Autore: Gianni Biondillo
Pubblicato da Guanda - Novembre 2017
Pagine: 112 - Genere: Bambini
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Le Gabbianelle
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Pietro, ma che noi ci abitueremo subito a chiamare Pit, deve affrontare un cambiamento: il trasferimento, con i genitori, in una nuova città e, di conseguenza, dovrà abituarsi a una nuova casa, a una nuova scuole e, soprattutto, a dei nuovi amici. In aggiunta a questo pare proprio che i suoi nuovi compagni di scuola siano dotati di superpoteri e il nostro Pit inizia a sentirsi troppo normale per poter trovare un suo posto tra quei banchi.
Pit e la sua famiglia devono cambiare città e Pit si trova catapultato in uno nuova scuola, in una nuova classe fatta di bambini speciali, bambini che fin da subito manifestano i loro superpoteri: c’è Bea che diventa verde quando si arrabbia, c’è Giovanni capace di camminare sui muri, c’è Davide capace di rompere (e forse anche aggiustare) le cose, semplicemente, toccandole, e poi ci sono gli altri e persino la maestra Gelsomina, a un certo punto della storia, svelerà il suo.
Qui, nella mia classe, è come se tutti avessero un dono, un talento, un potere. Anzi: un superpotere. Sembrano dei supereroi, io sono l’unico senza nessuna qualità. Non so fare niente.
Pit si sente, quindi, un emarginato, un diverso e, nello stesso tempo, non vuole parlare ai suoi genitori di questo suo problema, non vuole farli preoccupare. Ci saranno alcuni intoppi, ci saranno momenti un poco più tristi di altri, ma alla fine Pit riuscirà a trovare il suo superpotere e, soprattutto, riuscirà a trovare dei nuovi amici.
Gianni Bondillo prende il piccolo lettore per mano e lo guida nella conoscenza di un nuovo amico, Pit e della sua famiglia, dei suoi nuovi amici, della sua nuova realtà. Parla direttamente al lettore, proprio come se stesse raccontando la storia di un bambino da lui conosciuto.
La storia parte con una partita di pallavolo e termina con la stessa partita, in un percorso circolare, che crea in chi legge l’aspettativa: siamo a un punto decisivo, un punto che è in mano al nostro piccolo protagonista. Una responsabilità che Pit proprio non voleva avere:
Peggio di una tragedia, peggio di un terremoto, peggio ancora di un gelato appena comprato che cade dal cono direttamente sull’asfalto in pieno agosto.
Ma abbandoniamo subito questa situazione per “entrare” in un flashback, per capire come siamo arrivati lì, per affrontare con Pit il viaggio dalla sua vecchia città a quella nuova, per conoscere insieme a lui i suoi nuovi compagni di classe e la sua nuova maestra. E lì, in quell’esatto istante, torneremo nelle ultime pagine. Per verificare se quel gelato a terra è caduto, ma anche per vedere se il nostro Pit sarà riuscito nell’impresa di farsi nuovi amici e di inserirsi nella sua nuova realtà.
Pit il bambino senza qualità parla di diversità, parla di inserimento e di sapersi accettare e accettare gli altri per quel che sono, parla anche di come non tutto è ciò che sembra. Ma, soprattutto, ci dice che ognuno di noi ha un proprio superpotere, un nostro modo di essere speciali nel mondo e, allo stesso tempo, tutti, ma proprio tutti, siamo “normali” (se proprio vogliamo usare questo termine…)
Approfondimento
Pit il bambino senza qualità racconta che il cambiamento fa paura e che per affrontarlo dobbiamo saper chiedere, o saper accettare, l’aiuto anche degli altri. Un libro che ci fa capire come diversità e normalità, alla fine, convivano in ognuno di noi. Un libro scritto per i bambini, probabilmente, per aiutarli ad affrontare uno dei loro maggiori disagi, quella di essere rifiutati, non accettati, messi da parte o, addirittura derisi. Quelle che poi, in fondo, sono anche le paure di molti di noi adulti.
Monia Merli
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