Autore: Franco Faggiani
Pubblicato da Fazi - Luglio 2020
Pagine: 250 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade
ISBN: 9788893257640
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«Sentite …professore, ho un piano a vantaggio di tutti e due…io me ne voglio andare via di qui…Voi volete andarvene di qui, magari recuperando i vostri quadri»
«Quindi?»
«Quindi professo’, entrambi ce ne vogliamo andare. Perciò facciamolo»
Filippo Cavalcanti, 72 anni, importante archeologo in età pensionabile, nell’aprile del 1944 si trova suo malgrado a Bressanone, al confine con l’Austria. Nonostante l’avversione che prova per i fascisti non può fare a meno di svolgere il compito che gli è stato assegnato dal Ministero dell’Educazione nazionale, cioè controllare lo stato di alcune opere d’arte di cui i tedeschi si sono appropriati e che intendono presto portare fuori dai confini italiani. Il sangue gli ribolle nelle vene quando pensa che tutto quel patrimonio artistico varcherà i confini della nazione andando ad abbellire qualche museo tedesco se non qualche loro abitazione privata, tanto più che insieme a quadri di grande valore verrà portato via anche un sarcofago che lui stesso aveva scoperto in Marocco e al quale è particolarmente affezionato.
«Gli ufficiali di Kasserling da tempo hanno iniziato a depredare oggetti preziosi e mobili non solo nei musei e nei palazzi del centro ma perfino nelle case private dei quartieri periferici, altro che esposizioni nei musei di Berlino. Le nostre opere finiranno nelle dimore di qualche alto gerarca nazista e del patrimonio artistico italiano resterà ben poco. E anche del nostro lavoro, al quale abbiamo dedicato gran parte della nostra vita e tutta la nostra passione»
Odia i nazisti ma non può fare altro che piegarsi ai loro voleri. Per questo l’apparizione di Quintino nella sua vita diventa per lui un’opportunità di reagire a quella vigliacca dimostrazione di forza, l’occasione per sottrarre dalle grinfie di quei soldati quel pezzo di Italia e di sé.
Quintino non è un santo, anzi se potesse ai santi ruberebbe l’aureola così come tende ad appropriarsi di ogni cosa decida che possa tornargli utile. Solo lui poteva escogitare un piano così assurdo e pericoloso e Filippo non sa se fidarsi o no di questo ragazzino sbucato dal nulla, ma la voglia di fare qualcosa per ribellarsi a quello che ritiene un vero affronto nei confronti dell’Italia lo porta a rischiare.
Partono a tarda notte, caricano su un camion da Quintino completamente modificato provviste, bagagli e opere d’arte, e via al folle viaggio lungo le strade più improbabili che li porteranno a Roma prima e a Ischia poi. Imparano a conoscersi durante il pericoloso tragitto e ad apprezzarsi a vicenda creando un legame che si protrarrà nel tempo e permetterà all’archeologo solitario di riscoprire la bellezza del mondo e dell’avventura.
Approfondimenti
Romanzo molto delicato nonostante il tragico periodo in cui è ambientato.
Viaggiando con il protagonista e il suo compagno di avventura si ripercorre parte della storia d’Italia del periodo e ci si addentra nei meccanismi politici e sociali che si intrecciano alle vicende belliche. Sicuramente quella che attraversano il professore e Quintino non è una nazione prospera e felice: la fame è la protagonista assoluta seguita a ruota dalla paura. Incontreranno persone spaventate e povere, altre violente e furbe, amici e traditori, patrioti e tedeschi, uomini e donne che alla fine vorrebbero solo la pace ma non avendola si schierano da una parte o dall’altra e si sparano a vicenda a seconda del colore della divisa.
L’autore è stato molto bravo nel descrivere questa Italia martoriata, mostrandoci il volto della sofferenza, ma anche della solidarietà attraverso gli occhi del protagonista che però riescono anche a trovare il tempo di perdersi nelle meraviglie che la natura regala loro negli attimi di pace che il viaggio gli dona.
Splendida la figura di Quintino, a parer mio il capolavoro di questo libro. Furbo, intelligente, sempre pronto ad allungare la mano per prendersi ciò che gli serve senza chiedere permessi, è il tipico ladruncolo abituato ad aggiustarsi per superare le difficoltà. Eppure, il suo essere sempre ciò che è, la sua semplicità, il suo andare al sodo senza troppi giri di parole, fanno di lui un personaggio che non si può fare a meno di amare. Quintino con il suo godersi appieno gli attimi di pace, con il suo umorismo diretto e la spensieratezza che nonostante tutto non ha perduto sarà quella botta di vita che permetterà al professore di ribellarsi all’avanzare della sua età, al ruolo che gli è stato imposto dai suoi superiori, alla prepotenza di chi ti punta le armi contro. E sarà anche il rifugio dei suoi giorni a venire, quella famiglia che non ha mai avuto e che si offre a lui senza alcuna pretesa se non quella di averlo vicino.
Aira Ria