Autore: Carmine Brancaccio
Pubblicato da ErosCultura - Dicembre 2014
Pagine: 144 - Genere: Drammatico, Erotico
Formato disponibile: eBook
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Mario vive a Siena con l’amico Tommi. Sta insieme a Giovanna, una ninfomane che lo consuma a ogni ora del giorno e della notte. Mario però ha capito che con lei le cose non possono funzionare, che c’è altro in lui. C’è un altro in lui, nel suo cuore. E lo vede ogni giorno, alla finestra di fronte.
Streghe è una storia, ma ne contiene molte. È la storia di Mario che scopre la sua vera natura, di Giovanna e della sua fissazione, delle coinquiline di Giovanna e del loro ricatto, del vero amore di Mario che ogni giorno compare alla finestra di fronte. Streghe è un libro dove l’amore non è visto dalla parte delle donne, ma da quella degli uomini. Le donne qui sono, appunto, delle streghe. Sono loro la parte cattiva e senza scrupoli, che imprigionano l’uomo con il loro corpo e poi ricattano l’ingenuo che è caduto nella trappola. E l’ingenuo in questo caso è Mario.
Mario sta insieme a Giovanna, che, più che una donna, sembra un mostro del sesso: non pensa ad altro, vuole solo farlo e ogni volta vuole fare qualcosa di diverso. Mario, per quanto si presti piacevolmente a tutte le richieste di Giovanna, capisce però che lei è a un estremo esagerato: è sostanzialmente una ninfomane. Le coinquiline di Giovanna non sembrano però da meno, sempre a lanciare occhiate lussuriose a Mario ogni volta che lo incrociano nell’appartamento. Mario non gli dà corda, ma purtroppo si troverà invischiato in un ricatto per colpa di un video girato a sua insaputa da Giovanna. Tutto questo mentre diventa sempre più cosciente che dentro di lui sta nascendo un sentimento estremamente profondo per Nando, il ragazzo che vede ogni giorno dalla finestra del bagno. Quando Mario capirà qual è la strada che lo potrebbe portare alla felicità, cercherà di percorrerla con tutte le sue forze a discapito degli ostacoli e dei rifiuti che incontrerà.
Un ottimo punto di forza del libro sono secondo me i capitoli brevissimi, che non ci permettono di accorgerci di quanto in realtà stiamo leggendo. Le righe per ogni capitolo sono poche, a volte anche solo una frase, ma quello che trasmettono infondo al lettore dei sentimenti profondi. Non fatevi prendere dalla foga e godetevi il viaggio, finché dura. Assaporate ogni parola e pensate bene a cosa vuole dire.
Carmine Brancaccio nasce letterariamente come poeta, e l’influenza della poesia si percepisce spesso nella lettura. Le immagini che crea con le sue parole sono palpabili e allo stesso tempo evanescenti, senza forma ma piene di sostanza.
In un breve paragrafo alla fine del libro, l’autore spiega in poche parole come è nato questo testo, quello che doveva essere e come poi si è invece trasformato in autonomia in quello che ci ritroviamo fra le mani. In poche righe Brancacci ha la capacità di esprimere molto di più di quello che normalmente altri fanno in pagine e pagine, senza però sembrare ermetico e irraggiungibile. È invece molto chiaro, e questa capacità si riflette pienamente in Streghe, dove con poche parole ricrea mondi e sensazioni che rimangono nell’aria intorno al lettore.
Approfondimento
Devo ammettere che quando ho cominciato a leggere Streghe non ero molto convinta. Tutta colpa di una copertina che trae completamente in inganno sul contenuto che si pensa di trovare. Nel libro si trova una storia dalle sfumature erotiche, ma non sono i particolari osé a farla da padrone. Protagonista reale è il racconto di una scoperta personale, di un’accettazione e di una ricerca della metà che ci completa e con cui condividere la propria vita. È anche, purtroppo, una storia triste, ma il finale non toglie nulla alla forte anima poetica che Carmine Brancaccio ha dato a queste poche pagine.
Anche se la maggior parte del libro è occupato dalla narrazione della vita e delle scelte di Mario, non meno importante è la breve entrata in scena di uno scrittore, di chi nella finzione del libro si sta occupando di ridare vita a un amico perso per sempre. Svelare ogni particolare non sarebbe corretto nei confronti dei futuri lettori né verso il vero autore, quindi vi posso solo dire che anche qui Carmine Brancaccio ha saputo dare una sfumatura in più a quelle pagine tristi che stavano per chiudere il libro. Con un colpo di coda ha invertito la rotta, spazzando via quell’alone fastidioso di tristezza e rendendo il giusto omaggio al suo personaggio scomparso prematuramente.