Autore: Pola Oloixarac
Pubblicato da Ponte alle Grazie - Aprile 2022
Pagine: 176 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Scrittori
ISBN: 9788833313436
ASIN: B09XBZZ71S
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Un premio letterario. Una scrittrice sfuggente in fuga. Da cosa? Da chi? Non importa: la verità la trove-rà ovunque…
Adorava volare; man mano che il velivolo prendeva quota, i suoi pensieri entravano in una distesa di nubi cotonose, e le piaceva sentirsi intrappolata in un oceano di aria, irraggiungibile, lasciata ai suoi dispositivi elettronici, prigioniera e libera insieme.
Mona è una scrittrice peruviana fresca del suo primo romanzo. È sulla cresta dell’onda, ma sente la pressione di un secondo capolavoro che stenta a nascere. Il premio letterario in Svezia è l’occasione perfetta: la stava aspettando, per staccare la spina, e spera che quel viaggio sia decisivo, che rappresenti per lei una svolta. Ma più le domande rimangono sospese e più Mona cerca di lasciarsi tutto alle spalle, mettendolo in pausa, più la verità sgomita per emergere e si fa strada, impetuosa e spietata, anche oltreoceano. È il mostro di Mona, che aspetta solo il momento giusto per venire a galla…
L’autrice di Ritratto di giovane donna con mostri, Pola Oloixarach, ha una capacità straordinaria di creare immagini potentissime, accostando le parole in modo unico: per me è questo uno dei punti di forza di questo libro. Ci basta leggere, chiudere gli occhi e come per magia è come se fossimo lì, sulla scena che si sta svolgendo, tra i personaggi. Le basta un dettaglio per caratterizzarli, farceli vedere da vicino, e ci sembra quasi di sentirli respirare.
In Ritratto di giovane donna con mostri si alternano toni agli antipodi: esplicito, irriverente, ironico, serio, impietoso. La scrittura è a tratti difficile, ruvida e spigolosa, e ci confonde, perché ci vuole portare fuori strada. Le pagine sono spesso popolate di forestierismi, che contribuiscono a delineare l’ambientazione cosmopolita del libro. La narrazione funziona perfettamente, svolgendosi tra dibattiti seri e impegnati e parti decisamente più leggere.
Ma quello che ho adorato di questo libro è la conclusione. Il finale mi ha colpita forte, a sorpresa. E ha rimesso in discussione la mia capacità di cogliere i dettagli: mi sono sentita una lettrice frettolosa, distratta e insensibile. Mi sono chiesta: ma come ho fatto a non capirlo prima? Poi però mi sono resa conto che, forse, era proprio quello che voleva l’autrice, e che aveva decisamente centrato l’obiettivo!
Approfondimento
Siamo compagni, compagni dell’inchiostro e delle lettere, compagni e amanti, come in Foglie d’erba di Walt Whitman. Brindo a voi e a noi, miei compagni d’inchiostro! Compagni di inchiostro, uniti! Brindiamo alle nostre vite con la penna in pugno!
Mi è piaciuta moltissimo questa parte, dove il direttore del festival prende la parola e fa questo brindisi per tutti gli scrittori presenti. Quello che ho amato è il riconoscersi uniti brandendo una penna. Sì, una semplice penna. Perché credo che sia uno dei modi più potenti a nostra disposizione per cambiare il mondo. Un po’ di inchiostro alla volta…
La crosta del mondo è come un lago ghiacciato, ma sotto la superficie c’è un occhio gigantesco che ci guarda. E la vita è camminare sulla superficie del lago ghiacciato con la consapevolezza che l’occhio ti sta guardando, che è lì in agguato. E questo influenza le tue mosse. Cosa ne è di te, se non lo scrivi?
Già nel titolo ci sono i mostri. Sono i mostri da cui Mona cerca di fuggire, ma non solo: sono anche quelli dei suoi colleghi scrittori, che convergono da ogni parte del mondo in Svezia per il premio. È come se l’autrice ci suggerisse che ognuno di noi ha i suoi mostri e, per quanto spaventoso, prima o poi dovremo tutti armarci di coraggio e fissarli dritto negli occhi. Perché questo, e solo questo, è l’unico modo per sconfiggerli. La paura di affrontarli spesso ci paralizza, ma non possiamo lasciarci sopraffare dalla paura della paura. E alla fine capiremo che siamo più forti dei nostri mostri. E che possiamo vincere.
Barbara Pellegrini