uomini veri, come vere sono state le loro vite e le loro disavventure. Sono stati fraintesi, non capiti, mal interpretati? Le loro azioni hanno reso impossibile collocarli fra i buoni anche se aspiravano a un risultato sicuramente condivisibile. Non si può definirli eroi: hanno pesantemente sbagliato nelle azioni, ma il tempo storico nel quale sono vissuti non ha sicuramente facilitato la loro ideologia. Si parla di lotte di classe, di operai e padroni, di uguali diritti/doveri.
Il protagonista della storia ha intenzioni lodevoli, ma le sue azioni le rendono drammaticamente deprecabili.
Con gli altri si può condividere solo la gioia. È così. Si soffre da soli. L’ostentata felicità degli altri ci rende ancora più tristi…… Gli altri stanno sempre meglio di noi.