
Autore: Natalio Grueso
Pubblicato da Salani - Settembre 2016
Pagine: 267 - Formato disponibile: Brossura

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“Il cervello è il mio secondo organo preferito”: così afferma Woody Allen in uno dei suoi celebri aforismi. Natalio Grueso racconta della gentilezza e grande umiltà del maestro, che, superati gli ottant’anni, non smette di dedicarsi a ciò che più ama – il cinema, la scrittura e il jazz – e rifugge i red carpet, considerando i premi oggetti fatti per prendere polvere.

Da quel film, Manhattan, l’immagine di Woody Allen e quella della città dei grattacieli sono inseparabili, non si può pensare all’uno senza l’altra.
Natalio Grueso raccoglie nei dodici capitoli di Woody Allen. L’ultimo genio le testimonianze, le dichiarazioni, le emozioni, i pareri e le opinioni di diversi personaggi che hanno incontrato Woody Allen, genio e sregolatezza del cinema internazionale che si definisce semplicemente un ragazzo di Brooklyn che ha avuto fortuna. Ci racconta le varie sfaccettature di questa personalità complessa e a tratti irriverente, originale e divertente.
Però lo fa, secondo me, con un po’ troppo di buonismo.
Sappiamo tutti chi è Woody Allen: è il mito, l’inarrivabile, l’allucinato genio dei film che ha anche tante altre passioni. Sappiamo che alcune volte è finito sui giornali per questioni non proprio lavorative e molte altre volte invece perché i suoi film non sbagliano un colpo e sono un successo dietro l’altro. Grueso ce lo racconta, tra le varie testimonianze, in prima persona in quanto proprio lui con Allen condivide un’amicizia che dura da anni e forse, proprio per questo, era al contempo la persona più adatta e quella meno adatta a poter scrivere una biografia sul celebre genio del cinema.
Tutti usano parole di elogio per descriverlo e per quanto non si possa negare il suo innato talento e la sua unicità, alcune questioni spinose sono state “evitate” nel libro che proprio per questo, secondo me, pecca di buonismo, esattamente come ho detto prima. Grueso è un amico e quindi non è del tutto obiettivo, anche se in quanto scrittore dovrebbe esserlo e solo per questo il mio voto è così basso.
Solo per questo davvero, perché lo stile non è male, è fluido, semplice ed efficace. Una raccolta di aneddoti, se così possiamo definirli, che fanno conoscere meglio al pubblico il personaggio, che ci fanno capire qualcosa in più e che forse ci permetteranno di guardare ai film di Woody con un occhio diverso da ora in poi. Una lettura carina per passare qualche ora, niente di più e niente di meno.
Woody Allen. L’ultimo genio mi sento di consigliarlo a chi ama le biografie e anche un po’ a chi ama il cinema.
Approfondimento
Di solito, chi legge le mie recensioni lo sa, questo è lo spazio che dedico al connubio cinema/tv/libro. Mi diverto a pensare a cast dei sogni, a interpretazioni e immagini ma per questo libro non credo ci sia molto da dire. La storia parla di Woody Allen e chi meglio di lui potrebbe scrivere, dirigere ed interpretare un film o una serie sulla sua vita?