
Autore: Pierfrancesco Matarazzo
- 2011
Pagine: 275 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura

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Una storia che si costruisce attorno a due personaggi singolari, per qualche motivo estraniati dalla realtà, alle prese con la ricerca infinita del contatto con il mondo, quello vero, ognuno a modo suo, ognuno attraverso percorsi e modi di relazionarsi propri. Esistenze “complicate”, per citare la protagonista, un uomo e una donna che cercano la chiave, la ricetta, la risposta alle domande attraverso l’osservazione delle altre persone, con scopi differenti, lì senza spostarsi dalla loro zona grigia, seduti nella nicchia sociale in cui si trovano, con la speranza di cambiare. Ma non troppo. La donna con la faccia a punta cataloga maniacalmente gli oggetti come contributo a un ordine superiore nel quale tutto ha un suo ruolo definito e preordinato. L’uomo dal cuore triste, silenzioso ed osservatore per natura, buono, tanto che non riesce a dire di no mettendosi al servizio di qualsiasi persona, “studioso” dei suoi simili. Due mondi e due ragioni di vita completamente diverse si muovono in questa danza poetica tramutata in prosa, a tratti enigmatica, volutamente eccentrica.
Vite spaccate da pochi avvenimenti, da pochi rapporti davvero degni di nota. Gli unici contatti per l’uomo dal cuore triste sono Giovanni, un misterioso uomo saggio da cui attinge preziose riflessioni, una piccola bimba di cui fa il badante e Pasquale un pasticcere del “Tempo più dolce”, l’unico che prova con determinazione a fargli superare la barriera del no cercando di allenarlo con situazioni che mettono l’uomo davanti all’opportunità di far prevalere la sua forza di volontà. Tentativo altruista che però fallisce. L’uomo dal cuore triste ha bisogna di inventarsi una realtà nuova, colmare il vuoto che esiste tra i proponimenti e l’azione. Deve scegliere cosa essere e come farlo. Decisamente in ritardo nella tabella di marcia dell’esistenza. La donna con la faccia a punta è ancor più sola, volutamente, ignora i rapporti umani perché considerati una perdita di tempo e inutili alla classificazione di quell’ordine suprema che è la sua unica risposta, certezza e protezione. Anche lei sembra aver bisogno di ulteriori risposte, di fare per una volta nella vita un salto nel vuoto, e per farlo sceglie di abbandonare la classificazione delle cose per passare a quella delle persone imparando a farlo attraverso lui. L’incontro-scontro tra la donna dalla faccia a punta e l’uomo dal cuore triste è il fulcro dell’opera di Pierfrancesco Matarazzo, incontro che metterà a nudo i personaggi.
I motivi, le speranze, i sentimenti, i dubbi. E che evidenzierà la pericolosa diversità della donna. Tutto diventerà surreale, approssimativo, sbagliato. Un percorso doloroso per l’uomo, solo parzialmente utile alla donna, psicologicamente più forte ma ugualmente spersa, un percorso alla fine necessario all’uomo. Le risposte cercate arrivano e non arrivano, sapientemente dosate dall’autore, frazionate, spezzettate da dialoghi sconclusionati, al limite della pazzia figli di un’irrazionalità latente. Perché si crei quella che è l’unica certezza per entrambi: la certezza del dubbio. Persistente dall’inizio della storia fino alle ultime righe dell’opera. Un libro relativamente impegnativo dove il lettore si trova a seguire vicende di vite non spettacolari e non ordinarie ma enigmatiche e problematiche.
Storie sfiorate e segni profondi, a rimanere. A suggerirci che ci saranno sempre domande e risposte mancate in cui prevarrà la certezza del dubbio, e a ricordarci che ci sarà sempre un incontro che ci aiuterà nel compito di essere davvero chi siamo. Che ci aiuterà a ricominciare.