
Autore: Neil Gaiman
Pubblicato da Mondadori - Ottobre 2016
Pagine: 307 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Omnibus

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L’espressione Trigger Warning, originariamente utilizzata nel web ma oggi estesa a tutti i tipi di testo, serve per indicare la presenza di contenuti che potrebbero turbare gli utenti. Ogni racconto di questo libro è quindi un grilletto (Trigger, appunto) pronto a scattare colpendo il lettore nel suo punto debole: si consiglia di prestare attenzione.

La prima parte di Trigger Warning è costituita dalla dichiarazione d’intenti dell’autore e l’ho trovata molto interessante e stimolante. Neil Gaiman spiega innanzi tutto la ragione che lo ha spinto a scegliere il titolo della raccolta: secondo lui non sono solo argomenti come la violenza, il sessismo, la guerra a turbare un individuo, ma potenzialmente qualunque testo può farlo se arriva a toccare le corde sensibili di chi lo legge. L’autore si chiede poi se sia davvero necessario segnalare il contenuto di un romanzo, di un sito internet o di un’opera d’arte, appurato che ognuno di noi reagisce in modo diverso agli stimoli; il nostro “personale grilletto” può essere innescato da qualcosa di insospettabile e pertanto non segnalato. Infine, Gaiman fornisce una rapida spiegazione di ogni racconto, chiarendo le circostanze che lo hanno portato a scriverlo; è anche un modo di avvicinarsi a lui, per chi non lo conoscesse già.
Le storie noi le costruiamo nella nostra testa. Prendiamo le parole e diamo loro forza, guardiamo attraverso occhi altrui e vediamo, sperimentiamo, ciò che altri vedono. Sono luoghi sicuri le storie? mi chiedo. E ancora: Dovrebbero essere dei luoghi sicuri?
Seguono 24 racconti, diversi tra loro per lunghezza e argomento; alcuni, come La mia ultima affittacamere, sono scritti in versi. Tutti contengono elementi horror o di fantascienza ma anche i più inquietanti si leggono in scioltezza perché non hanno un tono eccessivamente lugubre e tetro, anzi quasi ironico e divertente. Un esempio piuttosto calzante è il racconto Le niente in punto, uno dei più lunghi e articolati del libro: una storia di fantascienza, angosciante perché parla di Signori del Tempo in lotta per impedire che il pianeta e il passato degli uomini diventino preda di nemici spietati. L’angoscia è però stemperata da alcuni elementi bizzarri, come la modalità adottata dagli avversari per conquistare la terra: presentarsi a casa della gente con maschere di animali al volto e acquistare le loro abitazioni per cifre esorbitanti.
Trigger Warning è indubbiamente una lettura piacevole e curiosa che può avvicinare al genere horror/fantasy anche i lettori più diffidenti.
Approfondimento
Il racconto che mi è piaciuto di più è forse Il caso della morte e del miele, perché unisce all’atmosfera un po’ incantata della Cina un personaggio noto e tipicamente cittadino come Sherlock Holmes. Da brava fan delle fiabe, ho apprezzato anche L’addormentata e il fuso e Diamanti e perle: nel primo ho riconosciuto elementi di Biancaneve e de La bella addormentata nel bosco, nel secondo un incipit sulla falsa riga di Cenerentola e uno svolgimento simile a una favola letta da bambina, di cui però non ricordo il titolo. Per me leggere questa raccolta di racconti ha significato da una parte scoprire qualcosa di nuovo, perché si tratta di un genere letterario di cui ho poca esperienza, dall’altra ottenere una conferma, in quanto sospettavo già da tempo di avere dei triggers non tradizionali.
Neil Gaiman non è solo uno scrittore inglese, ma anche fumettista, giornalista e sceneggiatore televisivo e radiofonico britannico. Tra i fumetti, sicuramente il lavoro più famoso è Sandman, mentre tra i suoi romanzi si ricordano Nessun dove, Stardust e American Gods. Riconosco la mia ignoranza nel non aver letto nulla di suo prima di Trigger Warning, ma ora mi è venuta voglia di approfondire.
Una volta eliminato l’impossibile ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità.
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