Autore: Neel Mukherjee
Pubblicato da Neri Pozza - Ottobre 2016
Pagine: 607 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Le tavole d'oro
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Neel Mukherjee ci invita a partire per un lungo viaggio e giungere a destinazione Calcutta. Un viaggio tra le tradizioni e il modo di vivere di una città ricca di pregiudizi e nettamente divisa in classi sociali.
La protagonista di La vita degli altri è la famiglia Ghosh, che possiede molte aziende come la Charu Paper e Sons e la Charu Books, aziende, che hanno degli ottimi affari e permettono loro un tenore di vita alto. La famiglia Ghosh vive in un’imponente casa a quattro piani nel cuore di Bhabanipur, a Calcutta. Al piano superiore vivono i genitori e il primogenito Adinath con la sua famiglia. Scendendo, il figlio più giovane, Bholanath, che gestisce la Charu Books. Più sotto abita il secondogenito Priyo, e all’ultimo piano Purba, la giovane vedova dell’ultimogenito.
Apparentemente, sembra una famiglia felice, che pranza e cena insieme e rispetta le tradizioni sociali e religiose. Ma in realtà è una famiglia triste, piena di risentimenti e odio reciproco. Le aziende rischiano il fallimento a causa delle agitazioni sociali, la fragilità del governo e del partito del Congresso dovuta alla minacciosa ascesa del Partito comunista. La gente inizia a prendere coscienza della mancanza di diritti in cui versano i lavoratori nelle aziende e nei campi.
La famiglia, nonostante gli sforzi, inizia a disgregarsi: Adinath inizia a bere; Supratik, figlio di Adinath, sparisce per seguire l’ascesa del partito comunista, unendosi ai militanti maioisti del Medinipur nell’Ovest del Bengala che lottavano accanto ai contadini e ai lavoratori delle piantagioni di thè; il figlio minore inizia a fare uso di sostanze stupefacenti. La famiglia viene quindi disonorata e infamata.
La vita degli altri, è un romanzo epico, coinvolgente, storico e altamente umano. Attraverso il racconto della vita della famiglia Gosh, Neel Mukherjee fa ripercorrere al lettore dei momenti storici importanti, caratterizzati dagli anni rivoluzionari e burrascosi che hanno colpito l’India negli anni ‘70.
Il protagonista che emerge e si distingue ne La vita degli altri è, a mio avviso, Supratik, il figlio di Adinath, che abbandona gli agi, la comodità, la ricchezza, per trasferirsi nelle campagne e aiutare i lavoratori e contadini a lottare contro il sistema.
Solo colui che ha affondato le mani, nel sangue del nemico di classe può essere considerato un vero rivoluzionario!
Quel sistema che permetteva ai proprietari terrieri di sfruttare e annientare la classe povera. Annientare a tal punto da spingere i lavoratori al suicidio, l’unica alternativa alla libertà.
Approfondimento
Leggendo La vita degli altri ho avuto la sensazione di leggere Tolstoj e Marquez, per la modalità descrittiva di raccontare la vita dei protagonisti, nel raccontare i loro drammi e le loro tragedie, ma soprattutto nel raccontare la loro voglia di superare le difficoltà. Mi hanno colpito particolarmente le pagine in cui raccontano la povertà, la miseria e le condizioni non umane in cui erano costretti a viveri i poveri, che diventavano ogni giorno più poveri, nonostante il loro duro lavoro nei campi.
Mentre dormiamo, ci mordono i topi e anche le risaie ne sono infestate; in casi estremi, i santhal li mangiano. Poi c’è l’unico pasto al giorno, quando va bene (riso, un’acquosa zuppa di legumi, qualche verdura fritta); i giorni in cui c’è solo riso soffiato con peperoncino e sale; o in cui non si mangia affatto, giorni di digiuno. E poi la mancanza di gabinetti e di qualunque altra struttura igienica.
Emanuela Cassone
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