Autore: David Mitchell
Pubblicato da Mondadori - Marzo 2021
Pagine: 516 - Genere: Letteratura per ragazzi, Young Adult, Romanzo di formazione
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788804732440
ASIN: B08VDL3S5D
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Eiji Miyake ha diciannove anni, molti sogni e pochi soldi. Dopo la scomparsa della madre e della sorella, decide di andare alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto e, dalla sua isoletta, parte alla volta di Tokyo. Subito la città tentacolare lo avvolge con la sua vastità e, mentre gli indizi per ritrovare il padre si fanno sempre più labili, il giovane si rende conto che ci sono altre domande a cui deve dare risposta: perché gliene capitano di tutti i colori? Perché le sue esperienze sembrano mescolarsi continuamente ai sogni? E cosa significa l'ossessiva ricorrenza del numero 9? Il percorso di Eiji alla scoperta della propria identità scivola così in un viaggio immaginario…
“Quando cerchi di dimenticare qualcosa, l’hai già ricordato.”
Non mi deprime tanto l’aver trovato quello che cercavo, quanto il non voler più quello che ho trovato.
Sogno o realtà? Verità o immaginazione? Desiderio o incubo? Passato, presente o futuro? Tutto questo e molto di più. David Mitchell, con “Sogno numero 9”, non ci presenta una trama chiara, lineare, scorrevole, il classico prima e dopo. Niente di tutto ciò, le dimensioni spazio temporali, sembrano essere completamente stravolte, sia nelle azioni che nei pensieri del protagonista. In un paragrafo veniamo catapultati a Tokio, in una altro a Yakushima poi, nuovamente a Tokio e così via, in un altro l’ambientazione e gli eventi riguardano gli anni e i luoghi d’ infanzia del protagonista, in un altro ritorniamo nel presente, in altri in probabili e ipotetici futuri.
Tutto questo può portare a un forte senso di spaesamento, il lettore può sentirsi, a una prima lettura, completamento confuso, disorientato, smarrito, può presentare delle difficoltà nel seguire il filo della narrazione, deve essere però disposto ad annullare le proprie certezze, le proprie dimensioni spazio temporali e buttarsi a capofitto nella lettura.
Il protagonista di Sogno numero 9, Eiji Myake, è un ragazzo di 19 anni, 20 anni da compiere, che decide di intraprendere un viaggio alla volta di Tokio, per incontrare il padre che non ha mai conosciuto, di cui però possiede solo il nome e cognome e una vecchia fotografia. Eiji, dopo essere stato abbandonato da una madre troppo problematica e forse inadeguata a ricoprire il ruolo di “mamma”, e aver vissuto con la nonna e con la sorellina gemella scomparsa troppo prematuramente, decide di dare una svolta alla propria vita, di lasciare il suo piccolo paese situato in un’isoletta del Giappone e recarsi per la prima volta nella capitale, a Tokio.
Tokyo è una città che sembra sempre colta dall’obiettivo in primo piano, tanto che non sempre riesci a vederla nella sua globalità. […] Non ci sono distanze. Hai tutto sopra la testa: dentisti, asili, scuole di ballo. Anche le strade e i passaggi pedonali sono issati su scure palafitte.
Tokio è una città in cui non è molto semplice vivere, è difficile ambientarsi, soprattutto per chi, come Eiji, è cresciuto ed ha vissuto, da sempre, in un luogo completamente diverso. Tokio, agli occhi di Eiji si presenta come qualcosa di gigantesco, di immenso, di enorme, come un mostro che sembra risucchiare e intrappolare qualsiasi essere vivente nei suoi complessi e pericolosi vortici.
Giunto a Tokyo, con il solo e unico obiettivo di voler incontrare il padre, Eiji si troverà, in modi del tutto inspiegabili, a volte totalmente assurdi, ad affrontare una serie di disavventure, di situazioni pericolose che sembreranno non concludersi mai definitivamente, incontrerà e avrà a che fare con gente pericolosa che metterà a repentaglio la sua di vita e anche quella delle persone a cui lui tiene.
La sua sembra essere una vera e propria “dote”, riesce a trovarsi sempre nel luogo sbagliato al momento sbagliato. È inoltre, ossessivamente, circondato dal numero 9, dai suoi multipli e dai suoi sottomultipli, che sia il numero di un piano di un palazzo, il numero di candidati in una sala d’attesa, il numero delle cifre di un codice, gli anni passati a suonare, il numero 9 ricompare in ogni sua forma e in ogni dove.
Eiji in più di un’occasione sembra essere a un passo dall’incontrare il padre ma, tra continue e frequenti incomprensioni, intromissioni e depistaggi, la sua impresa si rivelerà piuttosto ardua e chissà se poi alla fine riuscirà a incontrare davvero suo padre, se l’incontro si rivelerà degno delle sue aspettative, se finalmente capirà chi vale la pena di essere vissuto, e a chi dare una seconda possibilità.
Approfondimento
Eiji è chiaramente il protagonista di questo romanzo. A ricoprire però un ruolo molto importante all’interno della narrazione, nei suoi continui salti pindarici e temporali, nei suoi ricordi, nelle sue immaginazioni e desideri, saranno due personaggi femminili molto importanti.
La prima, ma non in ordine di importanza, è Ai, cameriera che Eiji incontrerà nello Jupiter Cafè. Dal loro primo incontro al bar, Eiji sarà colpito dal “suo collo perfetto”. Cercherà, dopo alcune insicurezze, il modo e il tempo giusto per far “colpo” su di lei e, una volta riuscito nell’impresa, inizierà tra i due un rapporto particolare, una simpatia reciproca, un forte legame che crescerà di giorno in giorno e che si rivelerà molto importante per entrambi, si aiuteranno, si confronteranno e si conforteranno a vicenda, saranno l’uno indispensabile per l’altro.
Il secondo personaggio femminile, fortemente presente all’interno della narrazione, e che ricorrerà spessissimo nei pensieri, nei sogni e nell’immaginazione di Eiji, è Anju, la sorellina gemella. Il legame tra Eiji e sua sorella è molto forte, entrambi ritrovatisi a vivere con la nonna e senza la mamma, hanno trovato uno nell’altro un complice, un amico, un appoggio, una certezza, un’ancora di salvezza. Gli interessi però diversi di entrambi spesso portano a delle incomprensioni, a dei disaccordi, al voler cose diverse e, proprio la volontà di Eiji di realizzare un suo sogno, lo segnerà per tutta la vita, l’aver preferito altro alla sorella sarà un prezzo troppo alto da pagare.
Se per Freud il sogno era una realizzazione velata di desideri inibiti, in tutto il romanzo sembra quasi di assistere a un unico grande sogno del protagonista, dove gli eventi si susseguono, si accavallano, si sovrappongono, sembra quasi che a volte l’autore metta stop, riavvolga il nastro e con gli stessi protagonisti e la stessa ambientazione, cambino gli eventi e ricominci tutto daccapo.
Simona Signoriello