Autore: Fausto Vitaliano
Pubblicato da Bompiani - Maggio 2022
Pagine: 336 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Narratori italiani
ISBN: 9788830118676
ASIN: B09ZV91Y9M
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Capitolo finale della trilogia che segue e svela le indagini del pragmatico maresciallo Gori Misticò. Anche questa volta, a viaggiare sulle fievoli tracce di un mistero che viaggia nel tempo, fa da protagonista anche l’aspro sfondo di una Calabria dura e concreta, sempre magnifica.
Gli uomini che abitano e hanno abitato questa Terra respirano e hanno respirato bellezza e miseria, talvolta non riuscendo a fare la differenza, pensando che siano la stessa cosa, o che da una dipenda l’altra.
C’è un bosco, giù nei meandri più afosi e reconditi della cittadina calabrese di Sal Telesforo Jonico, in cui si dice dimori la bellissima strega Papalùta, nota rapitrice di bambini e vagabondi. Narrazioni da cantastorie, si direbbe, propagatesi nel tempo da popolani intimoriti e suggestionabili… e lo sarebbero, se da quel bosco non fosse emerso un cadavere: un corpo il cui riconoscimento riporta a un decesso vecchio di vent’anni, quello di Alfonsa Santaclara di Aosta. Il carabiniere Federico Costantino dovrà farsi carico della straordinaria indagine, della persona morta una seconda volta a migliaia di chilometri di distanza dalla prima, trovando, come sempre, l’appoggio del suo mentore Gori Misticò.
Oltre all’indagine, sostegno crime del romanzo, si moltiplicano i temi narrati come fantasmi in danza di fronte agli occhi del Maresciallo. Questi inizialmente sembra volerli schivare, così come tenta di dimenticare i mali che lo affliggono e che le cure ricevute al Nord non sono valse a fermare. Si smuoverà però dal torpore, supportato dalla necessità di risolvere indagini personali, questioni aperte da una vita, che non è possibile lasciarsi indietro, e questioni ancora da aprire, finché sentirà l’aria soffiare sulla sua mezzaluna ionica.
Approfondimento
Scritto sulla sabbia si svolge per brevi capitoli in cui ci si sposta nel tempo e nello spazio. Fausto Vitalino rimanda al lettore il compito di ricostruire gli eventi in ordine cronologico, ricreando un ambiente di sospensione dalla realtà per l’iniziale fusione tra presente e passato. La caratura autoriale, inoltre, si manifesta nell’attenta scelta linguistica attribuita ai personaggi circa l’utilizzo o meno, marcato o meno, del dialetto calabrese. Il libro offre, oltre a un protagonista interessante, un’ampia varietà di personaggi e rappresentazioni ambientali in grado di emergere univocamente e ciascuno con la propria forza, lasciando al ricordo un panorama ben popolato e coerente.
Nonostante le indagini rappresentino il principale cuore e motore dell’opera, questa si compone di complessi quesiti esistenziali ai quali il protagonista tenta di dare una risposta personale. La precarietà del suo stato di salute porrà Gori di fronte al Tempo, quell’entità così fluida di cui è decisamente difficile impadronirsi, sfuggevole come sabbia tra le dita. Il segreto, sembrano dirci le gesta del Maresciallo, risiede nella decisione di agire, nel contrapporsi all’inevitabilità del mutare delle cose e affermarsi finché si è in vita. Anzi, proprio perché si è vivi. Essere segni sulla sabbia di fronte al mare imperituro, cancellati e smossi senza possibilità d’appello, ma presenti e veri tra un’onda e l’altra.
Se il segreto della felicità fosse proprio quello: non imparare mai niente, non ricordare gli errori ma nemmeno le azioni giuste. Smemorarsi del male fatto ma anche del male subìto. Sarebbe come rinascere ogni giorno. O come non essere mai davvero nati.