Autore: Egidio Capodiferro
Pubblicato da Youcanprint - Agosto 2024
Pagine: 72 - Genere: Poesia
Illustratore/illustratrice: Gaia Bruno Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9791222755021
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«Tutti gli uomini, da Adamo giù fino al calzolaio che ci fa i begli stivali, hanno nel fondo dell'anima una tendenza alla poesia. Questa tendenza, che in pochissimi è attiva, negli altri non è che passiva; non è che una corda che risponde con simpatiche oscillazioni al tocco della prima» (Giovanni Berchet)
Corde e passi questa volta vibrano allo stesso modo, verso la poesia. Il percorso è tracciato dal poeta Egidio Capodiferro, nero su bianco in Passi sul cuore, 67 passi poetici e liftati che avanzano per arrivare a vivere l’amore lasciando la loro orma. Quanti passi potrebbero servire per compiere un percorso completo nel sentimento più nobile? Possono bastarne 67 costruiti in rima? La mia risposta a queste domande è che né mente lucida né cuore lucido possono fornire soluzione adeguata. Il sentimento non è quantificabile, il percorso è perpetuo e mutevole, si costruisce e si direziona nel tempo, si decostruisce, si ricostruisce, addomestica. Forse, banalmente, basterebbe dire che i passi necessari per amare, per dire di aver amato sono semplicemente quelli che occorrono. Niente di più, niente di meno. La poesia però è una rappresentazione, una sorta di riproduzione in miniatura rispetto all’evoluzione dell’animo. E così, il poeta, davanti alla pagina bianca ha infinite possibilità di raccontare i passi che ha mosso e che conosce, smuovere i sentimenti, anche i più sedimentati. Infinite, preziose, definitive mai.
Capodiferro in queste poesie romantiche si apre al sentimento, tra passato e presente, raccontando sì le proprie emozioni tenere con fare raffinato ma al contempo celebrando la sua musa. Il ruolo della Musa non è nuovo nella nostra tradizione poetica, basti pensare Beatrice per Dante, Teresa personaggio di Ugo Foscolo o Silvia di Leopardi, e certamente non è nuovo nemmeno in quella contemporanea.
Non ci sono tenebre
Nel globo dei tuoi occhi,
l’amore a fiocchi
nevica sulle mie palpebre.
Come nel passato anche in questo caso la figura della musa è centrale nel processo creativo dell’autore, personificando l’ispirazione poetica e la forza immateriale che lo guida nella sua ricerca artistica.
La donna rappresenta una fonte inesauribile di ispirazione per il poeta, un ideale che nutre la sua creatività e stimola la sua produzione artistica. L’idea di poesia è mutata nel tempo, ovviamente, e si è evoluta anche per l’autore, anche la figura della donna sta subendo delle trasformazioni continue. Questo spariglia le carte in tavola, i canoni del passato non sono quelli del presente, ma l’essenza resta: la musa può avvicinarsi in modo intenso, quasi tangibile, diventando una presenza costante e vicina; altre volte, invece, sembra allontanarsi, sfuggire, diventare quasi inaccessibile, accentuando la distanza tra l’autore e l’oggetto della sua ispirazione. Questo movimento oscillante riflette la natura mutevole della creazione poetica stessa, in cui l’ispirazione può essere tanto immediata quanto remota, vicina e lontana allo stesso tempo. In questa oscillazione risiede la magia di questi componimenti romantici. Ma non solo.
Un altro elemento che ho trovato meritevole e interessante di questa poesia influenzata dalla musa è l’enfasi del ruolo di forza della donna all’interno del rapporto sentimentale. Il poeta sottolinea in più occasioni come essa sia in grado di spostare gli equilibri con grande determinazione e influsso. In genere questo specifico aspetto non trova spazio nella poesia maschile, come se questa forza e influenza femminile sia la conseguenza di una debolezza maschile. In realtà conosciamo la determinazione, la forza intellettiva e caratteriale e la femminilità magnetica propria della figura femminile, che vive e pure domina lo spazio nel quale si muove.
Ho apprezzato l’enfasi, tra le righe ma neanche troppo nascosto, di questo aspetto così importante. Anche nell’ambito del rapporto sentimentale.
Leggendo questi componimenti brevi apprezzerete inoltre l’abilità del poeta nel risvegliare l’immaginazione attraverso un forte potere evocativo che prende vita da elementi fisici di contrasto, gesti come tenere i capelli dell’amata, la descrizione del bacio romantico e di quello passionale, lo sfiorarsi e il tenersi. Versi che in qualche caso campeggiano sul limite tra dolcezza, sensualità ed erotismo.
Definirei la poesia di Egidio Capodiferro, è una visione soggettiva, come l’adozione di un certo estetismo romantico che si appropria di una concretezza più moderna. Tastabile con mano, insomma vita vera, a centimetri dalla pelle e dal cuore. Questo tipo di approccio celebra la forza prorompente dell’amore nella vita del poeta, la sua luce, e apre a una visione romantica più universale.
In rima baciata o alternata sarete spettatori, ma forse anche protagonisti attraverso i vostri ricordi personali, di un sentimento onnipresente, sopra o sotto la pelle, nello sguardo che cambia la vita.
Hai il sapore della menta
Fresca di mattina,
la passione t’arroventa
nell’aria vespertina.
Entri nella stanza
come il sole nello scuro
il mio amore maturo
abbraccia la tua essenza.
E sì, in mezzo a tutto questo insieme di odio e freddo, abbiamo sempre più bisogno di qualcosa di buono che resti, dentro di noi, a farci sorridere. A farci vivere.
Vi auguro una felice lettura!
Fabio Pinna