Autore: Loredana Lipperini
Pubblicato da Bompiani - Gennaio 2020
Pagine: 224 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788830102330
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Nella nostra società la vecchiaia è considerata come un momento della vita che deve essere evitato a tutti i costi. Equivale ad una malattia, ad una condanna. Ma diventa una colpa imperdonabile quando ad invecchiare sono le donne.
Povertà, paura e solitudine: sono queste le parole giuste per definire la vecchiaia nella società contemporanea. Se gli anziani sono inutili, a cosa servono all’interno della comunità sociale? In Italia i vecchi sono spesso oggetto di odio, accusati dai giovani di essere avidi di denaro e detentori di quei valori tradizionali che ostacolano il nuovo. Perciò devono eclissarsi fino a rendere impercettibile la loro presenza: ma in questo modo vengono lasciati da soli e in loro la paura aumenta. Se per gli uomini la vecchiaia è un momento difficile da affrontare, diventa un vero e proprio problema per le donne. Queste ultime fanno parte di una delle fasce più deboli della società che impone loro di adeguarsi allo stereotipo di eterna giovinezza. Ma invecchiando le donne cominciano a sfiorire, perdendo quegli attributi di bellezza e sensualità tanto richiesti: pertanto vengono escluse dalla vita sociale. Così si diffonde un’ideale nell’immaginario comune di come dovrebbe essere una donna anziana: essa diventa un essere semplice, priva di impulsi sessuali e dedita esclusivamente al benessere e alla cura della propria famiglia. Ma tutto questo è sbagliato. L’anzianità è un valore da riscoprire che mette al centro l’individualità psico-intellettuale delle persone. Cancellare questa età significa dimenticare, entrare nell’oblio, rinnegare l’esperienza. E senza tutto questo di noi cosa rimane?
Non è un paese per vecchie è un saggio realistico, duro e spietato che spiega concretamente la condizione degli anziani nella nostra società. I dati, i documenti e le testimonianze riportate contribuiscono a rendere chiaro e oggettivo il panorama descritto e mettono in evidenza la grande capacità comunicativa dell’autrice. Ricco di spunti per una riflessione approfondita, il saggio si rivela un’ottima lettura utile per combattere ogni stereotipo su un tema tanto delicato e spesso ignorato.
Poi c’è la cultura contemporanea: assolutamente straordinaria. Infatti, non si preoccupa del proprio inizio (inducendo gli studiosi a interrogarsi su quella che viene chiamata perdita di senso della storia), non si preoccupa della fine, rimuove l’Apocalisse.
Approfondimento
Come si pone il mondo dei social network nei confronti dei vecchi? Loredana Lipperini riporta una serie di esempi mostrando dei risultati poco incoraggianti: odio, rancore e macabra ironia sono i sentimenti più ricorrenti. Gli anziani sono spesso considerati come usurpatori del futuro, parassiti bramosi di soldi che si adagiano sulle spalle della società ( e dei giovani lavoratori). Invecchiare significa perdere la propria individualità per assumere quei caratteri stereotipati che l’età impone. Per le donne il dramma è maggiore. Arrivate alla soglia dei cinquant’anni devono iniziare una lotta estrema contro l’invecchiamento: questo è un messaggio che viene ribadito, talvolta tacitamente, anche dalle pubblicità. Ma è ancora più preoccupante il fatto che sono soprattutto le donne a dover combattere contro la solitudine e la povertà, quest’ultima causata dalle misere pensioni che ricevono.
Ma perché c’è tutto questo interesse da parte della nostra cultura a nascondere questa fase dell’esistenza umana? Negarla equivale a eliminarla, nella speranza di fuggire dalla morte. Tuttavia se non ci si prende cura degli anziani allora la società civile ha fallito. Come si può cambiare mentalità? Con Non è un paese per vecchie l’autrice cerca di scuotere la coscienza del lettore, riportando la sua attenzione su una questione a lungo trascurata.
Alessia Bellebuono