Autore: Alessandro Perissinotto – Arno Saar
Pubblicato da Mondadori - agosto 2017
Pagine: 252 - Genere: Noir
Formato disponibile: eBook, Rilegato
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A Tallinn, in Estonia, la neve cade fitta mentre il gelo t’invade l’anima. In una zona malfamata e inospitale, viene ritrovato il cadavere di una giovane e bellissima donna. Per il commissario Marko Kurismaa e per l’ispettore Kristina Lupp inizia così un’indagine costellata di false piste, estenuanti attese ed improvvise e sorprendenti intuizioni.
“Hai mai visto quelli di C.S.I. cercare qualcosa nella neve? Quelli stanno a Las Vegas, a Miami e a New Orleans e, soprattutto, stanno in televisione. Ti posso assicurare che in Estonia, nella vita reale, le palettine per la lettiera dei gatti sono la soluzione migliore.
Esistono libri capaci di spingerti a voler scorrere con voracità incontenibile un capitolo dopo l’altro e contemporaneamente a desiderare di poter centellinare ogni parola per rendere il piacere della lettura il più lungo possibile. Credo che La neve sotto la neve sia uno di questi. Fin dalla prima pagina, siamo catturati dalle atmosfere del freddo e nevoso inverno estone, con i suoi scorci in bilico tra passato e presente, tra URSS e Europa.
A mobilitare la polizia criminale è il ritrovamento, da parte di un anziano signore, di un cadavere adagiato sopra un divano e ormai ricoperto da diversi centimetri di neve. Una volta riportato alla luce, il corpo rivela di essere appartenuto ad una splendida ragazza. Chi è stato ad ucciderla e ad abbandonarla tra i baraccamenti di Kopli, quartiere in balia di spacciatori e squatter? Le indagini sono affidate al commissario Kurismaa cui viene affiancata Kristina Lupp: sua compagna ideale nel lavoro e nella vita.
Da subito, la neve sembra essere la principale antagonista delle indagini. Un manto spesso e immacolato ha infatti ricoperto e cancellato qualsiasi traccia. Anche i risultati dell’autopsia sono avari d’informazioni. La ragazza è morta per asfissia: qualcuno l’ha strangolata durante un rapporto sessuale. Un gioco erotico finito male? Una possibilità da non escludere.
Ma chi era la ragazza? È forse questa la prima domanda da porsi. Darle un’identità è un passo fondamentale per farla emergere dal nugolo di donne uccise in modo brutale e per trovare qualche indizio che possa condurre al suo carnefice. Ma da dove cominciare le ricerche? Esiste qualche testimone? C’è lo squatter che per sfuggire a Kurismaa si è lanciato da una finestra sbattendo la testa contro un cerchione d’auto. Potrebbe aver visto qualcosa ma la sua situazione è grave e i medici continuano a tenerlo in uno stato di coma farmacologico. Come procedere? Il commissario improvvisamente capisce che quello che cercano potrebbe esser sempre stato a pochi centimetri dai loro sguardi. La neve, infatti, non si limita a nascondere ma può anche custodire gelosamente indizi preziosi. Forse allora è proprio dal manto bianco che bisogna ripartire: là dove tutto è iniziato, sotto lo sguardo vigile e attento di numerosi e candidi fiocchi silenziosi.
Approfondimento
C’è ironia nelle pagine di Alessandro Perissinotto. Un’ironia distesa e mai eccessiva, utile per dissipare un grigiore che potrebbe diventare opprimente. Perché, quando un romanzo ruota intorno alla morte di una ragazza innocente, inevitabilmente il tono si fa cupo. L’eco di una violenza perversa è lì a ricordarci che qualcosa di brutto è successo e potrebbe capitare di nuovo. Presto. L’ironia è un elemento fondamentale per ritrovare un po’ di spensieratezza, provando a ridere di sé stessi e del mondo che ci circonda anche se a volte ci sembra un luogo terribile in cui vivere.
E poi loro, Marko e Kristina, protagonisti luminosi che si lasciano amare dal lettore. Non c’è perfezione nel loro agire. Sbagliano e si confondono. Come tutti. In alcuni momenti sentono la necessità di allontanarsi dal marciume e lo fanno. Senza vergogna. Per poi ritornare a ricoprire i loro ruoli, con serietà e sensibilità. Accanto a loro, una piccola schiera di personaggi costruiti con maestria. Anche chi appare solo per pochi istanti è infatti disegnato in modo tanto nitido da delinearsi chiaramente nella mente di chi legge.
E a noi sembra di essere lì, a Tallinn, sotto la neve di febbraio. E forse rabbrividiamo, per il freddo e per l’orrore, ma ci sentiamo anche un po’ a casa e ne siamo felici. Molto.
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