Autore: Hisham Matar
Pubblicato da Einaudi - Marzo 2020
Pagine: 128 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Supercoralli
ISBN: 9788806243913
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Un viaggio nell’autobiografia artistica di un intellettuale appassionato di tutto ciò che rappresenta la bellezza. Il diario di un soggiorno di un mese nella magia di Siena, lasciando liberi i pensieri, alla scoperta di una città che non smette mai di stupire ed incantare.
Dopo aver vissuto altrove per più di trent’anni, sono tornato in Libia, il luogo in cui sono cresciuto, il paese delle mie origini, il punto dal quale ero partito e dal quale mi ero allontanato sempre di più. Tornarci ha cambiato le sembianze sia del passato sia del futuro. Ho sentito l’esigenza di scriverne. Ho impiegato tre anni a finire il libro e sono riemerso a fatica da quel lungo periodo di assoluta concentrazione. È stato allora che ho deciso di andare a Siena.
Nel 1990, quando aveva 19 anni e frequentava l’università a Londra, Hisham Matar si era appassionato alla scuola senese e ai dipinti del tredicesimo, quattordicesimo e quindicesimo secolo. In quell’anno l’autore aveva perso il padre, esule al Cairo, che era stato sequestrato, riportato in Libia, incarcerato e fatto sparire poco dopo. In quel periodo Matar aveva fatto a se stesso la promessa di studiare a fondo la pittura di quel periodo. Il viaggio ed il soggiorno di un mese a Siena, descritto in questa opera autobiografica, raccontano quindi di una promessa mantenuta. Matar arriva a Siena accompagnato dalla moglie che poi lo lascia solo ad assaporare la scoperta delle meraviglie pittoriche della scuola senese, da La Maestà di Duccio di Buoninsegna agli affreschi del Buono e Cattivo Governo del Lorenzetti.
Il viaggio diventa quindi ricerca e in ogni pagina assistiamo al dialogo diretto ed intimo dell’autore con la pittura. I quadri vengono osservati con cura, studiati ed analizzati e ciascuno di essi accende la curiosità di Matar, che si interroga a lungo su quali fossero i modelli utilizzati dagli artisti al momento della realizzazione dei dipinti e quale fosse la rappresentazione cui l’artista aspirava mentre dipingeva. Ecco allora che ogni dipinto necessita di un’osservazione prolungata, tanto da attirare l’attenzione anche delle guardie del museo, che a poco a poco incominciano a riconoscere e ad attendere quello strano signore così appassionato d’arte.
…Siena mi appariva intima come un medaglione da portare al collo, e tuttavia complicata come un labirinto. Mi riparava completamente dall’orizzonte. La mia bussola poteva essere orientata solo da lei, dalle sue curve e svolte, dalle sue manovre e decisioni, dai suoi scopi e i suoi gusti.
Osservare i dipinti porta Matar a porsi nuove domande sulla vita, a perdersi, a ritrovarsi, a godere della solitudine ma a capire che in realtà solidarietà e fratellanza hanno un maggiore spessore, come ben narrato dall’incontro del tutto casuale con Adam, di nazionalità araba, che senza alcun indugio si mette a completa disposizione di Matar e diventa per lui un vero e proprio punto di riferimento.
Un punto di approdo è una lettura estremamente chiara e fruibile anche da parte di chi non ha particolari conoscenze in campo pittorico. Anzi, è un validissimo strumento in grado di suscitare curiosità e desiderio di apprendere: le immagini a colori dei particolari dei dipinti sono gradevolissime ed un ulteriore incentivo alla lettura del testo.
Approfondimento
In questa lettura la storia dell’arte viene esplorata in maniera davvero singolare da parte di Hisham Matar, scrittore dalla prosa intensa, vincitore nel 2016 del premio Pulitzer con il testo “Il ritorno “, che racconta la storia del padre, scomparso ai tempi del regime di Gheddafi.
Al di là dell’analisi interessantissima dei lavori pittorici della scuola senese, degno di nota è anche il dettagliato resoconto storico degli anni successivi alla realizzazione dell’affresco del Lorenzetti. Si tratta di un periodo in cui
…giunsero voci provenienti dalle steppe eurasiatiche, storie di orribili sofferenze e di morte, di interi distretti spariti in una manciata di giorni. Le cronache erano incredibili quanto impossibili da ignorare. Parlavano di persone fino a un attimo prima in perfetta salute che morivano inspiegabilmente.
La peste, un contagio che si diffuse in maniera rapidissima e, dopo, nulla fu più come prima, neppure l’arte.