
Autore: Melania G. Mazzucco
Pubblicato da Einaudi - Novembre 2022
Pagine: 248 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Frontiere Einaudi
ISBN: 9788806257781
ASIN: B0BN2QPD1L

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Una galleria tutta al femminile, in cui la donna è doppiamente protagonista: è la realizzatrice dell’opera di cui si parla e ritrae sé stessa o un’altra donna. Un percorso collettivo, quindi, completamente femminile, in cui viene scavalcato il muro fatto dei ruoli che cultura e società hanno da sempre attribuito alle donne.

Comincio qui un viaggio in trentasei tappe fra opere nelle quali la donna è soggetto. Due volte: perché è una donna il soggetto che concepisce e realizza di sua propria mano il quadro, e perché è una donna anche il soggetto dell’opera.
Self-portrait, il nuovo libro della Mazzucco, è preziosissimo: vi si incontrano artiste straordinarie, tutte donne, il cui valore è – come purtroppo spesso capita – stato troppo lungamente taciuto. È stato ignorato o, quando non è riusciti ad arrivare a tanto, sminuito dalle supposizioni, retaggio di una cultura inqualificabile, che dietro al tocco dell’artista femminile si nasconda sempre in realtà una mano maschile, l’unica in grado di produrre un capolavoro.
La bravura femminile in campo artistico, spiega l’autrice, è sempre stata ridimensionata e le donne ne sono pertanto uscite decisamente sottovalutate. Un esempio per tutti, indicato anche in quarta di copertina, perché estremamente significativo: Vasari, riferendosi a Plautilla Nelli – pittrice fiorentina, coetanea di Paolo Veronese e autrice di una Annunciazione conservata nei depositi dei Musei Civici Fiorentini di Palazzo Vecchio a Firenze – scrive: “Avrebbe fatto cose meravigliose se, come fanno gli uomini, avesse avuto commodo di studiare et attendere al disegno e ritrarre cose vive e naturali.” Bene, attraverso un rovesciamento dello stesso concetto, l’autrice riesce a evidenziare la grandezza dell’artista, capace di combinare i colori e realizzare ottimi disegni nonostante le limitazioni oggettive legate al non avere tutti i privilegi concessi agli uomini. E proprio in questo sta la grandezza dell’artista.
Il concetto espresso in riferimento alla Nelli si applica per esteso a tutte le artiste che la Mazzucco presenta, raccontando di ciascuna di esse peculiarità e grandezze, spessore artistico e anche valore umano.
Il lettore si trova di fronte a una galleria decisamente interessante, composta da pittrici e scultrici capaci di esprimere sé stesse e la propria natura, di dar vita alle proprie idee e di tentare di imporsi in un universo il cui accesso è spesso loro precluso.
Scegliere un solo esempio per mostrare lo spessore del lavoro della Mazzucco è impresa ardua. Frida Kahlo che nel suo Il letto volante, mostra un letto galleggiante su una distesa di colore e sopra, supina, una donna nuda, in lacrime, racconta una gravidanza sognata, impossibile o interrotta e riesce a imprimere all’opera “anche qualcosa di consolatorio, perché Kahlo trasforma la privazione, l’amputazione, la morte di una parte di sé, in pittura. Un’artista è sempre madre- anche se solo di se stessa. Un’orchidea viola, dai petali gualciti.” O, ancora, per Artemisia Gentileschi nel suo olio su tela intitolato Susanna e i vecchioni, il nudo femminile “non è trionfante esibizione della carne, laica santificazione della vita e del piacere: diventa immagine di vulnerabilità.”
Approfondimento
Melania G. Mazzucco propone in Self-portrait una carrellata di nomi e di opere davvero interessante e composita: da Giulia Lama a Jenny Saville, da Emma Ciardi a Giosetta Fioroni, da Artemisia Gentileschi a Leonora Carrington, l’autrice prende per mano il lettore e lo conduce in un viaggio che parte dall’esordio- la nascita e l’infanzia- e, attraverso i vari stadi della vita, giunge fino alla vecchiaia, toccando argomenti come il lavoro, la sorellanza, la maternità.
Una serie di ritratti di vita, e di opere artistiche vere e proprie, che inducono alla riflessione sul ruolo della donna e sull’evolversi del pensiero sociale, per confluire infine nella consapevolezza che ciascuno, indipendentemente dal sesso o dalla categoria di appartenenza, può e deve realizzarsi anche attraverso quel meraviglioso e duttile strumento che è l’arte, capace di fissare sulla tela ciò che agli occhi di molti non si vede: “La donna che posa per questo ritratto (rif. Anna Washington Derry, di Laura Wheeler Waring, olio su tela- Smithsonian American Art Museum- Washington DC) è tre volte invisibile. È anziana. È nera. È povera. Le persone come lei cessano di esistere agli occhi degli estranei diventando, ancora vive, dei fantasmi.”