
Autore: Bernardine Evaristo
Pubblicato da SUR - Novembre 2020
Pagine: 520 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: BigSur
ISBN: 9788869982279

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Dalle storie (sentimentali, sessuali, familiari, professionali) di diverse donne nasce un romanzo corale con dodici protagoniste: etero e gay, nere e di sangue misto, giovani e anziane; impiegate nella finanza o in un'impresa di pulizie, artiste o insegnanti, matriarche di campagna o attiviste transgender. Cucite insieme come in un arazzo, le loro vite (e quelle degli uomini che le attraversano) formano un romanzo anticonvenzionale che rilegge un secolo di storia inglese da una prospettiva inedita e necessaria.

…era in parte etiope, in parte afroamericana, in parte del Malawi e in parte inglese / che a suddividerla così suonava strano, perché di base era semplicemente un essere umano tutto intero.
Bernardine Evaristo con il suo romanzo Ragazza, donna, altro, pubblicato in Italia da Sur con la traduzione di Martina Testa, è la prima donna nera a vincere il Man Booker Prize nel 2019 (in ex aequo con “I Testamenti” di Margaret Atwood).
Le protagoniste sono donne nere diversissime tra loro per cultura, età, classe sociale e orientamenti sessuali; donne differenti, ma unite non solo dal colore della pelle, ma dall’acuto spirito femminista che le accomuna tutte. In loro esplode una volontà ferrea al riscatto per sé stesse e per le generazioni che le hanno precedute: C’è Amma, regista teatrale, che, dopo anni di gavetta, soprusi, porte chiuse e insuccessi, riesce a portare il suo spettacolo al “National Theatre” di Londra; c’è Dominique, la sua migliore amica, reduce da una relazione soffocante e malata con una psicopatica; Troviamo Carole che, partendo da un trauma infantile, decide da sola come reagire, si rialza e fa carriera nel mondo della finanza; c’è la figlia di Amma, la giovane Yazz che rimarrà affascinata da un’altra voce del romanzo, ossia Megan/Morgan, l’«Altro» del titolo, che, mentre è alla ricerca della sua identità, diventa influencer gender-free con un milione di followers.
Secondo me in futuro saremo tutti non-binary, né maschi, né femmine, tanto i ruoli di genere sono solo performance, e questo significa che le tue battaglie politiche per le donne, mami, diventeranno superflue, ah e fra l’altro, io mi definirei umanista, che è un concetto molto più alto del femminismo,
dice Yazz alla mamma, dopo aver ascoltato un discorso tenuto all’università proprio da Megan/Morgan.
Megan/Morgan è il personaggio che mi ha colpito maggiormente: rappresenta l’“altro” che troviamo nel titolo. Questo pronome indefinito che si utilizza senza articolo rappresenta la neutralità, perché non sempre è necessario o possibile etichettare le cose, figuriamoci le persone, con il loro universo di contraddizioni ed emozioni. La nostra smania di definire, limitare, descrivere…
Le donne descritte da Evaristo sono donne determinate e rese forti dalle vicende che le hanno segnate, sono portatrici sane di intersezionalità e alterità; rappresentano la vita nella sua eterogeneità, infatti sono tutt’altro che perfette, spesso sono provocatorie o assumono atteggiamenti umanamente ipocriti, scandalosi o superficiali.
Insomma siamo di fronte a un romanzo caleidoscopico, dove le storie e le persone si intrecciano e in cui emerge fortemente il grido alla rottura delle tradizioni, delle ipocrisie e dei pregiudizi di un’Inghilterra frenetica, sempre più multiculturale ma non ancora Interculturale.
I temi affrontati in Ragazza, donna, altro sono molteplici: l’identità di genere, il razzismo, l’omosessualità, le pari opportunità, la maternità.
L’autrice ci mette davanti ai nostri preconcetti; ce li sbatte in faccia, e lo fa raccontando, senza mai giudicando, senza abbellimenti, senza orpelli, invitandoci ad analizzarli, a rimodellarli, a comprendere quanto siano antiquati e inutili.
L’epilogo, in cui tutti si ritrovano casualmente e non, offre un insegnamento su come nella vita tutto abbia un senso e sulla circolarità della vita, che spesso ci riporta all’inizio del percorso, come un flusso infinito.
Un romanzo variegato, originale e anticonformista; un romanzo di apertura, destinato a diventare un manifesto celebrativo non solo della bellezza della diversità ma soprattutto della ricchezza dell’inclusione. Da leggere e rileggere.
Approfondimento
Bernardine Evaristo è stata innovativa anche per quanto riguardo lo stile utilizzato nel romanzo: una forma letteraria a metà tra la poesia e la prosa che lei stessa definisce, utilizzando un neologismo, “fusion fiction”, dove «tutto è fuso insieme, le storie e le frasi, l’interiorità e l’esteriorità».
L’autrice non utilizza la punteggiatura, i punti sono sostituiti dai capoverso, non ci sono lettere maiuscole, mancano i segni di interpunzione per il discorso diretto. Dopo un primo momento di smarrimento, siamo subito trascinati nella narrazione, sembra un flusso di coscienza continuo. Proprio questo ritmo incalzante, volutamente dato alla narrazione, ha fatto in modo da rendere la lettura meno accessibile e un po’ forzata.
Ho dato 4 stelle su 5 perché è mancato quel “quid pluris” capace di toccare le corde più profonde del mio animo.
Rosaria Faeta