Autore: David Vogel
Pubblicato da Giuntina - Marzo 2014
Pagine: 270 - Genere: Erotico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Diaspora
ISBN: 9788880575351
ASIN: B00J46LGPY
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Michael Rost arriva a Vienna a diciotto anni, determinato a conquistare la città senza un soldo. Frequenta senza scrupoli persone di ogni tipo e viene protetto da Peter Dean, che gli permette di affittare una stanza in una famiglia borghese. Rost seduce Gertrud, la moglie del padrone di casa, e corteggia la figlia sedicenne, ignorando le conseguenze scandalose. La sua vita è un mix di passioni incontrollate, colpi di fortuna, solitudine e sconfitte. Alla fine, lo ritroviamo a Parigi, ancora senza dimora ma consapevole del bilancio della sua vita, in un romanzo che riflette la disgregazione dell'Europa.
Camminarono per strade che già si preparavano ad accogliere una serata mite, tranquilla, pervasa da un’atmosfera di libertà dopo una giornata di lavoro, quando gli esseri umani sembravano svegliasi da un sonno opprimente e affollavano i marciapiedi, i tram e le terrazze dei caffè e, vedendo i tetti ancora illuminati da una debole luce, sentivano un lieve rimpianto per un’altra giornata estiva trascorsa senza che loro se ne rendessero conto… e i rintocchi sordi delle campane di una chiesa echeggiavano pesanti, cupi e lamentosi, evocando un’altra oscurità lontana, antica, indistinta, muffosa, malsana…
Questa è senza dubbio l’opera più contorta e al contempo affascinante che io abbia letto ultimamente. Il libro Romanzo viennese, infatti, ha una genesi molto travagliata, in quanto si tratta del laborioso ed efficace lavoro di editing e di traduzione fatta sul manoscritto di David Vogel ritrovato nel 2010 e gelosamente custodito in un archivio. Quest’opera è stata scritta a cavallo di due guerre mondiali e il protagonista Micheel Rost, in fuga dalla periferia, arriva appena diciottenne in una Vienna, vista come la lussuosa capitale di un impero che si avvia tragicamente verso il suo improrogabile e amaro declino. In questo farraginoso contesto storico-sociale, l’arrogante e presuntuoso Michael vive di espedienti fino a quando viene preso sotto la protezione del ricco e spregiudicato Peter Dean, che lo manda ad abitare presso una ricca signora e lo inserisce nel suo ambiente benestante. Ben presto il ragazzo diventa non solo l’amante della donna ma anche della figlia di lei, appena sedicenne: da qui si innesca un gioco di seduzione che lascia spazio a sensualità appena accennate ma molto scabrose per l’epoca. Durante la lettura, infatti, assistiamo a numerosi litigi di donne che, afferrandosi per i capelli, scopriranno i seni.
«Lasciati guardare, amore mio,» sussurrò lei eccitata «sei bello come un giovane dio!». Lo attirò a sé. Un corpo femminile morbido, caldo e fremente si avvinse a quello di Rost. In esso si concentrava l’intero mondo, dalla sua creazione alla sua fine, con le sue leggi di vita e di morte. I due si accarezzarono con tenerezza, si graffiarono, si morsero, si strinsero l’uno all’altra quasi volessero annientarsi nell’unione dei corpi brucianti, fino ad aggrovigliarsi in quell’abbraccio finale che racchiude lo spasmo della morte. Ripresero poi ad accarezzarsi, raggianti in viso, mentre una piacevole spossatezza si diffondeva nelle membra languide. Si sorrisero, saziandosi della vista dei loro bei corpi. Gertrud fece scivolare le dita sul corpo lungo e muscoloso di Rost. «Che strano» mormorò dopo un istante. «Fino a due giorni fa non ci conoscevamo. Io non sapevo della tua esistenza e tu non sapevi della mia, e adesso ci amiamo tanto. È un sogno irreale».
Romanzo viennese è un caposaldo della lettura straniera romanzata che definire solamente erotico appare molto riduttivo, in quanto ad una più attenta analisi tratteggia con chiarezza e lungimiranza il declino di un’epoca dee il travaglio interiore e intimo del protagonista che suo malgrado si troverà a fare i conti con i propri errori.
Approfondimento
«Ho perso» disse Rost con indifferenza mentre indossava un pigiama di seta grigia. «Tutto?». «Tutto». «Ti avevo chiesto di non andarci. Negli ultimi tempi non hai avuto fortuna. Hai perso parecchio denaro». «Non m’importa. Non ne posso più di questa situazione». «E io?». Lui, alto e impettito di fronte a lei, sfregò col pollice un accendino. «Vuoi che sia sincero?».
«Non riesco a dormire,» disse lei come a sé stessa, «ho avuto brutti pensieri per tutta la notte e ora…»
«Voglio ricominciare da capo. Non ce la faccio a rimanere a lungo nella stessa situazione.»
«Sarebbe a dire?»
«Sei una donna adulta,» continuò Rost, «e poi ho perso tutto il mio denaro. Tutto.»
«Ho forse bisogno del tuo denaro?». La voce di Marie-Anne tremava leggermente. Gli si avvicinò e gli mise le braccia nude intorno al collo. La vestaglia le scivolò dalle spalle e cadde a terra.
Questa brillante opera dello scrittore Vogel può essere efficacemente riassunta come la metafora del decadimento dell’esistenza umana: mano a mano che scorriamo con la lettura conosciamo un protagonista che passa da arrogante e presuntuoso a uomo contrito e ripiegato sui suoi errori. Soprattutto nell’ultima parte del romanzo capiamo benissimo che Michael è cresciuto e maturato rispetto al ragazzo diciottenne delle prime pagine; inoltre nel romanzo trovano spazio temi scottanti per l’epoca come l’omosessualità, più in generale l’amore libero, il sionismo, tutto ciò incorniciato dal declino dell’impero austriaco.
La lettura lascia anche spazio a momenti teneri e di riflessione, come quando il giovane Michael passeggia tenendo per mano la sedicenne sognando un futuro, che per i giovani si rivelerà un’utopia. Il ritratto effettuato finora del protagonista sarà diverso da quello che ritroveremo nel finale del romanzo quando Michael si trasferirà più maturo a Parigi facendo un resoconto della propria vita che la maturità gli ha mostrato i “conti da pagare”, dati anche alla risolutezza con cui ha vissuto fino a quel momento. Un’opera che seppur presenta numerose lacune stilistiche e temporali dovute alla sua intrinseca natura, risulta nel complesso assolutamente godibile anche ad un pubblico poco avvezzo a tali letture.
Francesca Votino