
Autore: Elena Ferrante
Pubblicato da E / O - Ottobre 2014
Pagine: 451 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Dal mondo

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Quarto e ultimo volume de L’amica geniale, “Storia della bambina perduta” accompagna Elena e Lila attraverso gli ultimi due decenni del ‘900 e i primi anni del terzo millennio. Con lo sfondo di Firenze e Napoli, Milano e Torino, va in scena l’atto conclusivo di una storia costantemente capace di sorprendere ed emozionare.

In quale disordine vivevamo, quanti frammenti di noi stessi schizzavano via come se vivere fosse esplodere in schegge.
Storia della bambina perduta si apre nel segno della precarietà. Ancora una volta tutto può essere rimesso in discussione. Non c’è posto per la stabilità, per quel senso di sicurezza cui spesso si anela ma di cui, allo stesso tempo, si ha un infinito timore. E se la quotidianità di Elena, il ripetersi di gesti e consuetudini, può andare in frantumi ancor prima che lei sia capace di rendersene davvero conto anche la vita di Lila sembra sussultare e prendere nuove strade. E, questa volta, il destino le vuole di nuovo insieme, vicine, nella stessa città e (perché no?) là dove tutto è iniziato: tra le vie del rione.
Nella vita di Elena, c’è un nuovo amore e il desiderio di inseguirlo anche a rischio di perdersi. Ma ci sono anche due figlie da crescere e una carriera da scrittrice che inizia a imporle impegni e scadenze. Tornare a Napoli significa intersecare tempi diversi, fasi della propria vita che si volevano tenere distanti. Ma soprattutto significa ripercorrere le strade della propria infanzia e incrociare i volti delle tante persone che, quell’infanzia, l’hanno animata. Ma cosa succede quando quei volti si fatica a riconoscerli? Quando delle persone che hanno fatto parte della nostra vita non scorgiamo che pallide ombre? Elena proverà l’inaspettata sensazione di sentirsi un’estranea dove pensava di essere a casa. È lei quella cambiata o sono gli altri a non essere più gli stessi?
Gli anni sono veloci e confusi non solo per i personaggi della storia ma per la stessa Italia. Bombe, stragi, terrorismo e un terremoto che scuote Napoli lasciandola spaurita e spezzata. C’è il desiderio di trovare un equilibrio che però pare accendersi a tratti per poi spegnersi repentinamente. L’amicizia che lega Elena e Lila vorrebbe poter vincere la resistenza di ogni ostacolo. Le due donne sono ora vicine, nonostante i tracciati diversi percorsi dalle loro vite. Ma le certezze non esistono e tutto può tornare a complicarsi, con esiti spesso tragici…
Approfondimento
Esistono personaggi simpatici, che ammiriamo e in cui cerchiamo d’identificarci, personaggi talmente belli da suonare un po’ finti, e poi ci sono Elena e Lila. Partiamo dalla seconda. Sicuramente non si può parlare di lei come di una figura desiderosa di accattivarsi l’affetto del lettore. Nella vita, Lila sarebbe forse quell’amica cui tenderemmo a non raccontare quasi nulla per evitare di venire raggelati da una delle sue frasi. Certo, è lei stessa a definirsi “cattiva”, la faccia nera di una medaglia di cui invece è Elena a costituire il lato luminoso.
Ma anche in Elena c’è qualcosa che impedisce di provare per lei quell’approvazione spassionata che certi personaggi sono in grado di suscitare. Ammiriamo la sua tenacia, il suo orgoglio, anche la sua cocciutaggine ma non quella sorta di spettro che le impedisce di raggiungere la felicità: quel rincorrere continuamente un’idea, una meta nebbiosa che le fa perdere di vista la realtà. Sentiamo, ad esempio, un po’ di Scarlett O’Hara in quel suo amore coltivato fin dall’infanzia che nel corso degli anni perde qualsiasi contorno per divenire pura chimera. Non doveva essere Lila quella nervosa e perfida? Quella incapace di dare ordine alla sua mente febbrile? Dove sono la tranquilla indole e la pacata intelligenza di Elena?
Ma, forse, è proprio in queste esili riflessioni che si annida tutto l’amore che questi due personaggi sono in grado di suscitare. Il desiderio di poterli vedere felici e appagati è il sintomo più acuto del legame che la Ferrante è capace di tessere tra i lettori e quelle sue creature imperfette e, proprio per questo, così incredibilmente straordinarie.