Autore: Giorgia Tribuiani
Pubblicato da Fazi - Febbraio 2022
Pagine: 220 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade
ISBN: 9791259671356
ASIN: B09RX2XCXK
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Una storia di riconciliazione e distacchi. Una vicenda a tre voci fatta di rabbia, dolore e parole non dette. Una riflessione sulla famiglia che si muove, funambolo coraggioso, tra ciò che è reale e quello che è impossibile. Un racconto, duro e sincero, sul rapporto tra padri e figli e sul valore del perdono.
… Diego Valli si svestì, mentre saliva, della borsa a tracolla e della giacca di montone, sfilò il mazzo di chiavi dalla tasca e inserì quella ramata nella toppa; la chiave non girò. Ma che diamine, e di nuovo provò a ruotare il polso e di nuovo nessun clac, né a destra né a sinistra, ma che diamine e si prese la giacca su una spalla e tirò fuori la chiave, era lei, nessun dubbio ch’era lei, ma si chinò, analizzò la serratura passandosi la lingua contro il labbro superiore e… si risolse a provare le altre chiavi quando udì i passi all’interno – ma a quell’ora? Dunque era già rientrata? – e rimase a osservare la porta che si apriva.”
Comincia così Padri, questo racconto onirico, che altro non è che un’istantanea – a tratti dura e impietosa – delle dinamiche familiari, dei rapporti genitori-figli e dell’incomunicabilità che spesso li mina alla radice.
In un pomeriggio di primavera Diego Valli – stesse fattezze e stessa età del giorno della sua morte – si risveglia sul pianerottolo di quella che è stata casa sua, prova a infilare la chiave che ha sempre utilizzato nella serratura e si trova di fronte il figlio Oscar, invecchiato di oltre quarant’anni rispetto al ricordo che l’uomo ha di lui.
Dopo l’inevitabile stordimento iniziale, Oscar, riconosciuto il padre, tenta di affrontare lo straniamento che vive, cercando di afferrarsi alla rassicurante e innocua quotidianità. Sua moglie, invece, si rifiuta di credere alle spiegazioni del marito e di accogliere in casa quello che è a tutti gli effetti un estraneo. Gaia – la figlia della coppia – è appena rientrata a casa dei genitori per trascorrere con loro le vacanze e approfitta delle ripetute assenze della madre per entrare in sintonia con il nonno, persona con cui scopre di avere maggior affinità rispetto al padre. Anche Oscar mette a fuoco aspetti del carattere del genitore di cui ignorava l’esistenza.
Le dinamiche tra i vari protagonisti finiscono quindi per tessere una ragnatela complessa e intricata di emozioni e di scoperte che evidenziano, sopra ogni cosa, l’incapacità, da parte di ogni figlio, di riconoscere nel genitore, al di là del ruolo che lo caratterizza, anche la presenza dell’essere umano, capace delle stesse pulsioni, degli stessi errori e delle stesse sensazioni di chiunque.
Oscar ha idealizzato il padre e scoprire che l’uomo non è affatto l’eroe che il figlio aveva disegnato nella sua mente lo destabilizza e lo manda in crisi. Di più: Oscar non riesce a perdonare le fragilità del padre.
…Eppure, continuava Diego, prima o poi i figli crescono e scavano e le trovano comunque, le tue debolezze. E ti odiano per questo: per esserti mostrato invincibile.
Anche il rapporto tra Gaia e il padre è basato su un’incomunicabilità di fondo, che finisce per incrinare ogni certezza e per destabilizzare ogni cosa
È come se il suo affetto dovesse passare per l’orgoglio. Che quando disapprova con lo sguardo ti pare che tutta la Terra disapprovi; che tutto l’affetto della Terra potevi meritarlo e non l’hai fatto.
L’intero romanzo diventa quindi uno specchio che rimanda, senza alcun belletto e in maniera autentica, la complessità dei legami familiari e le difficoltà di una famiglia in particolare che si fa immagine di ogni famiglia, dei suoi dolori, della sua rabbia e del suo amore.
Approfondimento
Padri è un romanzo particolarmente potente soprattutto per lo stile che la Tribuiani ha utilizzato per raccontare i complessi legami familiari, che avrebbero certamente potuto essere presentati in maniera più tradizionale, ma avrebbero così finito per perdere l’urgenza e la febbrilità che invece mantengono. Le urla, i bicchieri rotti, gli scatti d’ira, sono il riflesso accurato del terremoto che sconvolge l’animo e impedisce di riconoscere la vera essenza dei componenti la famiglia. E poco importa, davvero, se Diego sia davvero il padre di Oscar o se la sua figura sia solo una proiezione della mente. Non è questo l’interrogativo principe del romanzo.
… questa è una storia che parla di seconde occasioni, e del rialzarsi. Parla di tutte quelle volte che siamo in difficoltà, eppure scegliamo di guardare a quello che funziona e che amiamo; scegliamo di essere felici.
Un libro intenso, forte, bellissimo. Una lettura consigliata a chiunque voglia, per citare le parole di Gioacchino De Chirico, che ha presentato il romanzo della Tribuiani tra i candidati al Premio Strega 2022 “scandagliare il senso profondo della vita di tutti noi, presenti e assenti, che sbagliamo, ci pentiamo, amiamo e in definitiva, viviamo.”