Autore: Alain Gillot
Pubblicato da E / O - Agosto 2016
Pagine: 187 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Dal mondo
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Vincent è un allenatore di calcio di una squadra di Sedan che non si aspetta più nulla dalla vita, fino a quan-do la sorella non gli affida il figlio Leonard che è affetto da una rara sindrome e che passa tutto il tempo a giocare a scacchi da solo.
La vita di Vincent è una vita molto ripetitiva e dedicata quasi esclusivamente al calcio e alla squadra di quattordicenni che allena: nonostante avesse la possibilità di farla andare diversamente, preferisce rifugiarsi in una rassicurante monotonia priva di coinvolgimenti affettivi, sentimenti ai quali non è disposto a cedere per dei traumi degli anni bui dell’infanzia e dell’adolescenza. Quando la sorella di Vincent gli affida il figlio tredicenne Leonard, la sua vita subisce una sterzata improvvisa.
Con Leonard non può continuare tutto allo stesso modo, lui non è un ragazzo come tutti gli altri, non ha una vita relazionale e gioca da solo a scacchi in maniera eccelsa quanto imbattibile: vittima di una forma lieve di autismo, la sindrome di Asperger, vive in un mondo tutto suo, quasi impenetrabile.
Per schematizzare noi classifichiamo i nostri pensieri in scatole che si sono formate nei nostri primi anni di vita e che ci permettono di orientarci… Un Asperger non possiede queste scatole. Non si sono formate nel suo cervello per ragioni genetiche e dunque le deve inventare di volta in volta… Per dirla in modo molto banale, è come un Marziano di passaggio sulla Terra.
Vincent deve fare lo sforzo di entrare nel mondo Leonard e soprattutto di far entrare Leonard nel suo, che è poi il mondo cosidetto “normale”: con una brillante intuizione riesce a capire qual è la potenzialità (singolare, ma pur sempre potenzialità) di Leonard e prova a far leva sulla sua autistica capacità di memorizzare schemi e ripeterli in maniera esatta al momento opportuno: gli fa vedere DVD di vecchie partite di calcio e Leonard memorizza nell’arco di una notte schemi di gioco e relativi comportamenti dei giocatori, con una sorta di corso acceleratissimo di calcio.
Vincent tenta l’impossibile, e lo porta ad allenarsi con la sua squadra: dopo lo shock iniziale relazionale con i suoi coetanei, Leonard diventa un portiere infallibile e riesce attraverso lo sport a superare se stesso stabilendo una relazione positiva con il mondo che lo circonda.
Ma non tutto può andare in maniera così rosea e Leonard deve tornare a vivere con la madre che preferisce affidarlo a un istituto per ragazzi difficili piuttosto che tenerlo con sé: a quel punto Vincent dovrà ricomporre i dissidi che ha con la sua famiglia d’origine per salvare sia Leonard sia la sua stessa sorella.
Approfondimento
Una scacchiera nel cervello è un romanzo arioso, elegante e ben costruito, che scivola via nella lettura con una facilità estrema nonostante il tema delicato che tratta: come un ragazzo non conforme ai canoni del mondo può trovare nella sua differenziazione rigida e involontaria la possibilità di eccellere in un ambito totalmente opposto a quella che è la sua inclinazione naturale, e di crearsi in aggiunta una rete di amicizia e di affetti.
Allo sport, in particolare al tanto discusso e vituperato calcio, è affidato l’arduo compito di fare da acceleratore ed evidenziatore di capacità nascoste, nonchè di favorire attraverso lo spirito di competizione e di squadra il formarsi istintivo e naturale di un legame sia tra zio e e nipote che tra ragazzi, legami che altrimenti non si sarebbero mai potuti formare.
Una scacchiera nel cervello è un romanzo che ci invita a riflettere sulla categorizzazione che comunemente tutti facciamo del “diverso” da noi, che bolliamo il più delle volte come negativo, pur di non sforzarci di comprenderlo appieno e di modificare il nostro modo di relazionarci e di pensare: e che ci insegna come l’eccellenza si può ritrovare nelle modalità e persone più inaspettate.
Rosalba Romano