Autore: Yaa Gyasi
Pubblicato da Garzanti - Settembre 2021
Pagine: 264 - Genere: Drammatico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Narratori moderni
ISBN: 9788811818854
ASIN: B09F6VZC29
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Gifty, brillante dottoranda in neuroscienze all'Università di Stanford, è convinta che le emozioni abbiano un'origine solo biologica. Per questo, da quando il padre e il fratello se ne sono andati lottando contro la dura realtà americana, si rivolge alla scienza per dimostrare che tutto ciò che proviamo è riconducibile a un perfetto agglomerato di molecole. Ma la verità è che la sua ricerca sarà sempre infruttuosa, perché ci sono cose, come il dolore e la perdita, che nessuna formula chimica può spiegare. Gifty se ne accorge quando sua madre decide di tagliare i ponti con la comunità ghanese e di andare a stare da lei. Sono anni che le due donne non si vedono. Eppure, a entrambe basta un istante per capire quanto simile sia la sofferenza che le tormenta. Una sofferenza che forse non si può guarire, ma può essere alleviata dall'affetto.
“Dalla panca in fondo, il viso di Cristo mi giunge come il ritratto dell’estasi. Mentre lo fisso, però, ecco che cambia, passa dalla rabbia al dolore alla gioia. Certi giorni rimango lì seduta per ore, altri solo qualche minuto, ma non chino mai la testa.”
Come si fa, però, a sapere quando si è vicini alla verità o si sta brancolando in un vicolo cieco? Cosa si fa quando si scopre che la strada di mattoni gialli che si sta percorrendo da anni in realtà conduce dritto dentro l’occhio del ciclone?
Protagonista di Protezione è Gifty, brillante dottoranda in neuroscienze all’università di Stanford, che trascorre le sue giornate facendo esperimenti su dei topolini in grado di riportare subito alla mente certe atmosfere dello Steinbeck di Uomini e topi, e che è convinta di poter trovare nell’origine biologica di ogni stato d’animo la soluzione a malesseri, ricordi negativi e difficoltà interiori, nonostante la morte per tossicodipendenza di suo fratello e l’allontanamento di un padre affettuoso ma fragile suggeriscano il contrario.
Gifty deve accettare il fatto che la realtà è forse più complessa di una formula chimica, come capisce quando sua madre si trasferisce da lei. La donna, depressa e ormai lontana dalla comunità ghanese di cui faceva parte, porta infatti Gifty a prendersi cura di lei e a ripensare le proprie abitudini per non destabilizzarla. E inaspettatamente è grazie a questo tentativo di andarle incontro pur di farla sentire più vicina al suo Paese d’origine, che la giovane protagonista ristabilisce un contatto diretto anche con sé stessa e con il suo vissuto. Rievocandolo nel ricordo, e riattraversandolo, Gifty arriva così al cuore del suo dolore familiare, butta ogni scheletro fuori dall’armadio e capisce cosa è successo realmente, com’erano le persone intorno a lei prima di lasciarla, quale direzione potrà prendere il suo futuro grazie a questa analisi e accettazione di un passato diviso tra due luoghi e culture.
Protezione è un libro intenso che racconta la storia della protagonista e delle sue drammatiche vicende famigliari. Dalla narrazione emerge un rapporto fragile con la madre, un rapporto di amore e odio che le due donne dovranno ricostruire a fatica. Sullo sfondo si intravede la tematica del razzismo che porta alla difficile accettazione da parte della società americana di una famiglia di colore immigrata e il problema della droga, sempre troppo facilmente accessibile per i ragazzi dei quartieri poveri statunitensi. L’autrice Yaa Gyasi, attraverso una lingua elegante che però non pretende mai di esserlo, sovrappone tanti episodi di piani temporali sempre diversi, servendosi addirittura del suo diario di bambina. In tal modo, per gran parte della vicenda, non è chiaro se Gifty sia sempre altrove rispetto al baricentro della sua vita, o se, proprio il girare intorno ai lutti e ai tragici destini dei suoi cari, si possa rivelare infine una chiave, forse l’unica, attraverso cui penetrare davvero la verità.
Non prego, non aspetto di sentire la voce di Dio, mi limito a guardare. Seduta in quel silenzio benedetto, mi abbandono ai ricordi. Cerco di mettere ordine, di trovare un senso, di dare un significato a tutto quel marasma. Prima di andarmene, accendo sempre due candele.
Approfondimento
Fin dall’inizio, la giovane contrappone allora il rapporto lucido e ben delimitato con la scienza a quello più irrequieto e contraddittorio con Dio: la sua esistenza è messa in discussione di continuo con toni irriverenti, eppure pagina dopo pagina viene tirato in ballo come se fosse una presenza cruciale nel romanzo, come se potesse rispondere alle domande che gli vengono poste, come se da lui dipendesse l’idea di mondo della protagonista.
Di conseguenza, in conclusione, a risultare certa è la necessità di smettere di inseguire le evidenze scientifiche per ripercorrere continenti e generazioni: le memorie che Gifty riporta a galla sono infatti un miscuglio di consapevolezze e di fantasie interiori, e probabilmente sono costruite così nel tentativo di guardare a ogni evento attraverso un filtro protettivo, che la tenga al riparo ma che, soprattutto, le permetta una comprensione rotonda e senza spigoli della vita. Forse non totalmente esaustiva, ma di certo più accogliente e, soprattutto, in grado di farle percepire finalmente quella protezione di cui era sempre andata in cerca.
Elena villa