
Autore: Hilary Mantel
Pubblicato da Fazi - Maggio 2021
Pagine: 300 - Genere: Narrativa inglese
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade
ISBN: 9788893253260
ASIN: B092R5HMJC

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Carmel McBain cresce nell’Inghilterra degli anni Sessanta, figlia unica di genitori cattolici di origine irlandese. Fin da bambina cerca di bilanciare le sue umili origini con le sconfinate ambizioni che la madre nutre per lei. Costretta da sempre ad assecondare i voleri materni si troverà a frequentare, quasi inconsapevolmente, la London University. Ma a quel punto la sua strada avrà già iniziato a seguire un percorso che non potrà far altro che allontanarla sempre di più dalle sue origini e della sua famiglia.

Se sapessimo a vent’anni quello che sappiamo a trentacinque potremmo vivere una vita meravigliosa.
Carmel McBain affronta la sua infanzia come una figlia-burattino in balia dei sogni materni. Fin dai primi anni di vita, seppur in maniera confusa, sa però che dovrà distinguersi dagli altri, eccellere, primeggiare. È questo che la madre vuole per lei. Così sostiene l’esame per ottenere una borsa di studio che le permetterà di frequentare la scuola del convento locale. E, come la madre aveva previsto senza nutrire dubbi, la ottiene. Se per Carmel questo potrebbe già essere considerato un traguardo, per la madre non è che un gradino della lunga scala che ha in mente per la figlia. E, infatti, a diciotto anni si ritroverà a Londra pronta per iniziare il suo percorso universitario alla London University. Nonostante le sue umili origini e l’estrazione proletaria della sua famiglia, Carmel è riuscita a raggiungere un obbiettivo che poteva sembrare mera utopia.
Nella residenza universitaria in cui va ad abitare, si accorge di essere per la prima volta lontana dall’influenza materna. Ora è lei a tirare le redini. È lei ad essere padrona della sua vita. Le sue giornate trascorrono tra lezioni e interminabili ore di studio. A farle compagnia ci sono le altre giovani donne che come lei stanno scoprendo cosa significhi diventare adulte. La compagna di stanza Julianne, l’amica d’infanzia Karina e poi Sue, Lynette e Claire. Ragazze diverse, con visioni della vita spesso contrastanti, che prima di andare a dormire si riuniscono in una stanza per condividere pettegolezzi, sogni e paure. Ma spesso le paure più profonde restano nascoste: si ha timore di esternarle. Forse si teme di essere giudicate. O magari non si è in grado di guardare dentro sé stesse per riconoscerle.
Così Carmel, mese dopo mese, si scontra con una forma sempre più grave di quella che lei chiama la “malattia del digiuno”. Costretta a fare i salti mortali per riuscire a vivere unicamente con i soldi della borsa di studio, decide di tagliare gradualmente i fondi destinati al cibo. I pasti diventeranno qualcosa di trascurabile e non necessario e il bisogno di nutrirsi sparirà dal suo orizzonte.
A stravolgere la monotona routine dello studentato arriverà una novità tanto temuta quanto inaspettata: una delle ragazze è incinta. Ed è così che tutta la spavalderia e l’apparente noncuranza con cui veniva affrontato qualsiasi discorso riguardasse il sesso lascia spazio a dubbi e incertezze. Mentre ognuna di loro elargisce consigli, spesso contrastanti, all’amica in difficoltà, non può che domandarsi cosa avrebbe fatto se fosse capitato a lei. E così anche le più forti e indipendenti mostrano il loro lato fragile. Perché dietro gli slogan e le battaglie per l’emancipazione, si nasconde un forte desiderio di essere amate. Di sentirsi protette.
Queste giovani donne si trovano in bilico tra il desiderio di potere, la voglia di gareggiare con gli uomini, occupando i loro stesi posti ed esercitando la medesima influenza, e un retaggio ancestrale che sembra richiamarle al loro ruolo di mogli e di madri. E alla fine, davanti ad una tragedia inaspettata, anche la solidarietà femminile lascerà posto ad un’agghiacciante verità.
Approfondimento
Hilary Mantel ha tratteggiato i personaggi di Un esperimento d’amore con incredibile acutezza. Li sentiamo vivi e reali, come se li avessimo conosciuti nella vita e non nelle pagine di un romanzo. La madre ignorante ma ambiziosa, incapace di valutare da sola cosa, al di fuori delle indicazioni scolastiche, potrebbe essere utile per la figlia. Il padre quasi assente, perennemente perso nel completamento dei suoi puzzle. Le ragazze dello studentato: le moderne ed emancipate e quelle radicate in una fede intransigente. E poi Karina, l’amica di sempre che amica, vera, non lo è mai stata. È lei, forse, il personaggio più enigmatico. In alcune sfumature ricorda la Lila immaginata da Elena Ferrante nella tetralogia L’amica geniale: intelligente, schiva e tagliente. Una ragazza che non mostra le sue fragilità, preferendo trincerarsi dietro la sua asprezza. Forse anche lei vorrebbe cercare un sostegno ma le mancano gli strumenti per farlo. E chi le è accanto non sente quel muto grido d’aiuto oppure lo ignora, lasciandola sola a vivere il suo dramma. Fino alla fine.