Nadia Hashimi, autrice di Due splendidi destini, dedica Quando la notte è più luminosa alle migliaia di rifugiati politici e profughi che sono alla ricerca di un posto nel mondo in cui sentirsi accettati, in cui sentirsi accolti, in cui sentirsi semplicemente “a casa”. Nata a New York da genitori afgani, è cresciuta in una numerosa famiglia che è riuscita a tener viva la cultura del paese d’origine. Il suo viscerale legame con la famiglia e il profondo senso di appartenenza a una terra martoriata dalla guerra e dalle ingiustizie, l’hanno ispirata nella scrittura di questo splendido romanzo.
Quando la notte è più luminosa è un romanzo capace di farci scoprire il dramma degli esuli, di far emergere l’esigenza di umanità; è un romanzo in grado di far breccia anche nei pregiudizi più duri.
Tutto ha inizio in Afganistan, dove Fareiba, la protagonista femminile, nasce e cresce sognando di poter amare, essere felice e un giorno metter su famiglia. Ma la vita non è clemente con lei: resta orfana di madre sin dalla nascita e poi cresce con una matrigna che non sarà mai affettuosa: il cuore di KokoGul era uno spazio angusto, un luogo circoscritto dove c’era posto soltanto per mio padre e le mie sorellastre. La fissai e lessi quello che aveva dentro. Ancora una volta, e ancora più inaspettatamente, rimasi orfana di madre” racconterà un giorno.
Affronta presto la prima, profonda, delusione d’amore e poi giunge il giorno in cui decidono per lei chi sarà l’uomo che dovrà sposare: Mahmood. Imparerà ad amarlo giorno dopo giorno e insieme avranno tre figli: Salem, Samira e Aziz. Diventa anche insegnante dimostrando quanto fosse determinata e intelligente.
Finalmente Fareiba può concedersi un po’ di felicità e di serenità accanto all’uomo che ama e dal quale si sente accettata con amore e rispetto. Conduce una vita felice fino a quando il nascere del regime talebano sconvolge gli equilibri fin troppo precari. Mahmood aveva deciso di tenere la sua famiglia a Kabul nella speranza che arrivassero giorni migliori, malgrado le rivolte, le uccisioni, la carestia. Ma i bambini di Kabul non restano bambini a lungo e i figli di Samira scoprono fin troppo prematuramente quanto possa essere crudele la vita. Un giorno tutto cambia: uccidono il loro papà e il mondo comincia a girare come una giostra impazzita dalla quale vorrebbero scendere.
E così a Fareiba strappano via non solo l’uomo che ama, il padre dei suoi figli, ma anche la speranza di poter vivere in un paese che sente, comunque, “casa”. Decide di fuggire da Kabul e parte con i suoi bambini per raggiungere l’Inghilterra dove spera di riuscire a dimenticare gli orrori della guerra e le ingiustizie subite per poter ricominciare a vivere.
Così Fareiba diventa l’emblema della donna che cerca riscatto, che ha voglia di “rinascere”, che trova il coraggio per vivere, anzi sopravvivere. Diventa una donna lungimirante, saggia, matura, del cuore nobile e grande. Un giorno dirà di sé: riesco a fare cose che non avrei mai immaginato di poter fare”, “più sono forte e più abbiamo probabilità di sopravvivere.
Forse per coraggio o semplicemente per istinto di sopravvivenza, forse spinta dalla disperazione che porta a compiere gesti assurdi, Fareiba attraversa con i suoi figli l’Iran e giunge in Grecia dove la separano da Salem, il figlio più grande. Attraverso gli occhi di Salem scopriremo le situazioni disumane dei profughi, attraverso il suo cuore scopriremo la gioia della condivisione del quasi nulla, attraverso le sue amicizie scopriremo il profondo senso di fratellanza che può nascere tra estranei.
Fino a che punto è possibile sopportare? Fino a che punto è giusto dover resistere?
E il dono più grande che Fareiba e il giovane Salem possono farci è acquisire la certezza che anche nelle notti più buie, prima o poi, sorge la luna a rischiarare e illuminare la strada.
Approfondimento
Scritto con una penna molto fluida e coinvolgente, Quando la notte è più luminosa resterà indimenticabile nella memoria del lettore per la sua storia d’intenso coraggio. Lo regalerei molto volentieri sia alle donne sia agli uomini, perché la vita può riservare difficoltà e sofferenze indipendentemente dal sesso, dal colore della pelle o della latitudine in cui si vive perché tutti abbiamo bisogno di una casa in cui sentirci al sicuro.
Le intense pagine di questo libro donano una lettura forte e commovente su cui riflettere.
Maria Gentile
[amazon_link asins=’8856652307,8856657945,B00S1YWBBS’ template=’ProductCarousel’ store=’leggacolo-21′ marketplace=’IT’ link_id=’fbb20d6e-b55f-11e7-816a-634207c86100′]