
Autore: Federico Jeanmaire
Pubblicato da Pessime idee - Gennaio 2022
Pagine: 172 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9791280016195
ASIN: B09RBG6LSJ

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Rafaela, una donna di 93 anni, viene aggredita da Santi, un giovane che la costringe a portarlo a casa sua per derubarla. Una volta dentro, l'anziana signora rinchiude il delinquente in bagno. Ma anziché chiamare la polizia, decide di allacciare una conversazione con lui che in realtà sarà un monologo di quattro giornate, promettendogli di lasciarlo andare solo dopo che lui l'avrà ascoltata fino in fondo.
“Ho novantatré anni, io. Vado per i novantaquattro. Sono tanti vero? L’impressione c’è, non glielo nego, ma la verità è che passano in fretta sul serio; non fai in tempo a renderti conto di essere viva che già devi morire. ”

In ogni caso, a che serve l’immaginazione se non a riempire i vuoti delle storie.
Buenos Aires. 1900. Luogo e tempo in cui nasce il personaggio di Più leggero dell’aria. Rafaela perde entrambi i genitori in tenera età, portata a crescere in un ambiente privo di amore e affetto seppur costituito da zia e cugine, e come può una bambina crescere senza questi sentimenti? Scopre cos’è la paura, la tristezza e la solitudine, ma c’è sempre l’altro lato della medaglia perché impara anche l’arte dell’immaginazione che colma i vuoti delle tristi verità.
Ora Rafaela ha novantatré anni, ha ormai imparato a condurre la propria vita con le proprie abitudini e svolge le mansioni di sempre. Le uniche persone con cui scambia qualche parola sono l’ortolano o il panettiere, o la proprietaria di un negozio di animali. Questi i suoi rapporti, questa la sua routine finché una mattina diventa diversa da tutte le altre. Per un caso fortuito oppure no, s’imbatte in un giovane ragazzo che ha come intento quello di rubare qualcosa e finire poi per essere derubato di qualcos’altro. Rafaela torna ad aggrapparsi ai ricordi riportando in vita episodi del passato che riguardano Delia, la sua mamma, di cui nessuno è stato testimone e appresi dai racconti che era facile ascoltare nel paese. Nessun testimone ma tutta fantasia quella che porta Rafaela a raccontare dopo tanti anni qualcosa che è accaduto o forse no. Dopo tanti anni di abitudine torna la paura di sentirsi di nuovo sola, quindi anche alla possibilità di poter legare un’altra vita alla sua, seppur anche questa da ascoltare e capire, quella di Santi.
Più leggero dell’aria è il titolo del libro, ma non lo stato emotivo che ci resta arrivati all’ultima pagina. Ogni storia, ogni racconto, ogni parola contiene un messaggio che lascia libero spazio alle interpretazioni e alle emozioni. A volte potremmo aver voglia di rinunciare, ma in quelle stesse volte è altrettanto possibile veder vincere la curiosità di saperne qualcosa di più. Federico Jeanmaire ci lancia in maniera diretta in un monologo costruito con termini a volte crudi e poco sopportabili da leggere quanto da ascoltare nella vita di tutti i giorni, ma è pur sempre la realtà quella che ci mette davanti agli occhi, toccando anche temi importanti e necessari da comprendere e conoscere perché presenti ieri come oggi.
Approfondimento
Rafaela non accetta di sé stessa neanche il nome. Ricorda la sua infanzia difficile parlandone con un filo di tristezza, a volte con una punta di rabbia, ma con razionalità perché quello che è successo è successo, e non si può cambiare. La maggior parte delle persone agisce sempre nel peggiore dei modi, è con questo pensiero che è cresciuta, e accompagnata dalla totale assenza di amore è diventata la persona che vediamo. Un carattere emotivamente, a tratti anche mentalmente, instabile. Sa cosa vuol dire provare paura e non sa cosa vuol dire essere amata, ma immagina cosa significa amare e prendersi cura di qualcuno e agisce seguendo la sua logica di sentimenti, perché Rafaela li ha immaginati e li sa rendere forti, e una vita passata a tenerli chiusi in una casa vuota rende facile la possibilità di aggrapparvisi con le unghie e con i denti quando si presentano per caso in un giorno che sembra essere come un altro. Rafaela è capace come niente fosse a provocare tanta tenerezza quanto rabbia. Una donna anziana tornata ad essere bambina.
Credo sia importante conoscere altri mondi, altre vite, altri modi di vivere la vita. Che sia per prenderne esempio, che sia per fare l’esatto contrario o per renderci conto di quanto sia facile chiudere gli occhi davanti a quelle verità che certo non ci verranno raccontate. Possiamo immaginarle e difenderci da esse, oppure aprire gli occhi e accettarle. Consiglio questa lettura a chi vuol provare a fare una scelta consapevole.
Giorgia Pietrantoni