Autore: Michel Bussi
Pubblicato da E / O - Aprile 2021
Pagine: 619 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Dal mondo
ISBN: 9788833573113
ASIN: B08XWHW26J
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Una variazione moderna e adrenalinica di uno dei miti più famosi dell’umanità. Se ne parlava già nell’antica Mesopotamia, è un episodio biblico imprescindibile, se ne trovano tracce pure nelle leggende orali del centro America. Da che l’umanità ha preso ad esistere, sembra che nessuna cultura manchi di un diluvio universale.
Il suo sguardo si perse nell’infinita distesa dell’oceano Indiano.
Che gli restava, ormai? La fede negli uomini?
Fondamento di molte religioni, le narrazioni sull’arca di Noè si spandono nel tempo e nello spazio secondo le più variopinte versioni, a seconda della cultura, del credo, e del periodo a cui ciascuna di esse risale. Difficile resistere al porsi il dubbio irrisolvibile, quale delle versioni giunte fino a noi racconta il vero, o ci si avvicina di più? Eppure, un’unica e certa risposta a un quesito simile potrebbe sconvolgere le basi della società moderna.
Un gruppo di mercenari, guidato da un individuo malvagio e cinico, è sulle tracce dei frammenti dell’arca; non si fermerà di fronte a nulla e nessuno pur di conquistare la sua verità. A tentare di fermarlo, per proteggere un segreto che potrebbe distruggere l’equilibrio del mondo, ci saranno l’improbabile professore Arsene Parella e la rigida glaciologa Cécile Serval, reclutati contro la loro volontà dall’eccentrico Zak Ikabi.
L’impresa a cui Bussi decide di dedicare diversi anni di ricerche si materializza in una trama fitta di colpi di scena e di immagini evocative, spingendo i lettori in un clima di suspense crescente tra l’Europa e il Medio Oriente. Grande protagonista della narrazione è il monte Ararat, dono della Natura agli uomini, il monte con il dislivello più alto della Terra contando dalle pendici; proprio da questo monte si dice sia sceso Noè dopo quaranta giorni di diluvio.
Approfondimento
Ça va sans dire, ogni rielaborazione di temi religiosi può incontrare il favore di diverse persone tanto quanto lo sfavore di altre, eppure penso sia almeno interessante il tentativo di portare una propria versione di un mito tanto noto quanto quello dell’Arca di Noè. Il romanzo Tutto ciò che è sulla Terra morirà contiene molteplici trame che si svolgono in luoghi differenti allo stesso momento, una soluzione narrativa che risulta coinvolgente e mantiene alta l’attenzione. Piacevole è anche la costruzione del mistero, l’accumularsi degli indizi che lascia una reale possibilità al lettore di risolvere l’enigma insieme ai personaggi che involontariamente si sono aggiunti ai salvatori.
Ciò che tuttavia non convince a pieno risultano altre soluzioni narrative, perlopiù nei momenti più concitati, in cui la tensione è al massimo, in quanto lasciano un sapore di forzato ed eccessivamente costruito rispetto a quanto, invece, risulta fluido e coerente il resto della narrazione.
«Dieci percento?» esclamò Zak, allegro. «Finalmente una buona notizia!
Negli ultimi due giorni non abbiamo mai avuto percentuali di sopravvivenza così elevate»
Matteo Longoni