Autore: Daniele Manca
Pubblicato da Rizzoli - Giugno 2017
Pagine: 210 - Genere: Noir
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Rizzoli narrativa
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Un giallo-noir particolare ambientato nella Milano primaverile e in ascesa finanziaria con alcuni tratti dal taglio giornalistico e con un titolo ambiguo.
Carlo, un giornalista non particolarmente sveglio del Giorno, viene coinvolto a sua insaputa in una pericolosa inchiesta che coinvolge gli alti papaveri dello stato e delle forze armate. La sua fidanzata Enrica, scaltra e fascinosa giornalista televisiva della Rai, intravede in un fatto di cronaca nera lo spiraglio per quella grande inchiesta che la lancerà nel mondo del giornalismo politico; purtroppo non fa i conti con il nido di vipere in cui sta per avventurarsi.
A questo punto è un susseguirsi di pedinamenti, spionaggio, avvertimenti e minacce più o meno velate il tutto ambientato in quella bellissima città che risponde al nome di Milano con qualche puntata anche a Portofino e in Sardegna.
I protagonisti di La rossa sono molteplici: si va dal giornalista Carlo usato come capro espiatorio dal direttore per condurre un inchiesta scottante, Enrica una comunista e giornalista che crede che il male sia proprietà dei potenti, un giudice ambiguo e doppiogiochista , ad una femme fatale enigmatica e torbida in uno scenario nebbioso e immerso nella Milano del ‘63, nelle case con i ballatoi, nelle osterie fumose degli operai, nel palazzone fascista della Rai; tutto ciò condito dalla politica, sempre più associata alla finanza, e dal nuovo centrosinistra di Togliatti.
E poi c’è “la rossa” che tutto sembrerebbe fuorché una Giulietta fiammante e con i sedili in pelle attraverso cui il protagonista evade dalla vita monotona per leggere il giornale oppure per attraversare la città silenziosa e nebbiosa.
La Giulietta, un’automobile-simbolo che riporta al 1963, insieme a tante marche e oggetti oramai obsoleti disseminati in queste pagine da Daniele Manca per restituire il senso e il paesaggio di consumi di quell’anno tanto decisivo: l’impermeabile Rhodiatoce, le cronache mondane di Camilla Cederna, il carciofo del marchio Cynar, il giradischi Lesa, le Super senza filtro, il brandy Stock 84, il televisore Phonola, della grande Inter, dei quartieri nobili come l’appartamento in via Crocetta di Enrica e dei quartieri dormitori come la “Corea”, dove vivevano tutti i meridionali raccontati da Luchino Visconti in Rocco e i suoi fratelli.
In La rossa, nonostante Manca sia un giornalista stimato, la sua professione ne esce malconcia; viene descritta la complicità e l’accondiscendenza che regna nei confronti del padrone di turno che viene spesso scambiata per passione pura e disinteressata per la notizia.
Concludendo, La rossa è un libro che parte in sordina ma andando avanti appassiona il lettore fino all’ultima pagina anche perché racconta uno spicchio di realtà italiana del primissimo boom economico.
Approfondimento
Daniele Manca ha una predilezione per una prosa calda e intrisa di senso dell’umano; ciò traspare dalle pagine del libro nonostante Manca si addentri nella “scienza triste” come è stata ribattezzata l’economia. Particolarmente interessanti per il lettore possono essere le parti in cui vengono utilizzati termini tipici milanesi come il “ghisa” e il “pulotto”.
Manuela Delfino
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