Autore: Eve Makis
Pubblicato da Newton Compton - Ottobre 2016
Pagine: 284 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Anagramma
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Katerina è una ragazza che ha da poco perso sua nonna Mariam. La ragazza risente terribilmente del vuoto lasciato da sua nonna, della sua cucina e dei suoi insegnamenti. In un armadio ritrova una scatola con un diario e delle lettere mai inviate.
Katerina è una giovane che sente la mancanza di sua nonna Mariam, da poco deceduta. Della nonna sono ancora vivi in lei i ricordi legati agli insegnamenti e alla cucina fantastica. All’interno di un armadio scopre una scatola che contiene delle lettere mai inviate e un diario. Il diario e le lettere sono scritte in armeno e lei non è in grado di tradurli e nell’indecisione se scoprire i segreti di sua nonna, decide di recarsi in vacanza a Cipro. Lì conoscerà un giovane armeno di nome Ara, grazie al quale riuscirà a leggere il diario. Attraverso il diario ripercorrerà la vita di sua nonna e della sua famiglia, scoprendo una storia tragica e dolorosa.
La scatola delle lettere perdute si sviluppa per gran parte attraverso i racconti della nonna Mariam, le difficoltà e le situazioni drammatiche affrontate dal lei e i suoi cari. Dover abbandonare la propria casa e i propri affetti e separarsi dalle persone a cui si vuole bene, così Katerina attraverso le pagine del diario riscopre le proprie origini e la vita di sua nonna.
La gente era sempre felice di vedermi, desiderosa di immortalare le proprie immagini, i propri riti di passaggio di cui lasciare testimonianza ai posteri: battesimi, fidanzamenti, matrimoni. Le fotografie resistevano, sopravvivevano all’oppressione, alla tirannia e al massacro. Molti amici armeni erano fuggiti dalle loro case nel 1915 portando con sé solo le foto di famiglia.
La scatola delle lettere perdute è un romanzo che ti coinvolge dall’inizio alla fine, a tratti triste da strapparti qualche lacrima. Una storia riflessiva che richiama una parte infelice della storia poco conosciuta e raramente trattata dai romanzi; la persecuzione del popolo armeno e tutte le ingiustizie che ha dovuto subire nel corso della storia. Un romanzo dove i personaggi femminili sono predominanti e ben costruiti e dove il cibo e suoi profumi sembrano portarti realmente nei luoghi dell’infanzia di Mariam. Un racconto realistico che in alcuni passi è crudo nelle descrizioni dei morti, della fame e delle sofferenze dei personaggi.
Nel complesso La scatola delle lettere perdute è un buon romanzo, si fa leggere e incuriosisce il lettore dall’inizio alla fine; caratterizzato da uno stile elegante e scorrevole. Tuttavia l’essere catapultati da una storia di un personaggio all’altra nei vari capitoli, si scontra con lo stile di scrittura scorrevole utilizzato dall’autrice.
Approfondimento
Il personaggio di Katerina è caratterizzato da una grande sensibilità e soffre per la perdita di sua nonna Mariam. Conosce poco delle sue origini armene e ancora meno della storia di sua nonna, motivo per cui insieme a sua madre sente la necessità di tradurre il diario ritrovato e le lettere. L’evocazione dei ricordi attraverso il cibo, i profumi, fotografie e la musica è frequente, un particolare che rende affascinante la lettura agli occhi del lettore.
Prevalentemente La scatola delle lettere perdute è una storia al femminile, infatti i personaggi femminili sono predominanti, e ci restituiscono così una visione realistica del genocidio armeno visto dagli occhi delle madri e delle figlie dell’epoca. Un libro assolutamente da leggere, che, malgrado qualche pecca, è comunque ottimo.
Luisa Cuccu