
Autore: Fannie Flagg
Pubblicato da Bur - Aprile 2000
Pagine: 464 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Narrativa

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Durante una giornata come tante nella sperduta cittadina di Elmwood Springs, Missuri, una voce calda e confortevole, quella di Neighbor Dorothy, iniziò a intrufolarsi in tutte le case delle vicinanze per portare buone notizie e un po’ di compagnia. Era il 1948, il mondo era da poco uscito da un tragico conflitto mondiale, e nessuno si sarebbe mai potuto immaginare che cosa la guerra avrebbe trascinato con sé e quanto dolore avrebbe potuto provocare nel cuore di una inconsolabile Dena Nordstrom pronta a tutto pur di scalare la scoscesa piramide del successo.

L’odore che si respirava tra quelle pareti era familiare, come se ci fosse già stata altre volte, come se nell’aria fosse rimasto il vago ricordo di un sogno.
Era questa la sensazione che dopo tanto tempo Dena era finalmente riuscita a far accettare al proprio cuore, fattosi ormai troppo arido e duro per permettere a qualsiasi sentimento di entrarvi, fatta eccezione per quei momenti, specialmente durante la notte, in cui vecchi ricordi le facevano visita riaprendo una ferita mai completamente risanata. Non poteva cedere, non ora che stava finalmente riuscendo nel suo intento, a costo di rimetterci la propria salute poiché avrebbe finalmente fatto parte del Network.
Dopo un inevitabile tracollo fisico, causato da pessime condizioni fisiche e da un insostenibile ritmo impostole dalla metropoli newyorkese, la giovane donna fu costretta a riavvicinarsi ai luoghi in cui aveva trascorso parte della sua infanzia. Totalmente abbandonata alle cure e attenzioni di tutti coloro che ebbero in un qualche modo avuto a che fare con Dena, ella riuscì finalmente a riscoprire il piacere di vivere e, contemporaneamente, il calore di una famiglia che credeva aver perso per sempre.
Pane cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs è un libro che obbliga il lettore a riflettere su importanti aspetti della società moderna e, contemporaneamente, sulle fatalità che costellano il ciclo vitale di un “essere sociale”. A tratti ironico e leggero, la narrazione procede rivelando a poco a poco le variopinte tessere di un puzzle ben più ampio del corso vitale della protagonista e che intende abbracciare tutte quelle famiglie e anime sensibili costretti a vivere e a confrontarsi con una condizione sociale delle più oscure del XX secolo: la segregazione razziale dei neri d’America.
Approfondimento
Il testo di Fannie Flagg in apparenza semplice e leggero, anche grazie alla scrittura accurata e scorrevole, non sembra voler essere un mezzo di amplificazione di un messaggio profondo e di notevole portata storica. Tuttavia bisogna aver pazienza e tenacia e lasciarsi incuriosire dai bizzarri personaggi che si incontrano lungo il percorso, poiché ci si imbatterà in importanti momenti di testimonianza storica e di vita sociale, sapientemente organizzati nel discorso, volti a far emergere uno spunto di riflessione nella mente del lettore.
Tu lo trovi divertente, ma se non stai attenta finiranno per calpestarti. Sei un’idealista, credi che l’uomo sia una creatura nobile […] e credi che noi possiamo cambiale la natura umana. Palle! Non si può cambiarla, e tu stai sbattendo la testa contro un muro. La gente ha avuto 2 milioni di anni per cambiare, ed è rimasta la stessa.
[…]
Il libero arbitrio. È stato un fiasco fin dall’inizio. Ci ha dato la possibilità di scegliere se essere buoni o cattivi. Ci ha dato troppa indipendenza! Puoi ripeterglielo fino a soffocarti alle persone, di essere buone, ma non ti daranno retta. Le prediche le accettano solo in chiesa, dove sanno che cosa le aspetta e vanno già preparate.
Sarebbe forse un bene per l’intera umanità, e prima di tutto per noi stessi, cogliere l’invito della scrittrice e dedicare qualche minuto del nostro tempo a una riflessione estremamente attuale nonostante i fatti narrati ci riportino agli anni Settanta; il percorso di vita umano è troppo breve per essere lasciato al caso e alla corrotta mente umana.
Noemi Veneziani