
Autore: Négar Djavadi
Pubblicato da E / O - 21 settembre 2017
Pagine: 325 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Dal mondo

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Un viaggio attraverso le generazioni che parte dall’antica Persia del 1800, continua nell’Iran nel 1935, affronta tutta la rivoluzione iraniana nel 1978, approda in Turchia negli anni 80 e si conclude in Francia a Parigi nei giorni nostri. La protagonista è Kimia Sadr che, tra continui salti tra passato prossimo e presente, tra passato remoto e prossimo per poi tornare di nuovo al presente, racconta la storia della sua famiglia, la sua storia, al lettore, ma soprattutto a se stessa; un percorso per capire, accettarsi e non dimenticare.

“È credenza comune che i grandi dolori rinsaldino i legami, nel caso dell’esilio non è vero: la sopravvivenza è una faccenda personale”
La storia inizia in una sala d’attesa di una clinica per la fertilità di Parigi: la protagonista Kimia Sadr,nata a Teheran nel 1971, ripercorre nella sua mente, tra vari sbalzi temporali, la sua vita
Racconta in perfetto stile “mille e una notte” la storia di sua nonna paterna figlia dagli occhi blu di un nobile della Persia, data in moglie ad un altro nobile dagli occhi blu per dare vita ad una generazione con lo stesso intenso colore di occhi. Ci parla del padre giornalista e della madre insegnante, considerati sempre dei ribelli prima dall’Impero e poi dalla Repubblica, costretti insieme a tanti altri come loro, a scappare dall’Iran alla fine degli anni settanta, per trasferirsi infine in Francia con Kimia e le sue due sorelle più grandi.
Ripercorre la sua difficoltà nell’ambientarsi da orientale ripudiata, in un paese occidentale che non la accetta, nel sentirsi appunto “disorientale”; nel trovare le sue risposte nella Parigi controversa e in continuo cambiamento degli anni ottanta.
Attraverso i suoi personali ricordi e i ricordi dei racconti dello zio “fratello n.2” del padre, ci delinea le personalità dei suoi genitori, per giustificare ai lettori, e spiegare a se stessa, il difficile rapporto con loro; Kimia ha faticato a capire chi era ed ancora di più a farlo capire alla sua famiglia, tanto moderna per molti aspetti, ma con radici molto profonde radicate in tradizioni difficili da scardinare.
Rapporti complessi, contraddistinti da orgoglio, fierezza, nazionalismo, tradizioni, ma con una base di profondo amore per tutti questi legami. “il cuore degli uni batteva nel petto degli altri, le viscere di tutti erano annodate insieme a ripetere le stesse frasi, le stesse parole: democrazia, libertà d’espressione, diritto di voto, parole straordinarie fragili come neonati insanguinati e nudi, belle da far paura, con le quali c’era ormai un destino da costruire”
Un racconto sull’accettarsi per quello che si è, sull’integrazione, sulla famiglia, intriso di storia, riportato da un punto di vista che forse troppo spesso non viene preso in considerazione….quello dell’esiliato.
Kimia fa un percorso psicologico per capire se stessa, per delineare ogni tratto della sua personalità prima di affrontare il nuovo importante capitolo della sua vita della maternità “forse mi ero fatta abbastanza le ossa da meritarlo, che tutta la solitudine contro cui mi battevo ogni giorno non era stata vana”
Il lettore finisce con l’amare profondamente tutta la famiglia Sadr, a capirne i pregi, i difetti e soprattutto le infinite debolezze che li fanno uscire dalle pagine del libro per renderli veri ed umani. Una storia antica, ma allo stesso tempo profondamente moderna ed attuale.
Amelia Sara Macca [amazon_link asins=’B073ZDPTCZ’ template=’ProductCarousel’ store=’leggacolo-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e2275a07-aaa7-11e8-9ba9-1d8166fa3c78′]