
Autore: Simone Innocenti
Pubblicato da Voland - Maggio 2019
Pagine: 160 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Intrecci

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In un paese di campagna preso dal caldo estivo, Michele Maestri di anni tredici si annoia; nel tentativo di passare il tempo, con un binocolo in mano scopre che si possono vedere tante cose alcune delle quali sarà costretto a portarsele per sempre dentro fino a quando non chiederanno il conto. Trascinato per un orecchio e rinchiuso a chiave dentro l’armadio, imprigionato e al buio, Michele è costretto a una rivelazione che segnerà per sempre la sua vita.

Ricevuto in dono dai suoi genitori un binocolo, Michele inizia a osservare il mondo che lo circonda, più guarda più vuole vedere, una curiosità la sua che diventerà malattia.
Nascosto tra le fronde di un albero scopre che la colf del notaio tutti i pomeriggi incontra degli uomini. Michele si diverte a seguire questo spettacolo, fino a quando un giorno, costretto a sentire e anche a vedere, si ritrova ad assistere a una scena che non avrebbe mai immaginato e che segnerà per sempre la sua vita. Da questo episodio Michele non sarà più lo stesso, si ritroverà a fare i conti con la verità, una verità scomoda che porterà Michele su un percorso fitto di riflessi e riflessioni angoscianti, diviso tra senso di colpa e di inadeguatezza. Scoprirà i suoi demoni e quelli che ognuno porta dentro, darà a questi un colore: il bianco.
Bianco indice di purezza e leggiadria, di innocenza e freschezza per gli altri, ma non per Michele. Il bianco che gli stava attorno quando era rinchiuso nell’armadio, diventerà il simbolo del suo dolore, del suo trauma. Bianco di angoscia, di paura, di violenza, di un conto da pagare, bianco di ossessione, come ossessionante è anche il desiderio di vedere che diventerà un vero e proprio lavoro: Michele Maestri di anni trenta fa l’occhialaio. Quel gioco di quando era piccolo era diventato ora una missione; l’intuito che tutto è nascosto e che con una buona lente il mondo si può rivelare ha fatto crescere in Michele il desiderio di donare la vista in pezzi unici ai suoi clienti; lenti che a quanto pare non si limitano a risolvere i problemi di vista, ma riescono addirittura a modificare la realtà.
In una escalation di torbide emozioni Simone Innocenti dà voce e corpo al percorso di Michele Maestri, alle sue ossessioni; la crescita e la maturazione, l’affrontare i demoni che Michele si porta dentro. Un percorso, questo, difficile ma ben strutturato dall’autore grazie a una trama fatta di tanti piccoli colpi di scena capaci di ribaltare la situazione, la percezione sia del protagonista che del lettore nei confronti di un personaggio così inquieto e tormentato; e grazie allo stile e alla lingua che Simone Innocenti usa potente, volutamente meticolosa e precisa in alcuni punti, pungente e sfacciata in altri, eppure sempre fluida, netta e ipnotizzante.
Approfondimento
Il bianco, il binocolo, l’angoscia, il tormento, la colpa, i delitti, i desideri; concetti centrali e ricorrenti in Vani d’ombra ci permettono di definirlo un romanzo sulla fragilità, denso e pungente, che accomuna uomini e donne tutti portatori di ferite accumulate in questa vita.
Simone Innocenti emerge sempre più come autore capace di sorprendere e di coinvolgere il lettore portandolo a continue riflessioni, mettendo in discussione se stesso e una morale insegnata più che praticata.
Fare un paio di occhiali è come fare un ritratto perché le lenti sono il filtro col quale il tuo cliente vedrà quanto lo circonda, ogni cliente è un quadro, un pezzo d’autore[…] gli occhiali sono una cornice, sono come ti proponi agli altri, come ti lanci verso il mondo, gli occhiali sono il trampolino […]
Anna Chiara Stellato