Autore: Jack Kerouac
Pubblicato da Mondadori - Luglio 2018
Pagine: 336 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Oscar moderni
ISBN: 9788804701903
ASIN: B005SZ7WQ2
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"Alla ricerca delle proprie, remote radici generazionali, lo scrittore americano Jack Kerouac, autore di celeberrimi romanzi, intraprende un viaggio in Francia per rintracciare tracce gli antenati presso gli archivi anagrafici di Parigi e Bretagna. Una Storia autobiografica che pone il viaggio nel cuore della trama, attraverso un racconto dai forti contenuti emozionali".
Non so quando durante i miei dieci giorni a Parigi (e in Bretagna) ho avuto qualcosa come una illuminazione, che a quanto pare mi ha cambiato e dato una nuova immagine per sette anni a venire e anche più: insomma un satori: in giapponese “illuminazione improvvisa”.
Oggi recensiamo un classico della letteratura, parliamo infatti di Satori a Parigi, romanzo autobiografico di Jack Kerouac, autore di molti celebri romanzi.
Chiariamo subito un aspetto relativo al titolo: Satori è un termine giapponese che può essere reso come “illuminazione”, “rivelazione”, con accezione del termine applicata a Kerouac stesso, che nel suo viaggio avrebbe scoperto importanti “intuizioni” per così dire, in merito a sé stesso e alla sua vita. Abbiamo accennato al “viaggio” perché è proprio di un viaggio che parla il libro.
Il “viaggio” di Kerouac inizia a Parigi per terminare a Brest, in Bretagna. Una traversata che l’autore intraprende alla ricerca delle proprie origini familiari, e nello specifico del suo “vero” nome, attraverso un percorso a ritroso che abbraccia molte generazioni. Durante questo peregrinare, ciò che colpisce, non sempre positivamente, in realtà, è lo stile narrativo spesso confuso, nella forma e nel contenuto, utilizzato nel racconto. Ci troviamo di fronte ad un’opera senza alcuna pretesa di “grandezza”, che ha il solo scopo di raccontare una storia per il gusto di farlo, senza troppe ambizioni.
La scrittura poco costruita, che mantiene però il pregio di risultare “vera” e “spontanea”, come fosse un diario, assume caratteristiche che inficiano negativamente sulla scorrevolezza del testo, spesso poco fluido. Scorgiamo elementi surreali, al limite della visione onirica, che contribuiscono a creare un senso di disorientamento.
Smarrimento probabilmente sperimentato dall’autore stesso, il quale, nel corso del suo viaggio, dovrà destreggiarsi in situazioni ed ambienti inediti, di cui non ha alcuna esperienza, e che conosce poco o nulla.
Da tali presupposti prendono vita descrizioni prolisse e molto spesso inutili, le quali si perdono in digressioni che poco o nulla c’entrano con la trama, rispecchiando però gli stati d’animo dell’autore, dei quali percepiamo lo scorrere inquieto, come fossero in simbiosi con la violenza di un fiume in piena.
Quanto a questo presunto Satori, ci accorgeremo che esso assume contorni confusi, lasciati alle libere interpretazioni del lettore.
Approfondimento
Come ho già detto non so come mi venne quel satori e adesso l’unica cosa da fare è cominciare dall’inizio e forse lo scoprirò al fulcro della storia e me lo rigodrò fino in fondo, una storia che racconto per il gusto di un po’ di compagnia, e questa è un’altra (e la mia preferita) definizione di letteratura, qualcosa che si racconta per il gusto della compagnia, per comunicare il senso del religioso, del timore-amore reverenziale, sulla vita vera, in un mondo vero che la letteratura (come in questo libro) dovrebbe riflettere.
Mi risulta oltremodo scomodo trovare aspetti salienti di Satori a Parigi che possano essere isolati dal contesto e risaltati singolarmente, tanto per lo stile lessicale che rende il racconto di una lettura particolarmente impegnativa, quanto per l’obiettivo in virtù del quale è stato scritto il romanzo, che può essere inquadrato come semplice genere d’evasione, senza eccessive ambizioni, come accennato in precedenza.
Tuttavia, qualora siate irriducibili amanti dei classici e se Storie che potremmo definire metaforicamente “spettinate” non vi spaventano, questa è comunque una lettura che potrebbe fare al caso vostro.
Alessandro Testa