
Autore: Riccardo Bertoldi
Pubblicato da Rizzoli - Ottobre 2024
Pagine: 368 - Genere: Narrativa Italiana, Romanzo di formazione
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Anagramma
ISBN: 9788817181600
ASIN: B0DG4QR5S7

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Asia convive con Massimo da qualche tempo, ma la sua relazione iniziata in modo romantico e inaspettato si sta rivelando opprimente e limitante. Nicolò, suo amico dall'infanzia l'aiuterà nella sua crescita personale e solo dopo un lutto terribile Asia troverà il modo per ritornare a riscoprire sé stessa.

La via è la vita stessa. Gli incontri che fai, le domande che ti poni, e le battaglie che conduci. E il modo in cui decidi di reagire a tutto ciò che accade. Non sono gli eventi della nostra vita a definirci, ma come decidiamo di rispondere.
Asia ha trent’anni e vive a Siena con Massimo che ha conosciuto in Vietnam in una vacanza con le sue due storiche amiche, compagne di università. Ha un lavoro che le piace, Massimo però la ostacola nelle sue scelte lavorative quando deve decidere una promozione. Spesso la sminuisce, lavora molto e Asia sospetta un tradimento con una collega di lavoro. Massimo però sa anche farsi perdonare e Asia vive una giostra di emozioni contrastanti nei suoi confronti, proprio come il rapporto che aveva con i genitori contrastato dall’alcolismo del padre e dal vittimismo della madre, pronta a minimizzare comportamenti del marito e a perdonarlo.
La frase che le dice Nicolò, “sei diventata come tua madre”, riesce a scuoterla e Asia inizia ad andare in analisi. Il percorso psicologico, gli esercizi che la psicoterapeuta le propone, la vicinanza di una nuova amica riusciranno a farla tornare sé stessa. Nel suo percorso di rinascita la scuote un terribile lutto e si aggrapperà alla forza di chi non c’è più per tornare a vivere con più energia e felicità.
Le persone che ti salvano ti offrono una lente attraverso la quale puoi vedere te stessa non come sei stata rotta, ma come puoi risplendere. Ti ricordano che, nonostante tutto, c’è bellezza nel diventare, perché ogni giorno porta in sé una nuova opportunità di essere un po’ più intera, un po’ più felice.
La storia alterna parti raccontate in prima persona da Asia e altre in terza persona dove vengono riportati i dialoghi con la psicoterapeuta senza troppe descrizioni. I capitoli si alternano con salti temporali che vanno dall’infanzia di Asia quando conosce Nicolò al viaggio in Vietnam, dalla convivenza con Massimo al ritorno nel suo paese di origine. La storia non è molto originale, visto che Asia non ha caratteristiche particolari e la sua vicinanza a ogni lettore è forse anche il punto di forza del romanzo. I rapporti incrinati con il padre, il rapporto difficile amoroso, cose che accadono nella vita di tutti; l’autore Riccardo Bertoldi riesce a mantenere viva la suspense fino alle ultime pagine del libro nonostante la storia poco interessante e ci si affeziona ad Asia come a una vicina di casa.
Sulla copertina del romanzo c’è scritto che è un libro terapeutico: in effetti si susseguono frasi dei manuali zen, quelle dette dall’amico di turno per tirarci su dopo un momento di delusione, quelle che si abusano sui social quando si parla di salute mentale, volersi bene, essere sé stessi o trovare la felicità. Trovo abbastanza superficiale l’approccio dell’autore su queste tematiche, solo a tratti, soprattutto nei dialoghi con la psicoterapeuta si riesce a fare un’autoanalisi e anche il lettore può beneficiare dei consigli che vengono dati ad Asia. Tutto molto carino, ben confezionato, ma l’autore usa un linguaggio scarno, ripetitivo, semplice per spiegare situazioni ed emozioni complesse. Forse nell’interesse di ampliare pubblico di lettori, sicuramente è riuscito nell’intento, ma preferisco romanzi giapponesi che rimettono in pace con sé stessi ad una storia poco emozionante come questa.
Approfondimento
Asia sale di notte nella stanza di Nicolò con una scala dal giardino alla sua finestra come faceva Joey nel film Dawson’s Creek. L’autore, nelle note finali del libro, ne rivendica la citazione, vista la sua età anagrafica, ma non ho apprezzato continui richiami a un rapporto di amicizia come quello tra Joey e Dawson e ai due personaggi, come il fatto della madre che ha un altro uomo o la passione di Nicolò per il cinema. Mi sembra soltanto un modo per far sentire il lettore più coinvolto, ma non caratterizza davvero i due personaggi del romanzo.
Il titolo Se mi amassi davvero si potrebbe intendere con “se tu mi amassi davvero” ponendo nell’altro un’accusa alle mancanze della propria vita oppure “se io mi amassi davvero” e questo ci pone in conflitto con noi stessi. Il titolo stesso riesce ad essere analisi di sé, purtroppo intento a mio avviso non pienamente realizzato nelle pagine del romanzo.
Gloria Rubino